Stazione di Vigliano-Candelo

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Vigliano-Candelo
stazione ferroviaria
Fermata lato binari
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàVigliano Biellese
Coordinate45°33′27″N 8°06′30.64″E / 45.5575°N 8.10851°E45.5575; 8.10851
Lineeferrovia Biella-Novara
Storia
Stato attualeSenza traffico, Riutilizzo dalle forze di polizia
Attivazione1939
Caratteristiche
TipoFermata in superficie, passante
Binari1

La stazione di Vigliano-Candelo è stata una fermata ferroviaria della linea Biella-Novara posta nel comune di Vigliano Biellese e priva di traffico. Ora in uso dalla polizia locale e dalla protezione civile come caserma.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Realizzato come stazione e dotato dunque di binario d'incrocio, l'impianto fu inaugurato assieme al resto della linea il 18 maggio 1939, diventando tuttavia operativo solo dal 20 luglio 1940[1] a causa della necessità di completare alcuni impianti[2] e dell'assenza del materiale rotabile[3]. La stazione disponeva anche di un scalo merci dotato di un binario tronco che sorgeva in direzione Biella.

Il 21 gennaio 1961, in anticipo rispetto alla naturale scadenza della concessione alla Società Ferrovia Biella Novara (SFBN) che aveva fino ad allora esercito la linea, la stessa venne incorporata nella rete statale e l'esercizio degli impianti fu assunto dalle Ferrovie dello Stato[4].

Il programma di profondo rinnovamento avviato nel 1991, che richiese la chiusura della linea per molti mesi, comportò la trasformazione in fermata, rimanendo in opera il solo binario di corsa. La riapertura all'esercizio avvenne il 19 giugno dell'anno successivo[5].

Dal 2000 la gestione dell'intera linea, e con essa quella della fermata di Vigliano-Candelo, passò in carico a Rete Ferroviaria Italiana la quale ai fini commerciali classifica l'impianto nella categoria "Bronze"[6].

Dal settembre 2012 i treni non vi effettuano più fermata; l'impianto resta tuttavia formalmente attivo.

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

La fermata lato strada

La fermata, dotata del solo binario di corsa, dispone di un fabbricato viaggiatori in stile Razionalista[7][8] su due piani; sede della polizia municipale. Accanto al FV erano attivi un magazzino merci e un fabbricato per i servizi igienici.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luigi Ballatore, Storia delle ferrovie in Piemonte, Il Punto, Torino, 2002, pp 165-166. ISBN 978-88-88552-00-2.
  2. ^ FENIT 1946 1996, Roma, Ed. FENIT, 1996.
  3. ^ Nico Molino, 7 automotrici da Biella a Novara, in I Treni Oggi, n. 48, marzo 1985, pp. 18-24.
  4. ^ Ordine di Servizio n. 1 del 1961
  5. ^ Notizia su Tutto treno, n. 46, settembre, p. 7.
  6. ^ www.rfi.it, Stazioni del Piemonte, su rfi.it. URL consultato il 19 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2013).
  7. ^ UIB (Unione Industriale Biellese), 150 anni di industria, industriali e società nel Biellese, su ui.biella.it.
  8. ^ Piero Ambrosio, “Finalmente il Duce fra noi!”, su storia900bivc.it. URL consultato il 14 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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