Stomatica Foletto

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Stomatica Foletto
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
Diffusioneregionale
Creato daAngelo Foletto
Zona di produzioneValle di Ledro
Dettagli
Categoriabevanda
RiconoscimentoP.A.T.
SettoreBevande analcoliche, distillati e liquori

Il liquore Stomatica Foletto è un liquore a base di erbe medicinali prodotto in Valle di Ledro,[1] dalla A. Foletto, la cui gradazione alcoolica è di 32°.[2] È un Prodotto Agroalimentare Tradizionale.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque come Tintura Stomatica Foletto alla fine del XIX secolo per opera di Angelo Foletto, farmacista di Pieve di Ledro, allora territorio dell'Austria-Ungheria, che accanto all'attività principale aprì una piccola officina farmaceutica. La Tintura venne registrata come medicinale ad attività eupeptica, digestiva e lassativa, dapprima in Austria-Ungheria, poi - dopo l'annessione - in Italia, ed è rimasta specialità medicinale fino al 1990, quando il laboratorio non ebbe più le caratteristiche per la produzione di medicinali. Perse allora la denominazione di tintura, sostituita da liquore, pur senza variare la ricetta né il luogo di produzione.[1][4]

Il canale di distribuzione è rimasto principalmente quello delle farmacie.[1]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Stomatica Foletto è un liquore a base di alchemilla, arancio amaro, cariofillata, genzianella, genziana minore, genziana maggiore e rabarbaro cinese.[2] Le erbe vengono trattate per infusioni successive, e gli estratti ottenuti vengono poi miscelati allo sciroppo, lasciati ad invecchiare per almeno 5 mesi per far depositare i tannini, e quindi filtrato ed imbottigliato.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Stomatica Foletto, su trentinoagricoltura.it. URL consultato il 20 giugno 2017.
  2. ^ a b Stomatica Foletto liquore (JPG) [collegamento interrotto], su foletto.net. URL consultato il 20 giugno 2017.
  3. ^ Quattordicesima revisione dell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali. (PDF), su politicheagricole.it, 20 giugno 2014. URL consultato il 20 giugno 2017.
  4. ^ Famiglie di speziali, su museofoletto.it. URL consultato il 20 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2017).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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