Ultimi versi (Rimbaud)

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Ultimi versi
Titolo originaleDerniers Vers
Rimbaud nel 1871
AutoreArthur Rimbaud
1ª ed. originale1891
Generepoesia
Lingua originalefrancese

Derniers vers è una raccolta di poesie di Arthur Rimbaud, riferite alla sua ultima produzione poetica, composta tra il maggio e l'agosto del 1872.

Poetica[modifica | modifica wikitesto]

Le precedenti Poésies raramente, o paradossalmente, riescono ad essere delle vere e proprie poesie, poiché vi è sempre una tara,[1] come suggerisce Ivos Margoni, un bisogno quasi spasmodico di manifestare un qualcosa di negativo, come la rabbia e l'insofferenza. Queste si rivolgono contro il Dio obeso (L'Homme juste) dei benpensanti, contro i bibliotecari (Les Assis), diventa polemica sociale, politica (Chant de guerre parisien) e addirittura letteraria, come ad esempio l'emblematica rottura con i parnassiani, anche se non proprio in modo formale, segnalata dal manifesto Rimbaudiano di Ce qu'on dit au Poètes à propos de fleurs, una lunga poesia, inserita in una lettera indirizzata a Théodore de Banville [2].

Ma con i Derniers vers tutto sembra, almeno apparentemente, placarsi; sono momenti di abbandono molto proficui, dove emergono finalmente i tratti, insuperati, di una poetica. Il lati negativi, la polemica, la rivolta, vengono interiorizzati...

(FR)

«Mais non, vrai, je crois que tant
Que pour sa tête la lame,
Que les cailloux pour son flanc,
Que pour ses boyaux la flamme

N'auront pas agi, l'enfant
Gêneur, la si sotte bête,
Ne doit cesser un instant
De ruser et d'être traître

Comme un chat des Monts-Rocheux ;
D'empuantir toutes sphères !
Qu'à sa mort pourtant, ô mon Dieu !
Que S'élève quelque prière !
»

(IT)

«Ma no, di certo, io credo che
finché per la sua testa la lama,
per il suo fianco le pietre,
per le viscere la fiamma

non avranno agito, il bambino
importuno, la così sciocca bestia,
non deve cessare un istante
di far l'astuto e d'esser traditore

come un gatto delle Montagne Rocciose;
d'infettare le sfere universe!
Ma che alla sua morte, mio Dio!
s'innalzi una preghiera!»

Ed è proprio la preghiera, non nel senso cristiano del termine, ma nell'accezione junghiana, ovvero come atteggiamento interiore, che sembra caratterizzare questi Ultimi versi.

(FR)

«Ah ! la poudre des saules qu'une aile secoue!
Les roses des roseaux dès longtemps dévorées!
Mon canot toujours fixe ; et sa chaîne tirée
au fond de cet oeil d'eau sans bords , - à quelle boue?
»

(IT)

«Ah! la polvere dei salici che un'ala scuote!
Le rose dei roseti da tempo divorate!
Il mio canotto sempre fisso ; e la sua catena tirata
in fondo a questo occhio d'acqua senza sponde, - verso quale fango?»

In Une Saison en Enfer viene rivelata la fonte della sua ispirazione. Infatti Rimbaud scrive:

« Amavo le pitture idiote, sovrapporte, sfondi, tele di saltimbanchi, insegne, miniature popolari ; la letteratura fuorimoda, il latino di chiesa, libri erotici senza ortografia, i romanzi dei nostri avi, racconti di fate, piccoli libri dell'infanzia, opere vecchie, ritornelli ingenui, ritmi ingenui. » [3]

In questa sezione (Délires) di Une Saison en Enfer appaiono buona parte delle poesie dei Derniers vers...

  • Loin des oiseaux, des troupeaux, des villageoises
  • À quatre heures du matin, l'été
  • Chanson, de la plus haute tour
  • Si j'ai du goût, ce n'est guère
  • Le loup criait sous les feuilles
  • Elle est retrouvée!
  • Ô saisons, ô châteaux!.

Un trasporto meditativo, il divertisemment, sono la nuova ragione che guida l'iter poetico dei Derniers vers, ove traspare un'afasia del linguaggio, vistosamente evidente nel verso onomatopeico del "ia io ia io" degli uccelli ...

      Poi, come rosa e abete del sole
      e liane han qui cinti i loro giochi,
      gabbia della vedovella !...
                                   Quali
      stormi di uccelli, oh ia io, ia io!

[4]

Per poi concludere ...

      − Viali senza traffico né commerci,
      muto, tutto dramma e tutto farsa,
      riunione di scene infinite,
      io ti conosco e t'ammiro in silenzio.

[5]

Esegesi critica[modifica | modifica wikitesto]

Ivos Margoni. Quello dei Derniers vers, si badi, non è però l'universo lussureggiante e spasimante del Bateau ivre; il fantastico, ora, non è esotico, tropicale e pullulante come quello che lacerava le notti del "poeta di sette anni", e non è neanche il solenne messaggio rigeneratore che ci era stato promesso nella Lettera dell'anno prima. [...] Ma la novità più importante è che Rimbaud ha finalmente trovato, oltre che un mondo ormai protetto dagli attacchi e dalle offese, una lingua. [...] La parola, in sostanza, è un modo d'essere. Non di sentire, ma di pensare per immagini, segni e allusioni; di vedere, non di spiegare. [...] ... ma la grande perizia (direi malizia) consiste non nel proferire truci minacce teoriche, ma nel minare dall'interno le forme prosodiche, ... tramando sottili tradimenti ritmici, provocando allitterazioni sconcertanti e magiche assonanze, ...

Derniers Vers[modifica | modifica wikitesto]

Elenco dei testi in lingua francese:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Arthur Rimbaud, Oeuvres/Opere, op. cit. , Introduzione
  2. ^ Lettera di Rimbaud à Théodore de Banville del 15 agosto del 1871.
  3. ^ « J'aimais les peintures idiotes, dessus de portes, décors, toiles de saltimbanques, enseignes, enluminures populaires ; la littérature démodée, latin d'église, livres érotiques sans orthographe, romans de nos aïeules, contes de fées, petits livres de l'enfance, opéras vieux, refrains niais, rythmes naïfs. » - Arthur Rimbaud, Une Saison en Enfer, Delires, Alchimie du verbe.
  4. ^

          Puis, comme rose et sapin du soleil
          Et liane ont ici leurs jeux enclos,
          Cage de la petite veuve !...
                                       Quelles
          Troupes d’oiseaux, ô ia io, ia io !

  5. ^

          − Boulevard sans mouvement ni commerce,
          Muet, tout drame et toute comédie,
          Réunion des scènes infinie,
          Je te connais et t’admire en silence.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Arthur Rimbaud, Oeuvres/Opere, a cura di Ivos Margoni, Feltrinelli, quinta ed. 1978, prima ed. 1961, Milano.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Ultimi versi, su arthurrimbaud.it. URL consultato il 1º febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2009).
  • (FR) Derniers vers, su mag4.net.
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