Connor Kenway: differenze tra le versioni

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===Liberazione delle colonie===
===Liberazione delle colonie===
====La morte di Charles Lee e la liberazione====
====La morte di Charles Lee e la liberazione====
Dopo la morte di Haytham, Charles divenne il Gran Maestro dei Templari. Per questa cosa, Connor era più determinato che mai ad ucciderlo. Allora si diresse a New York, dove Charles stava celebrando il funerale del suo predecessore. Tuttavia, quando Connor tentò di avvicinarsi venne bloccato da alcuni Templari che lo portarono di fronte a Charles. Non appena vide l'Assassino, il Templare gli promise che lo avrebbe ucciso solo dopo aver distrutto tutto ciò per cui Connor aveva lavorato in questi anni. Dopo, disse a suoi uomini di portare Connor in un altro luogo. Successivamente, i soldati cominciarono a pestare l'Assassino che però riuscì a liberarsi e ad ucciderli tutti, per poi chiedere ad uno di loro dove era diretto Lee. Costui rispose che era diretto al porto, su una nave chiamata Jersey. Ottenuta quest'informazione, Connor si diresse al porto, per poi salire a bordo della Jersey. Ascoltando alcune discussioni tra il capitano della nave e dei mercanti, scoprì che Charles era a Boston, in una taverna di nome Green Dragon. Successivamente, l'Assassino uccise il capitano e si tuffò in acqua dalla Jersey, per poi andare a Boston. Giunto in città, l'Assassino andò alla Green Dragon, dove individuò uno degli uomini del Templare, forzandolo a dirgli dove era diretto Charles.
Dopo la morte di Haytham, Charles divenne il Gran Maestro dei Templari. Per questa cosa, Connor era più determinato che mai ad ucciderlo. Allora si diresse a New York, dove Charles stava celebrando il funerale del suo predecessore. Tuttavia, quando Connor tentò di avvicinarsi venne bloccato da alcuni Templari che lo portarono di fronte a Charles. Non appena vide l'Assassino, il Templare gli promise che lo avrebbe ucciso solo dopo aver distrutto tutto ciò per cui Connor aveva lavorato in questi anni; ordinò quindi a suoi uomini di portare Connor in un altro luogo. Successivamente, i soldati cominciarono a pestare l'Assassino che però riuscì a liberarsi. Quindi Connor si mise sulle tracce di Lee che lo condussero a Boston, in una taverna di nome Green Dragon, dove individuò uno degli uomini del Templare e lo costrinse a dirgli dove era diretto Charles.


Dolente, il seguace di Lee gli disse che era al porto e che aveva intenzione di lasciare il paese. Raggiunto il porto, Connor rintracciò Charles, il quale non appena vide l'Assassino, si diede alla fuga. Connor inseguì il suo bersaglio su una nave fino a quando una balaustra cedette, facendoli cadere dentro la stiva. Connor, non appena vide Charles in piedi accanto a lui, prese una pistola e sparò sul petto di Charles, per poi svenire. Tuttavia, Charles restò in vita. Dopo, essersi ripreso dal faticoso inseguimento, Connor viene fermato da un uomo, il quale gli dice che il suo bersaglio stava risalendo il fiume Charles. Così, l'Assassino riuscì ad ottenere un passaggio verso il luogo in cui alberga Lee.
Dolente, il seguace di Lee gli disse che era al porto e che aveva intenzione di lasciare il paese. Raggiunto il porto, Connor rintracciò Charles, il quale non appena vide l'Assassino, si diede alla fuga. Connor inseguì il suo bersaglio su una nave fino a quando una balaustra cedette, facendoli cadere dentro la stiva. Connor, non appena vide Charles in piedi accanto a lui, prese una pistola e sparò sul petto di Charles, per poi svenire. Tuttavia, Charles restò in vita. Dopo, essersi ripreso dal faticoso inseguimento, Connor viene fermato da un uomo, il quale gli dice che il suo bersaglio stava risalendo il fiume Charles. Così, l'Assassino riuscì ad ottenere un passaggio verso il luogo in cui alberga Lee.

Versione delle 23:55, 12 apr 2013

Ratohnhaké:ton
File:Connor Kenway ACIII.jpg
Connor
SagaAssassin's Creed
Nome orig.Connor (Ratohnhaké:ton)
Lingua orig.Inglese
EditoreUbisoft
1ª app.
Voce orig.Noah Watts
Voce italianaRiccardo Niseem Onorato
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio
EtniaMezzosangue (Madre nativo americana, Padre inglese)
Luogo di nascitaNazione Mohawk, Stati Uniti
Data di nascita1755
AffiliazioneAssassini

«Ho provato la vera libertà, l'armonia e la spensieratezza di un mondo in pace… un mondo che mi hanno portato via.»

Ratonhnhaké:ton ("vita piena di graffi", da pronunciare "Ratohnhaké:ton"), comunemente conosciuto come Connor, è il personaggio principale del gioco Assassin's Creed III.

Membro della tribù dei Kanien'kehá:ka, è uno degli antenati di William e Desmond Miles. Figlio del Gran Maestro dell'Ordine dei Templari del Nord America britannico Haytham Kenway e di Kaniehti:io, una nativa americana, venne cresciuto dalla madre nel villaggio Kanien'kehá:ka di Kanatahséton. Nel 1760, quando era ancora molto piccolo, il suo villaggio venne dato alle fiamme e vide morire la madre. Diversi anni dopo, guidato dalla visione di uno spirito, Ratonhnhaké:ton si unì all'Ordine degli Assassini. Con l'obiettivo di vendicarsi dei responsabili della distruzione del suo villaggio e della morte della madre, Ratonhnhaké:ton dedicò la sua vita a dare la caccia ai più importanti Templari dell'epoca. È anche un rivoluzionario, conoscente di George Washington e Benjamin Franklin.

