Utente:Bettacam/Sandbox

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Il periodo teatrale[modifica | modifica wikitesto]

Macchiavelli ha iniziato la sua attività creativa nell'ambiente del teatro d'avanguardia bolognese degli anni Sessanta, come organizzatore, autore e attore (del Gruppo Teatrale Viaggiante[1] e del Teatro San Leonardo nel ventennio 1960-1980). Sue opere teatrali sono state rappresentate da varie compagnie italiane: In caso di calamità, Viva la Patria (1969-1970), Una storia teatrale con prologo tragico e finale comico (1969-1970), Ballate e moti rivoluzionari? (1970-1971), Hanno dato l'assalto al cielo (1971-1972-1973), Voglio dirvi di un popolo che sfida la morte (1973-1974), I pioli di Bach Dang (1973-1974). Suoi testi sono stati segnalati in vari premi teatrali: Una guerra finita male (Premio teatrale Riccione 1963), I dieci a uno (Premio Reggio Emilia città del tricolore, 1964), Solo un lungo silenzio (finalista al premio teatrale Riccione, 1975), Jacopo da Valenza, scolaro (finalista al premio teatrale Riccione, 1978).

Il passaggio al genere giallo[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1974 Macchiavelli si è dedicato al genere poliziesco e ha pubblicato numerosi romanzi, divenendo uno degli autori italiani più conosciuti e letti. Il passaggio dalle scene teatrali[2] al giallo è raccontato in Ombre sotto i portici, il terzo romanzo della serie di Sarti Antonio del 1976, in cui rappresenta se stesso fra i personaggi indiziati:

««Come ti chiami? Hai un documento ?» Questa è la prima cosa che un poliziotto che si rispetti dovrebbe fare: chiedere i documenti. [...] Quello fruga nel borsetto che tiene appeso al collo e gli mostra la patente: Cognome: Macchiavelli; nome: Loriano; data e luogo di nascita: dodicitremillenovecentoepassa, Vergato Bologna; residente: San Lazzaro di Savena, Bianchina[3] [...] «Che mestiere fai?» Quello ci pensa un po'. Dice: «Scrivo. Scrivo per il teatro ma non interessa nessuno.» «E ci vivi?» «No! Non interessa nessuno. Scrivo anche dei gialli...» Benissimo! Questo scrive gialli. «E ci vivi?» «Si. Interessano.» Sarti Antonio, sergente, resta un po' a pensare, poi decide; decide anche perché sono già le undici e mezzo. Di notte. Dice: «Non mi sembri molto normale. Ti dispiace se ti accompagno in cella e ti ci lascio fino a quando non abbiamo accertato un paio di cosette che ti riguardano?» La risposta viene, chiara, distinta e rafforza in Sarti Antonio, sergente, l'idea che quel tipo non ha tutte le rotelle. «No. Non mi dispiace, fate pure. Solo vorrei avvertire Franca [4] che non stia in pensiero»»

.

La difesa del giallo italiano[modifica | modifica wikitesto]

In realtà nel momento in cui nascono i romanzi di Sarti Antonio il giallo italiano non aveva grande credito né presso il pubblico né, soprattutto, presso gli editori, che erano riluttanti a pubblicarlo. "Da allora Macchiavelli ha preso a cuore le sorti del giallo italiano un poco anemico, incavolandosi con chi gli pareva avversarlo e non concedergli abbastanza attenzione" [5]. In questa opera di promozione Loriano Macchiavelli è stato attivissimo, con incontri, dibattiti, convegni, trasmissioni televisive, articoli e interviste. Importante è stato l'impulso all'aggregazione degli scrittori del genere, da cui è stato considerato un caposcuola, con la fondazione di associazioni come il Sigma (Scrittori Italiani del Giallo e del Mistero Associati [6]) o il "gruppo 13" nel 1990, che raccoglie giovani creativi di area bolognese e comprende, fra gli altri, Carlo Lucarelli, Pino Cacucci e Marcello Fois[7]. Ha fondato con Renzo Cremante la rivista "Delitti di Carta" che si occupa esclusivamente di poliziesco nazionale[8].

