Palazzo Marzichi-Lenzi: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Moroboshi (discussione | contributi)
Riga 21: Riga 21:
[[File:Palazzo Marzichi-Lenzi, giardino 03.JPG|thumb|Il giardino]]
[[File:Palazzo Marzichi-Lenzi, giardino 03.JPG|thumb|Il giardino]]


==Biboliografia==
==Bibliografia==
[[File:Palazzo Marzichi-Lenzi, giardino 01.JPG|thumb|Il giardino]]
[[File:Palazzo Marzichi-Lenzi, giardino 01.JPG|thumb|Il giardino]]
{{bps|Elenco 1902}}, p. 255;
{{bps|Elenco 1902}}, p. 255;

Versione delle 11:35, 5 lug 2014

Coordinate: 43°46′22.97″N 11°15′46.31″E / 43.773047°N 11.262864°E43.773047; 11.262864
Palazzo Marzichi-Lenzi

Palazzo Marzichi-Lenzi è un palazzo di Firenze situato in Borgo Pinti 27.

Storia

Stemma dei Neri Ridolfi

Si tratta di un edificio originariamente configuratosi nel Trecento come casa corte mercantile medioevale, quindi ridisegnato negli interni tra Quattro e Cinquecento e, per quanto riguarda il fronte, di tipologia decisamente cinquecentesca (ma nella letteratura consultata è indicato spesso come del secolo precedente). Già dei Tedaldi, quindi dei Neri Ridolfi, passò in data imprecisata ai Marzichi Lenzi.

Acquistato dalla famiglia Ciardi Duprè nel 1956 fu notevolmente danneggiato dalle acque dell'alluvione del 1966. Restaurato, è attualmente occupato da un albergo (Hotel Monna Lisa) sempre gestito dalla famiglia Ciardi Duprè.

Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.

Descrizione

All'esterno è caratterizzato da un prospetto intonacato di quattro assi per tre piani più un mezzanino, sul quale spiccano in vistoso aggetto le parti a bugnato (il massiccio portone, le cornici delle finestre, le fasce marcapiano e le cantonate). Al centro della facciata è uno scudo con l'arme taurina utilizzata sia dai Lenzi sia dai Marzichi (d'azzurro, al rincontro di toro d'oro). Walther Limburger segnala nel vestibolo un portale rinascimentale e il bel soffitto a cassettoni dipinto con grottesche che è possibile ricondurre a Bernardino Poccetti o alla sua cerchia (restaurato nel 2001 da Gioia Germani). Tra i decori compaiono numerose imprese e uno scudo dipinto con l'arme dei Neri Ridolfi (d'oro, al leone d'azzurro, e alla banda attraversante d'argento caricata di tre stelle a sei punte del campo).

All'interno possiede una notevole collezione d'arte, nella quale spiccano un bronzetto di Giambologna, bozzetto per il Ratto delle Sabine, ed una collezione di disegni e sculture dello scultore senese Giovanni Duprè: questa concentrazione di opere dell'artista neoclassico è dovuta al fatto che la famiglia oggi proprietaria del palazzo discende dall'artista stesso, i Ciardi-Dupré.

Sul lato verso via della Pergola, con un accesso privato da una piccola strada privata, si trova un piccolo giardini all'italiana, confinante col già celebre giardino dei Caccini.

Il giardino

Bibliografia

Il giardino

Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti), Elenco degli Edifizi Monumentali in Italia, Roma, Tipografia ditta Ludovico Cecchini, 1902, p. 255; Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 450; Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 450; Touring Club Italiano, Firenze e dintorni, Milano, Touring Editore, 1974, p. 176; Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, III, 1978, p. 115; Gian Luigi Maffei, La casa fiorentina nella storia della città dalle origini all’Ottocento, con scritti originali di Gianfranco Caniggia, appendici documentarie di Valeria Orgera, Venezia, Marsilio, 1990, p. 156; Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, II, p. 482; Touring Club Italiano, Firenze e provincia, Milano, Touring Editore, 2005, p. 421; Claudio Paolini, Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce a Firenze, Firenze, Paideia, 2008, p. 163, n. 250; Claudio Paolini, Architetture fiorentine. Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce, Firenze, Paideia, 2009, p. 235, n. 334.

Altri progetti

Collegamenti esterni

  Portale Firenze: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Firenze