Biografia

Giovinezza

Incontro con Charles Lee

Ratonhnhaké:ton nacque nel 1755 dall'unione del Gran Maestro dei Templari Haytham Kenway, di origine britannica, e di Kaniehti:io, una nativa americana appartenente alla tribù dei Kanien'kehá:ka. Crebbe con la madre nel villaggio di Kanatahséton, dove il suo popolo lo accettò sebbene fosse figlio di un uomo bianco, assimilando la sua cultura e le sue tradizioni.

Un giorno, quando Ratonhnhaké:ton aveva solo cinque anni, uscì dal villaggio insieme ai suoi amici per giocare a nascondino. Incaricato di andare alla ricerca degli amici per primo, Ratonhnhaké:ton scovò tutti i compagni in breve tempo grazie alla sua grande abilità nel cercare le tracce. Dopodiché, visto che sarebbe stato il suo migliore amico Kanen'tó:kon l'incaricato di cercare gli altri giocatori, Ratonhnhaké:ton andò a nascondersi.

Tuttavia, poco dopo essersi nascosto, il bambino venne aggredito da alcuni uomini alla ricerca di un deposito dei Precursori che sapevano essere situato nei pressi del villaggio. Dopo che gli uomini lo ebbero minacciato ed insultato, Ratonhnhaké:ton chiese all'uomo che li guidava quale fosse il suo nome. Alla domanda dell'uomo, che portava il nome di Charles Lee, che chiedeva il perché lo volesse sapere, Ratonhnhaké:ton disse che essendone a conoscenza un giorno lo avrebbe trovato. Dopo quella risposta, uno degli uomini colpì il bambino in testa con il calcio del fucile, facendolo svenire.

Una volta ripresosi dalla botta, Ratonhnhaké:ton corse verso il suo villaggio, che vide dato alle fiamme. Credendo Lee ed i suoi compagni i responsabili dell'accaduto, Ratonhnhaké:ton si mise alla ricerca della madre tra le capanne in fiamme del villaggio.

Trovata Kaniehti:io intrappolata sotto una trave, il bambino tentò di aiutarla a liberarsi, mentre la donna cercava di convincerlo a lasciarla lì e a mettersi in salvo. Dopo aver ascoltato alcune parole di amore da parte della madre, Ratonhnhaké:ton venne trascinato via dalla capanna in fiamme da un uomo del villaggio; appena raggiunto l'esterno, la casa crollò, uccidendo Kaniehti:io.

Addestramento

Inizio del viaggio

Il villaggio venne ricostruito negli anni seguenti, e Ratonhnhaké:ton crebbe chiedendosi perché il suo popolo non si univa agli altri Kanien'kehá:ka per respingere l'avanzata dell'uomo bianco che voleva cacciarli dalle terre che abitavano da sempre.

Un giorno del 1769, dopo essere tornato da una giornata di caccia insieme all'amico Kanen'tó:kon, l'anziana Grande Madre del villaggio decise di incontrarlo in privato per dare delle risposte alle sue domande. La donna mostrò al ragazzo una Sfera di Cristallo, aggiungendo che il suo popolo era stato incaricato di custodire un importante segreto legate alla loro terra. Dopo aver toccato il Frutto dell'Eden, Ratonhnhakè:ton ottenne l'accesso al Nexus, dove gli apparve Giunone.

Giunone gli diede la forma di un'aquila e lo condusse attraverso un viaggio spirituale all'interno di un paesaggio nebbioso ricreato all'interno del Nexus. La donna gli mostrò cosa sarebbe accaduto se avesse continuato sulla sua strada; i Templari avrebbe ottenuto l'accesso ad un luogo chiamato Grande Tempio e avrebbe condotto il mondo intero alla rovina. Giunone lo incaricò così di mettersi alla ricerca di un simbolo, che lo avrebbe condotto verso la via corretta da intraprendere.

Dopo aver ripreso conoscenza, Ratonhnhaké:ton si risvegliò sulle sponde del fiume che bagna il villaggio di Kanatahséton. Dopo aver disegnato il simbolo mostratogli da Giunone sulla sabbia, la Grande Madre lo raggiunse e gli chiese dove lo avesse visto. Alla risposta del ragazzo, la anziana donna capì quello che gli spiriti gli avevano richiesto di fare. La Grande Madre disse a Ratonhnhaké:ton di dirigersi verso una tenuta che si trovava ad est del loro villaggio, dove sosteneva di aver già visto in precedenza lo stesso simbolo mostratogli dallo spirito. La donna diede così finalmente il permesso formale al ragazzo di lasciare la loro terra e di iniziare il suo viaggio.

Incontro con Achille Davenport

Successivamente, il ragazzo si mise in viaggio verso la tenuta di Davenport, dove la Grande Madre aveva indicato di andare. Ratonhnhakè:ton si dirige verso una casa dove viveva un vecchio di nome Achille Davenport il quale gli chiese se poteva addestrarlo ma quest'ultimo rifiutò, ormai notte Ratonhnhakè:ton decise di trascorrere la notte in una stalla. il giorno dopo gli ripropone di addestrarlo ma invano. Una notte dei ladri entrarono nella tenuta e Ratonhnhakè:ton riuscì a fermarli guadagnandosi la fiducia di Achille. Successivamente Achille invitò Ratonhnhakè:ton in casa e gli chiese perché voleva essere addestrato e quest'ultimo gli raccontò perché aveva intrapreso quel viaggio.

Alla fine del racconto di Ratonhnhakè:ton Achille decise di raccontargli la guerra tra Assassini e Templari. Alla fine del racconto Achille decise di addestrare Ratonhnhakè:ton e successivamente gli mostrò i nomi dei Templari che collaboravano con la British Army comandati da Haytham Kenway, padre di Ratonhnhakè:ton, il ragazzo capì che per salvare la sua terra da loro doveva ucciderli tutti, anche suo padre. Da quel momento Achille addestrò Ratonhnhakè:ton per diventare un Assassino e prepararsi a scontrarsi contro i Templari.

Massacro di Boston

Achille continuò ad addestrare Ratonhnhaké:ton durante i mesi seguenti. Nel marzo 1770, chiese a Ratonhnhaké:ton di accompagnarlo a Boston, per acquistare i materiali necessari per riparare la sua casa. Lì, per consentire a Ratonhnhaké:ton di sentirsi più a suo agio con i coloni, gli propose di farsi chiamare "Connor", lo stesso nome del figlio, morto pochi anni prima.

