Tram TEM Ce 2/2 1-7

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TEM Ce 2/2 1 ÷ 7
StStZ Ce 2/2 143
LCD Be 2/2 6 ÷ 8
vettura tranviaria
Una motrice al deposito di La Santa della LCD
Anni di costruzione 1910
Anni di esercizio 1910-1968
Quantità prodotta 7
Costruttore Schlieren-Oerlikon
Lunghezza 8.760 mm
Larghezza 2.000 mm
Capacità 18 posti a sedere
Scartamento 1.000 mm
Massa a vuoto 11,7 t
Rodiggio B
Diametro ruote 800 mm
Potenza continuativa 71 kW
Velocità massima omologata 45 km/h
Alimentazione elettrica da linea aerea
800 V cc
Dati tratti da:
Betti Carboncini, op. cit., p. 263

Le elettromotrici Ce 2/2 della Società Tram Elettrici Mendrisiensi (TEM), numerate da 1 a 7, erano una serie di vetture tranviarie a due assi utilizzate per l'esercizio della tranvia Chiasso-Riva San Vitale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le elettromotrici vennero costruite nel 1910 dalla Schlieren, con parte elettrica Oerlikon, e immesse in servizio sulla nuova tranvia Chiasso-Riva San Vitale[1].

Nel 1918 un'unità, la n. 4, venne venduta alla rete di Zurigo, esercita dalla StStZ, presso la quale assunse il n. 143[1].

Le restanti sei vetture restarono sulla tranvia mendrisiense fino alla chiusura della linea nel 1951; alla cessazione del servizio le vetture 2, 3 e 5 furono vendute alla ferrovia Lugano-Cadro-Dino (LCD), mentre le altre tre furono demolite o vendute a privati[1].

Le tre vetture comprate dalla LCD vennero rinumerate da 6 a 8, ed equipaggiate con nuovi pantografi al posto dei vecchi archetti[2]; ripresero il servizio dal 1951 al 1953, utilizzate per il servizio tranviario svolto sulla tratta urbana della linea (dal Debarcadero di Lugano alla località La Santa). Dopo pochi anni, in seguito all'abolizione della terza classe, assunsero la nuova classificazione Be 2/2[2].

Le tre vetture cessarono il servizio rispettivamente nel 1964, nel 1965 e nel 1968 e vennero demolite[2][3]. Dal 2006 la vettura 3 (LCD Be 2/2 8) è esposta, restaurata, presso un albergo di Mendrisio[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Betti Carboncini, op. cit., p. 263
  2. ^ a b c Betti Carboncini, op. cit., p. 228
  3. ^ Secondo Polli e Ghirlanda, op. cit., pp. 288-289, le vetture n. 6, 7 e 8 della LCD cessarono il servizio sulla LCD rispettivamente negli anni 1964, 1965 e 1968, le prime due venendo demolite nel 1965; la n. 8 venne invece acquisita nel 1968 dall'Autolinea mendrisiense.
  4. ^ Polli e Ghirlanda, op. cit., p. 289

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Adriano Betti Carboncini, Binari ai laghi, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, 1992, ISBN 88-85068-16-2.
  • Alberto Polli e Angelo Ghirlanda, C'era una volta... la Lugano-Cadro-Dino, Pregassona, Fontana edizioni, 2010, ISBN 978-88-8191-327-5.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]