Francesco Innamorati

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo avvocato nato nel 1853, vedi Francesco Innamorati (1853-1923).

Francesco Innamorati (Foligno, 19 giugno 18934 gennaio 1944) è stato un politico e partigiano italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Originario di una famiglia di lavoratori (suo padre Nicola faceva il falegname), Francesco, compositore tipografo, segretario prima nel 1914-1915 e poi nel 1919-1920 della Camera del Lavoro di Foligno, fu militante socialista ed entrò a far parte del Partito Comunista sin dalla sua fondazione. Condannato al confino politico,[1] fu poi deferito al Tribunale speciale e condannato [2][3] ma successivamente prosciolto il 23 novembre 1932.

Delegato al terzo Congresso del Partito che si doveva tenere a Lione, venne fermato e arrestato a Domodossola. Processato, fu condannato a 14 anni e 4 mesi di carcere, 5 di vigilanza speciale e 7.800 lire di multa. Innamorati scontò la pena presso le carceri di Pesaro prima e di Civitavecchia poi, da cui venne scarcerato per l'indulto.

Quando nel 1940 l'Italia entrò in guerra, Francesco venne arrestato e internato a Ventotene.[4]; venne liberato nell'agosto del 1943.

Prese parte alla guerra di Liberazione a partire dal 1943, dedicandosi all'organizzazione di formazioni partigiane nel folignate. Dopo la sua morte (investito da un camion tedesco), il suo nome fu assunto da una formazione partigiana di zona.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Commissione di assegnazione al confino di Perugia, ordinanza del 18.11.1926 contro Francesco Innamorati (“Organizzazione comunista”). In: Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini, L'Italia al confino 1926-1943. Le ordinanze di assegnazione al confino emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943, Milano 1983 (ANPPIA/La Pietra), vol. III, p. 1222
  2. ^ Sentenza n. 176 del 21.9.1927 contro Francesco Innamorati e altri (“Gli imputati fanno stampare a Roma dal novembre 1925 al luglio 1926 migliaia di manifestini e giornali comunisti destinati a tutta l'Italia. – Associazione e propaganda comunista, incitamento alla disubbidienza e all'insurrezione”). In: Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini, L'Italia dissidente e antifascista. Le ordinanze, le Sentenze istruttorie e le Sentenze in Camera di consiglio emesse dal Tribunale speciale fascista contro gli imputati di antifascismo dall'anno 1927 al 1943, Milano 1980 (ANPPIA/La Pietra), vol. I, p. 156
  3. ^ Sentenza n. 64 del 1928 contro Francesco Innamorati e altri (“Ricostituzione di partito disciolto, propaganda sovversiva, cospirazione, istigazione alla lotta armata”, ecc.). In: Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini, L'Italia dissidente e antifascista. Le ordinanze, le Sentenze istruttorie e le Sentenze in Camera di consiglio emesse dal Tribunale speciale fascista contro gli imputati di antifascismo dall'anno 1927 al 1943, Milano 1980 (ANPPIA/La Pietra), vol. I, p. 264-265
  4. ^ Simonetta Carolini, "Pericolosi nelle contingenze belliche." Gli internati dal 1940 al 1943, Roma 1987 (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti ANPPIA), p. 165

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN293332112 · ISNI (EN0000 0003 9939 9551 · LCCN (ENno2007096153 · BNF (FRcb10549525r (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2007096153