Connor rimase stupito dalla città, e Achille gli indicò un emporio dove poter comprare del legname e altro materiale da costruzione, e li fecero consegnare sul loro carro. Dopo aver acquistato gli oggetti sulla lista di Achille, Connor osservò una folla in rivolta, che intimava ai soldati britannici di lasciare la loro città. Connor tornò da Achille, ed osservò il tumulto con lui, fino a quando non vide il padre, Haytham Kenway, parlare con un altro uomo in mezzo alla folla. Achille, prevedendo che ci sarebbero stati dei guai, inviò Connor a seguire il complice del padre e scoprire i loro piani.

Connor seguì gli ordini di Achille e pedinò l'uomo fino ad un tetto da cui voleva sparare sulla folla. Tuttavia, Connor riuscì a fermare l'uomo, ma Charles Lee, che era in piedi su un tetto al lato opposto della piazza, sparò un colpo di pistola in aria, inducendo i soldati inglesi ad aprire il fuoco sui civili.

Durante il massacro dei civili, Haytham fermò una guardia, dicendole di inseguire Connor perché era l'autore dello sparo. Connor riesce a scappare, ma è ancora ricercato. Un messaggero riuscì comunque a raggiungerlo, e lo informò che Samuel Adams voleva incontrarlo. Samuel gli insegnò a ridurre la sua notorietà, e cioè strappando manifesti, o corrompendo i banditori e gli stampatori, facendo dire loro cose in sua discolpa accompagnate da testi che sviavano le accuse. In seguito, Samuel accompagnò Connor al porto, da cui poté tornare alla tenuta di Achille.

Una volta tornato a casa, Achille disse a Connor di averlo lasciato a Boston per permettergli di fare esperienza, e gli donò due Lame Celate per aiutarlo nella lotta contro i Templari.

Nuovi abitanti alla Tenuta

Subito dopo, Connor e Achille vennero allertati da un uomo che stava bussando alla finestra dell'abitazione alla ricerca di aiuto. Connor lo seguì subito fino al fiume, dove vide un altro uomo aggrappato a un tronco in balia della corrente. Connor lo inseguì lungo la riva del fiume, prima di saltare in acqua per salvarlo, poco prima che potesse cadere nella cascata.

I due uomini, Godfrey e Terry, erano dei taglialegna alla ricerca di un luogo per costruire un mulino. Connor offrì loro la possibilità di costruirlo vicino alla tenuta. Riconoscenti, i due uomini e le loro famiglie si trasferirono sulla proprietà, diventando i primi di tanti a trasferirsi nella tenuta.

Poco dopo, Achille chiese a Connor di incontrarlo alla capanna situata sulla spiaggia della tenuta, per mostrargli una "risorsa". Una volta arrivato, Achille presentò a Connor Robert Faulkner, il capitano dell'Aquila, la nave in rovina situata nel molo. Connor si offrì di aiutarlo a riparare la nave, facendola tornare ai fasti di un tempo. Sei mesi dopo, la nave finì di essere riparata, e Robert partì con Connor verso Martha's Vineyard per equipaggiarla con dei cannoni e reclutare dei marinai. Dopo aver fatto pratica con dei relitti, l'Aquila venne attaccata da alcune navi inglesi, ma, nonostante la scarsa esperienza di Connor, le navi inglesi vennero abbattute.

Entrata nell'Ordine

Una volta tornati, Achille rimproverò Connor per essersene andato via per settimane senza nemmeno salutare. Tuttavia, Achille chiese a Connor di venire nello scantinato, dove gli fece indossare gli abiti da Assassino. Achille disse che teoricamente ci sarebbe dovuta essere una cerimonia particolare, ma visto che né lui né Connor tenevano molto alle formalità, si limitò ad accogliere verbalmente Connor nella Confraternita.

In seguito Connor si ritrovò coinvolto negli eventi della Rivoluzione Americana, e a questo punto Connor, poté dare inizio alla sua caccia ai Templari.

Caccia ai Templari

Il Boston Tea Party

Il primo Templare che Connor iniziò a cercare fu William Johnson, un noto mercante che contrabbandava del tè. Quindi, si recò a Boston, dove incontrò Samuel Adams, che era impegnato in una conversazione con alcune guardie. Dopo una breve discussione, i due assistettero ad una scena in cui un esattore, scortato da guardie inglesi, cercava di estorcere del denaro ad un cittadino di nome Stephane Chapheau, il quale, aiutato da Connor, riuscì ad eliminare l'esattore e le guardie. Dopo averlo ringraziato, Stephane si mise in cammino per le strade, mentre Connor si diresse verso una taverna, dove incontrò Samuel Adams, William Molineux e Stephane, i quali gli dissero che il miglior modo per stanare Johnson era distruggere il tè contrabbandato che serviva per acquistare la terra su cui sorgeva il villaggio di Connor. Così l'Assassino si incamminò verso il porto, dove distrusse tutti i carichi di tè di William Johnson e uccise tutti gli esattori. Successivamente si diresse verso la casa di Chapheau, il quale infuriato per essere stato derubato, si diresse verso il porto insieme a quest'ultimo uccidendo così l'ultimo esattore. Da quel momento in poi, Stephane divenne un membro dell'Ordine degli Assassini.

Più tardi, Connor scoprì che altre navi cariche del tè di Johnson stavano per attraccare a Boston. Così, insieme a William Molineux, Paul Revere, Samuel Adams e Stephane, si diressero al porto con l'intento di distruggere tutte le casse di tè rimaste. Connor uccise tutte le guardie che sorvegliavano le passerelle delle navi, e, insieme agli altri, iniziò a gettare il tè in acqua.