La serie di Sarti Antonio[modifica | modifica wikitesto]

Già con il primo romanzo del 1974 nascono alcuni personaggi seriali che verranno riproposti in numerosi romanzi, racconti, riduzioni televisive e fumetti, con frequenti ristampe, raccolte e rielaborazioni. Si tratta di una fra le coppie investigative più originale del giallo italiano, ovvero quella composta da Sarti Antonio[9], un poliziotto credibile, onesto e tenace, ma non particolarmente dotato nell'arte delle indagini, e Rosas, extraparlamentare di sinistra, eterno studente universitario, una mente analitica degna dei polizieschi classici. La quasi forzata collaborazione fra il sergente e il suo aiutante Rosas, resa vivace dalla dialettica sociale e politica che è sottesa al loro rapporto, fa spesso luce sulle vicende di una umanità dolente e sconfitta. La città di Bologna è sempre personaggio comprimario, il territorio dove si svolgono i fatti non è mai solo uno sfondo, ma spesso la trama prende l'avvio da luoghi e momenti topici della città [10] . Come accadde per Sherlock Holmes, il personaggio di Sarti Antonio fu, ad un certo punto, "soppresso" dall'autore (in Stop per Sarti Antonio, Cappelli, 1987) ma poi, a furor di popolo, dovette essere riportato in vita arrivando fino a vedere la pandemia di covid 19 con La stagione del pipistrello (2022). Appartengono al mondo immaginario in cui vive Sarti Antonio anche due personaggi che hanno acquistato autonomia e sono diventati protagonisti di storie indipendenti: Poli Ugo, poliziotto amareggiato che monopolizza l'indagine in L'archivista (Il Giallo Mondadori n. 1717, 1981) e Stecco, il ragazzino detective dei racconti per ragazzi comparso per la prima volta in Il diamante insanguinato (1991).

Versatilità[modifica | modifica wikitesto]

Parallelamente al successo della serie maggiore restano sempre vivi in Macchiavelli l'attitudine alla sperimentazione e il desiderio di cambiamento. In oltre mezzo secolo di attività si contano quindi numerosi romanzi fuori serie. Fra questi ce ne sono diversi che, come nota Luca Crovi[11], sono accomunati dalla ricostruzione di un passato più o meno recente. Per esempio La Balla delle scarpe di ferro (1983), ambientato sul finire dell’Ottocento con un delitto nell'ambiente dei facchini bolognesi. Una raccolta di crimini antichi di Bologna è anche Sgumbèi (1998) tradotto da Feder in dialetto bolognese [12] . Poi c'è La rosa e il suo doppio(1987) che l'autore presenta come un seguito del Nome della rosa di Umberto Eco, proponendo soluzioni alternative a quella ufficiale. Un caso a parte è costituito dai tre romanzi firmati con lo pseudonimo di Jules Quicher, "un esperto di problemi della sicurezza in una famosa multinazionale svizzera", una sorta di provocazione per i lettori sospettati non prendere molto sul serio gli scrittori italiani. La serie inizia con il caso letterario di Funerale dopo Ustica (Rizzoli, 1989), un best seller presentato come scritto da e che affrontava, con gli strumenti della fiction, un evento drammatico della storia italiana sotto forma di romanzo poliziesco, come sino ad allora nessuno si era mai sentito legittimato a fare. Lo stesso si può dire del successivo Strage (Rizzoli, 1990) uscito nel decimo anniversario della tragedia alla stazione di Bologna e subito ritirato dopo la denuncia di uno degli imputati della strage; e di Un triangolo a quattro lati (Rizzoli, 1992) che completa un'ideale innovativa trilogia.

il sodalizio con Francesco Guccini[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1997 Macchiavelli ha stretto con il cantautore Francesco Guccini un sodalizio da cui sono nati alcuni polizieschi ambientati nella montagna dell'Appennino bolognese, cara ad entrambi. Ne fanno parte, fra l'altro, due filoni: quello, storico, che ha per protagonista il maresciallo Benedetto Santovito e quello, contemporaneo, incentrato sulla guardia forestale Marco Bernardini detto "Poiana" [13] . Macaronì. Romanzo di santi e delinquenti, ha vinto il Premio Alassio Centolibri - Un Autore per l'Europa, dopo essere stato nella rosa dei finalisti nel Premio Ennio Flaiano e nel Premio Città di Ostia.

Televisione e radio[modifica | modifica wikitesto]

La prima comparizione audiovisiva dei personaggi di Macchiavelli è stata in Sarti Antonio brigadiere, sceneggiato per Rai2 dal romanzo Passato, presente e chissà, con regia di Pino Passalacqua, sceneggiatura di Pino Passalacqua e Marco Zavattini, protagonista Flavio Bonacci; le quattro puntate sono andate in onda nell'aprile del 1978.

In seguito un regista teatrale che aveva già lavorato con Macchiavelli in teatro, Guido Ferrarini, ha curato il soggetto e la sceneggiatura del film L'archivista, girato molto avventurosamente a Bologna nel 1985[14] e andato in onda su Rai Uno nel settembre del 1988. Il film porta sul piccolo schermo uno dei suoi personaggi letterari più riusciti: Poli Ugo, interpretato da Flavio Bucci. Il film presenta una Bologna attuale e viva, ben lontana dalla solita vecchia iconografia, e anticipa drammaticamente le mutazioni successive della città.

