Ursus arctos gobiensis

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Orso del Gobi
Orso del Gobi
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Carnivora
Famiglia Ursidae
Genere Ursus
Specie U. arctos
Sottospecie U. a. gobiensis
Nomenclatura trinomiale
Ursus arctos gobiensis
Sokolov & Orlov, 1992
Areale

Areale dell'orso del Gobi nella macchia rossa a destra

L'orso del Gobi (Ursus arctos gobiensis Sokolov & Orlov, 1992) è una sottospecie di orso bruno che vive nel deserto del Gobi, in Mongolia.

Nel Libro Rosso Mongolo delle specie a rischio viene oggi classificato come «molto raro» e potrebbe trattarsi di una specie minacciata, dal momento che il basso numero di esemplari la rende vulnerabile a minacce esterne. Alcune stime ritengono che ne siano rimasti meno di 30.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Gli orsi del Gobi hanno una diversità genetica molto bassa, tra le più basse mai osservate in qualsiasi sottospecie di orso bruno. L'orso bruno nel deserto del Gobi della Mongolia sudoccidentale (indicato come l'orso del Gobi) è una delle popolazioni di orsi bruni più piccole e isolate al mondo. Livelli di diversità genetica simili a quelli degli orsi del Gobi sono stati riportati solo in una piccola popolazione di orsi bruni nei Pirenei al confine tra Spagna e Francia. L'orso del Gobi è l'unica popolazione di orsi bruni adattata a vivere in un ambiente desertico estremo e la sua distribuzione è diminuita del 60% dagli anni '70.[2] La bassa diversità genetica è il risultato del fatto che gli orsi del Gobi hanno un rapporto tra i sessi molto distorto tra maschi e femmine. Ci sono circa 21 maschi a 8 femmine. Questa è la causa principale di una riproduzione e di una popolazione così basse. Inoltre, la ricerca ha dimostrato che c'è un basso numero di alleli per locus nel loro DNA. Ciò significa che il DNA dell'orso Gobi è fragile e quindi influisce sulla loro riproduzione.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto riguarda le dimensioni sono più piccoli delle altre sottospecie di orso bruno, i maschi pesano circa 96–138 kg mentre le femmine 51-78[4]. Si crede che questa popolazione sia la reliquia di un periodo caratterizzato da condizioni climatiche meno rigide.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

La regione del Grande Gobi della Mongolia con l'82% dell'areale che rientra nella "Area strettamente protetta" della sezione A del Grande Gobi.[5]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Gli orsi del Gobi sono timidi ed elusivi, onnivori, e differiscono dalle altre varietà di orso bruno per avere arti anteriori più lunghi e mantelli dai toni dorati. Gli orsi del Gobi mangiano principalmente radici, bacche e altre piante, a volte roditori; non ci sono prove che predano grandi mammiferi. La dieta di un orso del Gobi è solo circa l'8% di proteine animali.[6]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1959 fu vietata la caccia all'animale per preservare la sottospecie morente. Questo numero è diminuito di quasi il sessanta per cento a causa della scarsità di cibo e acqua.[7] Dal 1985 è in vigore una misura di conservazione per l'orso del Gobi, che consiste in un programma di alimentazione supplementare, pellet contenenti grano (Triticum aestivum), mais (Zea mays), carote (Daucus carota sativus) e rape (Brassica rapa) fornito in primavera e in autunno presso mangiatoie situate vicino a pozze d'acqua selezionate in tutto il GGSPA A.[8] Recenti sondaggi hanno documentato solo 51 orsi nel 2022, un leggero aumento rispetto a una stima di 40 orsi nel 2017.[9][10][11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) IUCN Brown Bear subspecies status, su iucnredlist.org. URL consultato il 29 agosto 2022.
  2. ^ Odbayar Tumendemberel, Andreas Zedrosser, Michael F. Proctor, Harry V. Reynolds, Jennifer R. Adams, Jack M. Sullivan, Sarah J. Jacobs, Tumennasan Khorloojav, Tuya Tserenbataa, Mijiddorj Batmunkh e Jon E. Swenson, Phylogeography, genetic diversity, and connectivity of brown bear populations in Central Asia, in PLOS ONE, vol. 14, n. 8, 13 agosto 2019, pp. e0220746, Bibcode:2019PLoSO..1420746T, DOI:10.1371/journal.pone.0220746, ISSN 1932-6203 (WC · ACNP), PMC 6692007, PMID 31408475.
  3. ^ Monitoring Gobi Bears, su esajournals.onlinelibrary.wiley.com.
  4. ^ (EN) GOBI BEAR CONSERVATION IN MONGOLIA (PDF), su bearbiology.com. URL consultato il 7 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2015).
  5. ^ Gobi bear, su bearconservation.org.uk.
  6. ^ Gobi Bear Enviroment, su bioone.org.
  7. ^ Gobi bear conservation in Mongolia (PDF), su bearbiology.com, luglio 2010. URL consultato il 19 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2015).
  8. ^ Delgerchimeg Davaasuren, Chinchuluu Nominchuluu, Sukhbaatar Lkhagvatseren, Harry V. Reynolds, Odbayar Tumendemberel, Jon E. Swenson e Andreas Zedrosser, Ecto- and endoparasites of brown bears living in an extreme environment, the Gobi Desert, Mongolia, in Ursus, vol. 2022, n. 33e1, gennaio 2022, pp. 1–5, DOI:10.2192/URSUS-D-21-00001.1, ISSN 1537-6176 (WC · ACNP).
  9. ^ (EN) Population of endangered Gobi bears exceeds 50 in Mongolia, su Macau Business, 27 maggio 2022. URL consultato il 5 settembre 2022.
  10. ^ Odbayar Tumendemberel, Michael Proctor, Harry Reynolds, John Boulanger, Amgalan Luvsamjamba, Tuya Tserenbataa, Mijiddorj Batmunkh, Derek Craighead, Nyambayar Yanjin e David Paetkau, Gobi bear abundance and inter-oases movements, Gobi Desert, Mongolia (PDF) [collegamento interrotto], in Ursus, vol. 26, n. 2, 2010, pp. 129–142, DOI:10.2192/URSUS-D-15-00001.1.
  11. ^ Odbayar Tumendemberel, Joel M. Tebbenkamp, Andreas Zedrosser, Michael F. Proctor, Erik J. Blomberg, Dana J. Morin, Frank Rosell, Harry V. Reynolds, Jennifer R. Adams e Lisette P. Waits, Long‐term monitoring using DNA sampling reveals the dire demographic status of the critically endangered Gobi bear, in Ecosphere, vol. 12, n. 8, agosto 2021, DOI:10.1002/ecs2.3696, ISSN 2150-8925 (WC · ACNP). Template:CC-notice

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