Tuttavia, arrivarono delle truppe di guardie inglesi, le quali tentarono di fermare l'Assassino e i suoi alleati, ma senza successo. Dopo aver gettato tutto il tè in acqua, Stephane conservò l'ultima cassa di tè per Connor. Nel frattempo arrivò Johnson accompagnato da Charles Lee e da John Pitcairn, i quali videro Connor gettare in acqua l'ultima cassa di tè, proprio davanti ai loro occhi. Dopo, il Templare si ritirò per organizzare un nuovo piano. Successivamente al Tea Party, Connor si diresse da Achille al quale raccontò tutta la vicenda e anche il fatto che non riuscì ad uccidere subito Johnson; Achille lo rimproverò per questo, ma Connor ribatté dicendo che riuscì a fermare i suoi piani. Alla fine Achille si limitò a dirgli che solo il tempo gli darà ragione.

La morte di William Johnson

Sei mesi dopo, Kanen'tò:kon irruppe violentemente nella Tenuta invocando il suo amico. Il nativo americano disse a Connor che Johnson era tornato con l'intera cifra per l'acquisto della terra, e che era prossimo all'incontro con i capivillaggio. I due si diressero verso una rupe dove Kanen'tò:kon disse a Connor che Johnson era oltre il fiume, e che quest'ultimo era ben sorvegliato.

Così Connor, senza farsi individuare, scalò il dirupo e raggiunse Johnson, il quale era impegnato nel convincere i capivillaggio a rendergli la terra. Tuttavia, essi ribatterono dicendogli che potevano difendersi da soli se il Templare avesse dato loro più approvvigionamenti. Johnson disse loro che la guerra non era la risposta, ma i nativi non cedettero. Per questo, deciso a raggiungere i suoi scopi, ordinò alle guardie di far fuoco sui nativi. Prima che potesse esserci qualche vittima, Connor si lanciò verso William, uccidendolo, e mettendo fine ai suoi piani. Successivamente, l'Assassino fuggì gettandosi da una scogliera.

La cavalcata notturna

Più tardi, il 18 Aprile 1775, Connor si diresse a casa di Paul Revere, dove trova anche i lealisti William Dawes e Robert Newman. Paul lo informò che John Pitacirn intendeva attaccare Lexington e Concord per distruggere gli approvvigionamenti dei patrioti e per uccidere John Hancok e Samuel Adams, i quali si erano temporaneamente rifugiati in quel posto. Così, a mezzanotte in punto, i due vagarono a cavallo per la Frontiera informando i patrioti dell'imminente attacco da parte degli inglesi.

Tuttavia Connor e Paul trovarono una pattuglia di giubbe rosse a casa di uno degli informatori. I due si diedero alla fuga, facendo perdere le loro tracce e avvertendo l'ultimo informatore, Samuel Prescott. Informati tutti, Connor e Paul Revere si diressero verso il rifugio di Hancok e Adams, informandoli dell'attacco di Pitcairn. Revere disse a Connor che un uomo di nome John Parker l'avrebbe potuto aiutare a sostenere la battaglia, facendolo diventare un alleato.

Battaglia di Lexington

Il giorno seguente, Connor si diresse alle porte di Lexington, dove incontrò John Parker e le sue truppe. Pitcairn non si fece attendere, e arrivò poco dopo Connor, iniziando immediatamente l'attacco e sopprimendo i patrioti, costringendo alcuni di loro alla ritirata. John Parker diede a Connor una lettera da consegnare ad un uomo di nome James Barret, che si trovava alla difesa di Concord. Arrivato a Concord, l'Assassino avvisò Barret e Dawes che gli inglesi avevano già attaccato Lexington, e che si avvicinavano alla loro postazione.

James non credette a Connor finché egli non mostrò lui la lettera, Dawes informò Connor che Paul era stato catturato, ma James assegnò all'Assassino il compito di difendere la cittadina mettendolo a capo della resistenza di Concord. Ottenuta la vittoria, i patrioti si ritirarono, e Connor si diresse a Philadelfia, dove, insieme a Samuel Adams, assistette al discorso fatto dal comandante George Washington, e venne informato che Israel Putnam avrebbe potuto aiutarlo a trovare Pitcairn.

Battaglia di Bunker Hill

Dopo il congresso di Philadelfia, Connor si reca al campo di Bunker Hill, dove incontra un patriota che lo accompagna dal generale Israel Putnam, il quale spiega all'Assassino che il suo bersaglio non uscirà allo scoperto finché le navi britanniche non avrebbero cessato il fuoco. A tal punto, Connor si fa strada per Charlestown, che viene rasa al suolo dalle bordate sparate dalle navi inglesi. Superato ciò che resta della cittadina, Connor si introduce furtivamente a bordo delle due navi piazzando una mina al centro di ogni nave, facendole affondare.

Distrutte le due navi, Connor sostituì la bandiera britannica di una nave con quella americana, per confermare ai patrioti la distruzione di tutte le navi. Senza un supporto navale, Pitcairn uscì dal nascondiglio accampandosi a Moulthoun Hill.

Per avvicinarsi il più possibile al suo bersaglio, Connor prima attraversò il campo di battaglia, cercando di evitare i colpi di fucile che infuriavano, dopodiché si infiltrò nell'accampamento del Templare, aggirando la sua posizione, e uccidendolo con un assassinio in volo. Infine, Connor consegnò al generale Putnam, che stava ordinando la ritirata, una lettera nella quale vi era scritto di un complotto dei Templari per uccidere George Washington.

La prigione di Bridewell

Nel 1776, Connor venne informato da un uomo di nome Benjamin Tallmadge che il suo prossimo bersaglio, Thomas Hickey, si era rifugiato a New York, intento a prepare il complotto organizzato per uccidere Washington. Dopo aver ottenuto le informazioni necessarie, l'Assassino si mise in viaggio verso New York insieme a Benjamin Tallmadge, che durante la visita della città gli disse che il miglior modo per rintracciare Hickey era quello di intercettare uno dei suoi alleati che facevano circolare denaro falso in tutta la città. Fortunatamente, Connor assistette ad una scena in cui un mercante si lamentava con un uomo per averlo pagato con soldi falsi.