A fine 1987 e primi mesi del 1988 è andata in onda una lettura radiofonica in 13 puntate dei racconti di Macchiavelli, dal titolo I misteri di Bologna. Ma la vera fortuna televisiva è arrivata con i telefilm interpretati da Gianni Cavina. Nel 1988 Rai 2 ha prodotto una serie di 13 telefilm, tratta da romanzi e racconti, con regia di Maurizio Rotundi, protagonista Gianni Cavina) i cui esterni sono stati girati interamente a Bologna e dintorni. La serie ha per titolo L'ispettore Sarti ed è andata in onda su Rai Due a partire dal 12 febbraio 1991 e replicata nel 1993. È proseguita poi con una seconda stagione (sempre su Rai Due) grazie a una coproduzione italo tedesca (Rai-NDR): si tratta di sei film di un'ora e trenta, andati in onda nell'aprile e maggio del 1994; regista dei film sono Giulio Questi e Marco Serafini (per la puntata "Overdose"), protagonista sempre Gianni Cavina. Caratteristica di entrambe le serie è la libertà che gli sceneggiatori si sono concessi nell'adattare per il piccolo schermo le avventure di Sarti Antonio [15].


Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Loriano Macchiavelli ha pubblicato e pubblica con i maggiori editori italiani: Garzanti, Rizzoli, Arnoldo Mondadori Editore, Einaudi, Rusconi, Cappelli. Ha collaborato e collabora con numerosi quotidiani e periodici.

Numerosi romanzi sono stati tradotti all'estero: Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Ungheria, Cecoslovacchia, Unione Sovietica, Giappone, Romania.

  1. ^ Sul Gruppo Teatrale Viaggiante si veda GTV, su bibliotecasalaborsa.it. URL consultato il 17 aprile 2024., un riepilogo dell'esperienza a cura della Biblioteca Salaborsa di Bologna
  2. ^ Un abbandono che non è comunque definitivo perché per le scene scriverà più tardi Cinema hurra(1981-1982), Aspettando Altman (1995) e Cuando à cobra fumou (2010).
  3. ^ Bianchina è la macchina che l'autore guidava all'epoca
  4. ^ Franca è la compagna di Macchiavelli da sempre, in un'intervista pubblicata nel sito personale l'autore dichiara che quello con lei è stato l'incontro più importante della sua vita.
  5. ^ Oreste del Buono, Macchiavelli, l’autore anzi l’antagonista vero, in La Stampa, 30 aprile 1994. ora in Oreste del Buono, Giallo all’italiana, Pistoia, Compagnia dei Santi Bevitori, 2023, p. 170, ISBN 978-88-946771-1-9.
  6. ^ Una rubrica a cura del Sigma compare in appendice al Giallo Mondadori per un breve periodo a partire dal n.1708 del 25 ottobre 1981
  7. ^ vedi Gruppo 13, su loriano-macchiavelli.it. URL consultato il 17 aprile 2024. nel sito personale.
  8. ^ Il semestrale è edito da Clueb Bologna dal 1997 al 2001, poi dalla Libreria dell'Orso di Pistoia dal 2003 al 2007-2008.
  9. ^ Una delle cifre stilistiche della serie è che i personaggi fissi (come Sarti Antonio o il suo capo Raimondi Cesare) vengono sempre citati facendo precedere il nome dal cognome, forse per sottolineare l'ottusa burocrazia che regola la pubblica amministrazione.
  10. ^ Massimo Carloni, L’Italia in giallo, Parma, Diabasis, 2005.
  11. ^ [[Luca Crovi|Luca Crovi]], Storia del giallo italiano, Milano, Marsilio, 2020, p. 345.
  12. ^ sito ufficiale di Loriano Macchiavelli, https://www.loriano-macchiavelli.it/biografia/quarta-di-copertina/. URL consultato il data = 19 aprile 2024.
  13. ^ E.Camerlo, Il romanzo giallo in A.Battistini, R.Cremante, G.Fenocchio, Se tu segui tua stella, Milano, Edizioni scolastiche Bruno Mondadori, 2023, ISBN 978-88-6910-9560. vol.5, p.191
  14. ^ Come nacque il film L’archivista, su loriano-macchiavelli.it. URL consultato il 21 aprile 2024., dal sito ufficiale dell’autore.
  15. ^ Le serie tv di Sarti Antonio, su loriano-macchiavelli.it. URL consultato il 21 aprile 2024., dal sito ufficiale dell’autore.