Spheniscus

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Spheniscus
Pinguino africano
Spheniscus demersus
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Sphenisciformes
Famiglia Spheniscidae
Genere Spheniscus
Brisson, 1760
Nomenclatura binomiale
Spheniscus demersus
(Linnaeus, 1758)
Specie

Spheniscus Brisson, 1760 è un genere di pinguini comunemente noti come pinguini fasciati. Esistono quattro specie viventi di pinguini fasciati, e presentano tutti una colorazione simile, sebbene varino nei motivi del piumaggio. Sono anche conosciuti come "pinguini raglianti" a causa dei loro forti richiami che somigliano ai versi di un asino.[1] I tratti comuni tra le varie specie includono una fascia nera che corre sul petto confinando con la loro colorazione dorsale nera, becchi neri con una piccola banda bianca verticale, macchie distinte sul ventre e una piccola chiazza di pelle non piumata o leggermente piumata intorno agli occhi di colore bianco o rosa. Tutti i membri di questo genere depongono uova e allevano i loro piccoli in nidi situati in tane o depressioni naturali del terreno. Sono inoltre il genere di pinguino più settentrionale, in quanto tutte le specie vivono in ambienti vicino all'equatore.[2][3][4]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

I pinguini fasciati appartengono al genere Spheniscus, introdotto dallo zoologo francese Mathurin Jacques Brisson nel 1760, con il pinguino africano (Spheniscus demersus) come specie tipo.[5][6] Il nome del genere Spheniscus deriva dalla parola del greco antico σφήν (sphẽn) che significa "cuneo" ed è un riferimento alle pinne sottili e a forma di cuneo dell'animale.[7][8]

Specie[modifica | modifica wikitesto]

Comprende le seguenti specie viventi:[4]

Specie di Spheniscus
Nome comune e binomiale Immagine Distribuzione
Pinguino di Magellano
(Spheniscus magellanicus)
Brasile, Argentina costiera, Cile e Isole Falkland
Pinguino di Humboldt
(Spheniscus humboldti)
Cile costiero e Perù
Pinguino delle Galapagos
(Spheniscus mendiculus)
Isole Galapagos
Pinguino africano
(Spheniscus demersus)
24 isole e 3 località continentali tra la Namibia e la baia di Algoa, vicino a Port Elizabeth, Sudafrica.

Specie estinte[modifica | modifica wikitesto]

Tutte le specie di pinguini fasciati attualmente riconosciute, esistenti ed estinte

Sono note diverse specie estinte attraverso i fossili:

Una specie fossile in passato attribuita a questo genere (Spheniscus predemersus) è oggi considerata in un genere a sé stante (Inguza predemersus).[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Favaro L, Ozella L e Pessani D, The Vocal Repertoire of the African Penguin (Spheniscus demersus): Structure and Function of Calls, in PLoS ONE, vol. 9, n. 7, 20 luglio 2014, pp. e103460, Bibcode:2014PLoSO...9j3460F, DOI:10.1371/journal.pone.0103460, PMC 4116197, PMID 25076136.
  2. ^ Richard Ellis, No Turning Back: The Life and Death of Animal Species, New York, Harper Perennial, 2004, pp. 69, ISBN 978-0-06-055804-8.
  3. ^ Livio Favaro, Marco Gamba, Claudia Gili e Daniela Pessani, Acoustic correlates of body size and individual identity in banded penguins, in PLoS ONE, vol. 12, n. 2, 15 febbraio 2017, pp. e0170001, Bibcode:2017PLoSO..1270001F, DOI:10.1371/journal.pone.0170001, ISSN 1932-6203 (WC · ACNP), PMC 5310857, PMID 28199318.
  4. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Spheniscidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 6 maggio 2014.
  5. ^ (FRLA) Mathurin Jacques Brisson, Ornithologie, ou, Méthode contenant la division des oiseaux en ordres, sections, genres, especes & leurs variétés, Volume 1, Paris, Jean-Baptiste Bauche, 1760.
  6. ^ Check-list of Birds of the World, Volume 1, 2nd, Cambridge, Massachusetts, Museum of Comparative Zoology, 1979, pp. 133.
  7. ^ James A. Jobling, The Helm Dictionary of Scientific Bird Names, Londra, Christopher Helm Publishers, 2010, pp. 361, ISBN 978-1408125014.
  8. ^ Henry George Liddell e Robert Scott, σφήν, in A Greek–English Lexicon, Ninth, Oxford, Clarendon Press, 1940.
  9. ^ Richard Benson, A NEw SPECIES OF PENgUIN FrOM THE LATE MIOCENE OF CHILE, with Comments on the Stratigraphic range of Palaeospheniscus (PDF), su smm.org. URL consultato il 1º dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2021).
  10. ^ Steven Emslie, A new species of penguin (Spheniscidae: Spheniscus) and other birds for the late Pliocene of Chile, su Biodiversity Heritage Library, pp. 308–313. URL consultato il 1º dicembre 2020.
  11. ^ Marcelo Stucchi, Una nueva especie de spheniscidae del Mioceno Tardío de la Formación Pisco, Perú, in Bulletin de l'Institut Français d'Études Andines, vol. 32, n. 2, 2003, pp. 361–375, DOI:10.4000/bifea.6488. URL consultato il 1º dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2021).
  12. ^ a b Stucchi, 2007, p.370
  13. ^ Göhlich, 2007, p.287
  14. ^ Ksepka DT and Thomas DB, Multiple cenozoic invasions of Africa by penguins (Aves, Sphenisciformes), in Proc. R. Soc. B 2012; 279(1730): 1027-1032.

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