Connor seguì il falsario che lo portò dritto da Thomas Hickey, che stava racimolando i profitti del suo reato. Non appena il Templare vide Connor, si lanciò immediatamente fuori dall'edificio con il denaro. Dopo un breve inseguimento, Connor e Hickey vennero fermati e arrestati entrambi con l'accusa di contraffazione. Connor cercò di smentire le accuse che gli avevano addossato, ma una guardia lo colpì, facendogli perdere i sensi.

Privo di sensi, Connor venne privato del suo equipaggiamento e trasferito nella Prigione di Bridewell, dove Thomas Hickey, che grazie ai suoi compagni ottenne un trasferimento in una cella migliore, informò i suoi amici Templari del fatto che non tutti gli Assassini fossero morti. Il compito di sistemare Connor venne affidato a Charles Lee, che dovette subire le lamentele di Thomas per il fatto che grazie a Benjamin Tallmadge, che lo accusò di tramare l'omicidio di Washington, non venne liberato. Nel frattempo Connor, origliando una discussione tra due detenuti, scoprì che un uomo di nome Mason Weems aveva un piano per scappare dalla prigione.

Durante l'ora d'aria concessa ai prigionieri, Connor individuò Weems grazie all'occhio dell'aquila, e dopo una breve partita a filetto da nove, l'Assassino convinse Mason a farsi spiegare la sua idea. Per prima cosa, Connor dovette rubare una chiave fatta da Mason, poi presa da un detenuto di nome Finch. Dopo averla recuperata, l'Assassino tornò in cella, ma quando cercò di utilizzare la chiave si accorse che non entrava nella toppa. Mason allora gli disse che la chiave la quale aveva rubato andava sostituita con quella del guardiano, e, che per arrivare a quest'ultimo, l'Assassino doveva scatenare un rissa. Dopo lo scontro, Connor si fece rinchiudere in cella speciale, dove rubò la chiave del guardiano e fuggì. Non appena arrivò alla cella di Hickey, ad attenderlo vi era Charles Lee, il quale gli disse che il giorno dopo sarebbe stato ucciso pubblicamente. Dopodiché, lo fece svenire con un colpo.

Connor, resto' in prigione per circa 5 mesi

La morte di Thomas Hickey

Il giorno dell'esecuzione, Connor venne svegliato bruscamente dalle guardie, le quali dopo averlo portato fuori dalla prigione, lo caricano su un carro diretto nel luogo dell'evento. Ad attenderlo vi era Charles Lee, che dopo aver segretamente addossato le colpe di Thomas a Connor, gli coprì il volto con un sacco per poi lasciarlo pendere sul cappio. Tuttavia, prima che Connor salisse sulla pedana dell'esecuzione, vide Achille, così capi che i suoi compagni erano venuti in suo soccorso, infatti mentre penzolava lanciò il segnale di richiamo e venendo liberato. Achille consegnò a Connor il suo tomahawk, mentre Hickey si stava lanciando verso Washington che stava assistendo all'esecuzione. Prima che il Templare potesse uccidere Washington e la sua scorta, Connor intervenne colpendolo a morte. Dopo, le guardie accerchiarono Connor puntando i fucili su di lui, ma, fortunatamente, intervenne Israel Putnam, elogiando l'Assassino per aver salvato il comandante e dicendogli che Hickey era un uomo senza onore. Successivamente, Connor si recò nuovamente a Philadelfia per assistere alla firma della Dichiarazione d'Indipendenza.

Scontro con Biddle

Sempre nel 1776, dopo aver salvato il comandante Washington, Connor si dedicò alla ricerca di un altro Templare, l'ammiraglio della Marina Britannica, Nicholas Biddle, che si diceva stesse gettando terrore sulla costa continentale. Connor cominciò a cercare il Templare, cercando di farlo uscire allo scoperto sconfiggendo i suoi alleati inglesi, tuttavia non appena Biddle seppe la notizia, tradì la Corona facendosi nominare ammiraglio della Marina Continentale, inoltre un'amica di Robert Faulkner, Amanda, informò il capitano dell'Aquila che il congresso americano assegnò a Biddle il comando di una delle navi più potenti dell'Atlantico, la USS Randolph.

Nello stesso anno, Washington chiese a Connor di scortare al porto il vascello francese, Belladonna, che doveva essere scortata dall'Assassino. Durante il cammino verso il porto, l'Aquila e la Belladonna vennero attaccate, da un flotta di razziatori inglesi, comandate da un Templare al servizio di Biddle. L'Aquila e la Belladona riuscirono ad abbatere la flotta, permettendo all'Assassino di abbordare la nave su cui risiedeva il Templare, il quale, in punto di morte, disse a Connor che il suo beraglio stava costeggiando sul Mar dei Caraibi.

Incontro con Aveline de Grandpré

Nell'inverno del 1777, Connor dovette sospendere la ricerca di Nicholas Biddle, per via del fatto che venne contattato da un'Assassina proveniente da New Orleans, Aveline de Grandpré. Aveline desiderava che Connor la aiutasse a rintracciare un Templare di nome George Davidson. Tuttavia la discussione venne interrotta, da Aveline che indicò a Connor una sentinella Templare in fuga, successivamente l'Assassino ne notò altre. Così Connor andò dal gruppo di sentinelle, mentre l'Assassina catturava quella in fuga. I due scoprirono che Davidson si nascondeva in un forte poco distante da lì. Per raggiungere il forte dalla loro posizione, i due confratelli dovettero scalare una ripida cascata gelata dal freddo invernale, ed evitare le guardie. Tuttavia il loro cammino venne bloccato, nel punto in cui vi era un crepaccio, l'Assassina vi poteva passare grazie alla sua frusta, ma Connor no, così Aveline sbloccò la strada a Connor, usando una trave per formare un ponte. Giunti alle mura del forte Aveline vi si infiltrò, mentre Connor distrasse le guardie, attaccandole. Dopo aver ucciso il suo bersaglio i due si salutarono, Aveline tornò nella Lousiana, mentre Connor riprese la sua caccia a Templari.

