Timon lepidus

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Lucertola ocellata
Timon lepidus
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Reptilia
Ordine Squamata
Sottordine Sauria
Infraordine Scincomorpha
Famiglia Lacertidae
Sottofamiglia Lacertinae
Genere Timon
Specie T.lepidus
Nomenclatura binomiale
Timon lepidus
Daudin, 1802
Sinonimi

Lacerta lepidus

La lucertola ocellata (Timon lepidus Daudin, 1802) è un rettile facente parte della famiglia dei Lacertidae, diffuso nelle zone di macchia mediterranea prospicienti il mare dell'Europa meridionale. È stata a lungo l'unica specie europea del genere Timon.[2], ma attualmente è suddivisa in 4 specie: Timon lepidus e T. nevadensis della Penisola Iberica, T. pater e T. tingitanus del Nord Africa. In precedenza veniva ascritta, come il Ramarro, al genere Lacerta.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Si presenta con una colorazione vivace, generalmente verde brillante o verde scuro, con degli ocelli (neri, blu, azzurri o di varie tonalità di verde) che ricoprono il dorso. In alcuni casi il colore di fondo può essere tendente al verde acqua, o nella varietà melanica completamente nero. Le dimensioni variano dai 40 ad oltre 60 cm (coda compresa) e 200-600 gr di peso, raramente fino a 90 cm e 1 kg; i maschi sono generalmente di dimensioni maggiori, presentano una testa più grande e massiccia e l'attaccatura della coda più larga[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è presente nella penisola iberica, nella Francia meridionale e in Italia limitatamente alla Liguria occidentale.[1]

Abita le zone calde e soleggiate, con disponibilità di alberi (ad esempio ulivo), piante grasse e rocce, ma si può trovare anche in zone semidesertiche o costiere.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Principalmente si nutre di coleotteri, imenotteri, ortotteri ed eterotteri, ovvero di insetti di dimensioni variabili dai 2 ai 60 mm circa, solo occasionalmente si può nutrire anche di prede più grandi quali altri rettili come lucertole o piccoli serpenti, anfibi, piccoli mammiferi o uccelli ma anche uova e frutta matura.[3]

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

La stagione degli accoppiamenti inizia a tarda primavera e finisce ad inizio estate, ed in questo periodo spesso si verificano violenti combattimenti fra i maschi. La femmina depone da 4 a 15 (e fino a 23) uova tra giugno e luglio, in buche nel terreno dove restano in incubazione per 3 mesi. I piccoli fuoriescono dalle uova nel mese di settembre, e hanno poche settimane per potersi procurare del cibo e trovare un posto sicuro dove ibernarsi e passare l'inverno. Il periodo di ibernazione va da metà ottobre a fine marzo[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Timon lepidus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Timon lepidus, in The Reptile Database, Zoological Museum Hamburg. URL consultato il 14 novembre 2011.
  3. ^ a b c S. Bruno, S. Maugeri, Rettili d'Italia, Vol. I, A. Martello, 1976, Firenze.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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