La morte di Nicholas Biddle

Un anno dopo, nella Battaglia delle Barbados del 1778, Connor riuscì a rintracciare la Randolph, inseguendola nelle acque caraibiche, ma la nave nemica tese un'imboscata a Connor sorprendendola con una flotta di navi da guerra della marina britannica. Tuttavia, Connor affondò la flotta riuscendo a distruggere l'albero maestro della Randolph e ad abbordarla con il suo equipaggio. Così l'Assassino e il Templare si ritrovarono faccia a faccia, in uno scontro diretto, dal quale uscì sconfitto Biddle, che chiese all'Assassino di morire affondando insieme alla sua nave. Connor esaudì il desiderio di Biddle, facendo affondare la USS Randolph insieme al suo capitano. Tuttavia, Faulkner non era d'accordo sulla scelta di Connor, visto che lui si sarebbe impossessato del vascello, data la sua fama e la sua potenza. Subito dopo Robert suggerì all'Assassino di far partire un bell'incitamento per l'equipaggio, e così fu mentre tornavano a casa.

La morte di Benjamin Church

Nel 1778, dopo aver salvato la costa continentale dalle grinfie di Nicholas Biddle, Connor si recò da George Washington a Valley Forge, il quale lo informa che il Templare Benjamin Church, appena uscito di prigione, rubò tutti gli approvvigionamenti dell'Esercito Continentale, rendendo inevitabile la sconfitta. Connor, interessato al Templare, chiese maggiori informazioni su quest'ultimo. Sotto il consiglio di Washington, iniziò a cercare Church in una vecchia chiesa abbandonata, nella zona lungo la via a sud della Frontiera, però, a sua insaputa, ad attendere Church vi era anche suo padre, Haytham, che non appena vide suo figlio, lo atterò saltandogli addosso, per poi tentare di ucciderlo con la sua lama celata. Tuttavia, l'Assassino riuscì facilmente a liberarsi dalla presa del suo avversario. Sorpreso di vedere il padre, Connor lo accusò del fatto che stesse aiutando Church e la Corona Britannica; Haytham smentì tutto dicendogli che Church non era più un suo amico, visto che tradì i Templari schierandosi con gli inglesi.

In seguito, diede dell'ingenuo a Connor dicendogli che i Templari non aiutavano la Corona, ma che avevano lo stesso scopo degli Assassini. Dopo una breve chiaccherata, i due rivali strinsero una temporanea alleanza. Dopo aver ottenuto le informazioni necessarie, i due uccisero tutti gli alleati di Church, ma Haytham si ritirò a metà dello scontro, lasciando Connor da solo. Terminato il combattimento, Connor si recò a New York per incontrare suo padre. Dopo aver scoperto il nascondiglio del suo bersaglio, Connor si reca al porto di New York, dove ad attenderlo vi era suo padre. Dopo una breve discussione, i due si incamminarono verso il loro bersaglio, ma tuttavia il loro cammino venne interrotto da Connor che chiese al padre perché non lo uccise al loro primo incontro, il Templare rispose che era curioso, ma senza specificare il motivo di tale curiosità.

Successivamente, Connor chiese al suo rivale qual'era il vero scopo dei Templari, e Haytham rispose che loro lottano per ottenere ordine, regole e soprattutto uno scopo, inoltre aggiunse che gli Assassini una volta miravano ad un obiettivo più nobile, cioè la pace. Concluso il battibecco, Connor ed Haytham raggiunsero il nascondiglio di Church, che era sorvegliato da uomini che il Templare non conosceva, tuttavia, credendo di poter passare inosservato, decise di andare da solo, ma venne fermato da Connor, il quale spiegò al padre un piano per entrare. Per realizzare tale piano, Connor dovette uccidere uno degli uomini di Church e indossare i suoi abiti per passare inosservato. Indossati gli abiti, tornò da Haytham riuscendo ad entrare, ma, una volta entrati, i due alleati caddero in un'imboscata. Un uomo che si finse Benjamin Church gli disse che il loro vero bersaglio era partito via mare, a bordo della Welcome, carica dei rifornimenti dei patrioti, detto questo ordinò ai suoi seguaci di uccidere entrambi, ma l'Assassino e il Templare si rivelarono troppo abili per dei semplici mercenari, pertanto li uccisero tutti per poi fuggire dall'edificio infuocato. Successivamente, si recarono al porto per salpare a bordo dell'Aquila, ed inseguire Church.

Dopo aver scoperto il nascondiglio di Church, Connor ed Haytham si imbarcarono sull'Aquila per rintracciare il loro bersaglio. Dopo aver cercato a lungo, un membro dell'equipaggio avverte Connor che la Welcome aveva attraccato su un'isola, ma mentre l'Assassino si avvicinava alla nave del tutto vuota, un piccolo mercantile sparò due colpi di cannone e si diede alla fuga. Così, Connor e la sua ciurma la inseguirono, mentre Haytham si lamentava della scarsa abilità del figlio nel pilotare il suo vascello. Ad un certo punto, il mercantile venne raggiunto da alcune navi alleate, su una delle quali vi si era nascosto Benjamin Church.

Nonostante l'inferiorità numerica, Connor riuscì a dimezzare i rinforzi di Church, e a bloccare l'avanzata della nave, tuttavia Haytham, stufo del fatto che il figlio perdesse tempo, prese il controllo del timone, speronando gravemente la nave nemica, successivamente vi saltò a bordo seguito da Connor e la sua ciurma. Prima di raggiungere il padre, Connor uccise tutti gli ufficiali a bordo del vascello, in seguito aprì la stiva della nave, che, con sua grande sorpresa, non conteneva ciò che cercava. Successivamente raggiunse Haytham che stava pestando a morte Benjamin Church. Ottenuta la sua vendetta, Haytham se ne andò, lasciando Connor da solo, così l'Assassino mise fine alla vita di Church, uccidendolo con la lama celata. In seguito, prese i rifornimenti con la sua ciurma.

Collaborazione con Haytham

La British Army

Il 16 giugno del 1778, dopo aver ucciso Benjamin Church e ridato i rifornimenti ai patrioti, il nuovo obiettivo di Connor ed Haytham era di scoprire la prossima mossa della Corona, per mettere fine alla guerra. Così, Connor si diresse a New York dove incontrò suo padre, che nel frattempo stava consultando uno dei suoi contatti. Dopo aver dato i nuovi ordini alla sua spia, l'Assassino e il Templare decisero di trovare i comandanti inglesi, per scoprire le nuove intenzioni degli inglesi. Una volta trovati i comandanti, i due si appostarono su un tetto per origliare la discussione tra i capitani, ma purtroppo i comandanti non dissero nulla a riguardo della nuova tattica degli inglesi, ed Haytham decise di ottenere le informazioni necessarie, sequestrando e interrogando i capitani.

Così, il Templare si lanciò dalla sua posizione eseguendo un doppio assassinio in volo, ingaggiando uno scontro diretto. Uccise tutte le giubbe rosse presenti, i due catturarono i tre capitani, con l'intento di portarli a Fort George per interrogarli, però, uno dei tre riuscì a liberarsi e a fuggire per chiedere aiuto, ma fortunatamente Connor riuscì a fermarlo, per poi raggiungere il padre al forte. Arrivato a destinazione, Connor scortò il soldato in una stanza legandolo ad una sedia, per poi iniziare l'interrogatorio. Il comandante disse loro che gli inglesi ebbero lasciato Philadelfia per raddoppiare le truppe e attaccare New York. Successivamente, Haytham uccise la guardia, per poi recarsi a Valley Forge per riferire la notizia a Washington.

Abbandono della causa patriottica

Dopo aver scoperto le nuove intenzioni della Corona, Connor si reca nuovamente a Valley Forge, dove ad attenderlo vi era suo padre, il quale era contrario al fatto che dovessero riferire ciò che sapevano a Washington, ritenendo che fosse più saggio riferirlo a Charles Lee. Una volta incontrato Washington, Connor gli riferì che gli inglesi si volevano ritirare da Philadelfia, per raddoppiare le truppe su New York, così George decise spostare i soldati a Monmouth incaricando Gilbert du Motier, Marchese de Lafayette di gestire l'assalto degli inglesi. Tuttavia, la discussione fu interrotta da Haytham, il quale mostrò a Connor un documento in cui Washington incaricò i patrioti di distruggere tutti i villaggi dei nativi, compreso il villaggio di Connor. Infuriato, Connor ruppe l'alleanza con il padre dicendogli che aveva già da tempo quest'informazione. Così, Connor montò sopra un cavallo inoltrandosi nella foresta, eliminando tutti i messaggeri patrioti che incontrava sul suo cammino. Successivamente, si diresse al suo villaggio per accertarsi che fosse salvo, lì incontrò la Grande Madre, la quale gli riferì che Charles Lee portò con se Kanen'tò:kon e altri Mohawk per cercare di fermare la spedizione. Connor, per evitare il massacro, fece svenire tutti i suoi amici indiani, ma quando cercò di fermare Kanen'tò:kon, quest'ultimo cercò di colpirlo col suo pugnale, accusando l'Assassino di voler uccidere la sua gente, alleandosi con i patrioti Templari. Successivamente, il Mohawk tentò di uccidere Connor, ma quest'ultimo infilzò la sua lama nella gola del suo amico. Dopo avergli dato le ultime onoranze, l'Assassino si diresse a Monmouth per assistere Lafayette contro gli inglesi.

Ricerca di Charles Lee

Battaglia di Monmouth

Dopo aver perso il suo migliore amico, Connor si diresse a Monmouth, dove ad attenderlo vi era il Marchese de Lafayette, che stava dando parole di incoraggiamento ai suoi soldati. Gilbert, non appena vide l'Assassino, gli disse che Charles Lee si era ritirato non appena le truppe si erano schierate. Tuttavia, mentre Connor e Gilbert discutevano, arrivò un intero esercito di giubbe rosse; così Lafayette fu costretto ad ordinare la ritirata, mentre Connor, accompagnato dai migliori soldati del Marchese come guardie personali, si mise a comandare ancora una volta i patrioti, ordinando loro di far fuoco sugli inglesi mentre il resto delle truppe si ritirava.

Non appena tutti i patrioti si ritirarono, Connor montò su un cavallo dirigendosi a gran velocità a Concord, e durante il suo cammino salvava i patrioti che stavano per morire sotto esecuzione. Una volta raggiunta la zona di Concord, Connor incontrò George Washington, avvertendolo per la medesima volta che Charles Lee era un nemico pericoloso e che avrebbe dovuto usare il suo potere per allontanarlo dai patrioti. Così George decise di indagare sulle accuse di Connor verso il Templare.

In aiuto di Benedict Arnold

Dopo aver aiutato i patrioti nella battaglia di Monmouth, Connor viene richiamato da Washington, che gli chiese aiuto per proteggere il maggiore Benedict Arnold da alcune spie inglesi infiltratesi apposta per ucciderlo, la cui morte sarebbe stata una grave perdita per l'Esercito Continetale. Connor accettò di aiutare George, ma quest'ultimo disse all'Assassino che i patrioti non dovevano sapere di tutto ciò.

Così, Connor si diresse a West Point dove individuò e uccise tutti gli infiltrati, tuttavia Connor uccise l'ultima di queste proprio davanti agli occhi di Arnold, che, rimanendo stupito, chiese a Connor cosa stava facendo; l'Assassino si giustificò dicendo che l'uomo il quale aveva appena ucciso era un spia inglese che aveva l'intento di ucciderlo e dopo che Washington scoprì il complotto, lo mandò in suo soccorso.

Dopo aver compreso le azioni di Connor, Arnold gli ordinò poco garbatamente di scortare dei patrioti con un carico di munizioni, destinati al forte di West Point, inoltre, aggiunse che un uomo di nome John Anderson, gli avrebbe fornito le istruzioni. Raggiunti i militari, l'Assassino prese uno dei carichi e insieme agli altri si avviò a destinazione. Tuttavia, non appena Connor arrivò lì, vide l'ultimo traditore fuggire dal campo. Dopo averlo raggiunto, Connor lo consegnò ai patrioti, per poi tornare da Benedict Arnold. Dopo aver catturato l'ultimo infiltrato, Connor torna da Arnold, che nel frattempo stava discutendo con John Anderson. Non appena vide l'Assassino, Arnold gli assegnò subito un altro compito, cioè trasportare i barili di polvere da sparo nel magazzino. Però, mentre trasportava i barili, Connor vide Arnold e Anderson allontanarsi dal campo con fare sospetto, così l'Assassino li seguì silenziosamente, ascoltando la loro conversazione. Connor scoprì che il maggiore stava orchestrando un piano con gli inglesi, e che consegnò a John una lettera destinata al Generale Clinton. Terminata la discussione, Anderson si diresse da Clinton per consegnargli lo scritto, e Connor decise di seguirlo senza farsi individuare.

Dopo, Connor vide Anderson cambiarsi d'abito, vestendo da giubba rossa. Più tardi Anderson fu fermato da alcuni patrioti, che volevano ucciderlo, ma Connor ordinò loro di non farlo, ma di perquisirlo. I patrioti trovarono la lettera scritta da Arnold nello stivale di John, che si scoprì essere il maggiore Andrè, un inglese. l'Assassino ordinò a patrioti di portare Andrè da Washington, mentre lui andava da Arnold.

Giunto dal Maggiore, Connor mostrò immediatamente lo scritto a Benedict, accusandolo di voler cedere West Point alla Corona al fronte di un pagamento di 20.000 sterline. Arnold cercò di smentire tutto, ma Connor disse che sarebbe stato Washington a prendere una scelta, visto che sarebbe arrivato lì a momenti. Successivamente, il forte venne assaltato dagli inglesi, e Arnold si diede alla fuga. Connor e le guardie riuscirono comunque a fermare gli inglesi, ma senza catturare Arnold.

battaglia di Chesapeake

Nel 1781, Connor ricevette un'informazione, la quale diceva che Charles Lee si era rifugiato a Fort George, dopo che Washington lo detronizzò dalla carica affidatagli dal Congresso continentale, ma senza ucciderlo. Sapendo che Charles Lee era ancora vivo, Connor decise di non chiedere più a Washington di ucciderlo, ma farlo lui stesso. Per infiltrarsi a Fort George, Connor chiamò Lafayette, al quale chiese aiuto per realizzare il suo piano, che consisteva nel guadagnare la fiducia dell'Ammiraglio de Grasse per farsi prestare alcune navi della flotta francese, le quali, non appena Connor si fosse infiltrato e dato loro il segnale, avrebbero dovuto fare breccia nelle mura del forte, scatenando il panico e permettere a Connor di trovare Lee e ucciderlo. Così, il 5 Settembre 1781, Connor, a bordo dell'Aquila, si diresse alla baia di Chesapeake, dove incontrò l'Ammiraglio de Grasse, che gli assegnò il compito di tenere la baia e di proteggere New York fino all'arrivo dei rinforzi. Inoltre, l'ammiraglio assegnò a Connor le navi alleate Saint Esprit e Marseillos, con le quali si diresse alla baia per bloccare gli inglesi. Una volta arrivate le flotte nemiche, Connor e i suoi alleati vi si gettarono contro, distruggendone la maggior parte. Ad un certo punto però, Connor si ritrovò da solo, visto che entrambe le navi alleate vennero affondate. Costretto a tenere la baia da solo, Connor si ritrovò ad affrontare un enorme vascello britannico, il quale distrusse tutti i cannoni dell'Aquila lasciandola senza difese. In un ultimo disperato tentativo, Connor decise di abbordare il vascello, e cosi fu; Connor, una volta abbordata la nave, vi uccise il capitano e affondò il vascello sparando sulla polvere da sparo. Successivamente arrivarono i rinforzi che scortarono l'Aquila dall'ammiraglio, il quale donò a Connor ben cinque navi. Infine, l'Assassino si diresse nel sottosuolo di New York, per entrare a Fort George.

Fort George

Una volta infiltratosi a Fort George, Connor si diresse immediatamente verso il fuoco di segnalazione, con il quale avrebbe dovuto dare il segnale alle navi. Una volta raggiunto lo accese, per poi gettarsi rapidamente in un carro di fieno, eseguendo un Salto della fede mentre le navi devastavano le mura del forte. Tuttavia, mentre usciva dal suo nascondiglio, l'Assassino venne colpito da una cannonata, uscendone gravemente ferito. Allo stremo delle forze, Connor si fece strada tra i palazzi del forte, cercando di evitare il più possibile le guardie, però mentre usciva da un palazzo, venne nuovamente colpito da una palla di cannone. Dopo essersi in parte ripreso, Connor invitò a gran voce Lee a farsi avanti, ma a quel punto giunse Haytham, il quale colpì più volte il figlio, ma egli contrattaccò riuscendo ad immobilizzare il Templare. Haytham gli disse che non aveva speranze contro di lui, e l'Assassino irritato sfoderò la sua lama, pugnalando il padre al braccio. Ma Haytham, deciso a proteggere l'unico che secondo lui, avrebbe potuto liberare le Colonie, sfoderò la sua spada, ingaggiando un combattimento con il figlio. Tale combattimento trovò sconfitto Haytham, il quale disse a Connor che era fiero di lui, per poi morire. Infine, l'Assassino uscì dal forte per continuare la sua ricerca.

Liberazione delle colonie

La morte di Charles Lee e la liberazione

Dopo la morte di Haytham, Charles divenne il Gran Maestro dei Templari. Per questa cosa, Connor era più determinato che mai ad ucciderlo. Allora si diresse a New York, dove Charles stava celebrando il funerale del suo predecessore. Tuttavia, quando Connor tentò di avvicinarsi venne bloccato da alcuni Templari che lo portarono di fronte a Charles. Non appena vide l'Assassino, il Templare gli promise che lo avrebbe ucciso solo dopo aver distrutto tutto ciò per cui Connor aveva lavorato in questi anni; ordinò quindi a suoi uomini di portare Connor in un altro luogo. Successivamente, i soldati cominciarono a pestare l'Assassino che però riuscì a liberarsi. Quindi Connor si mise sulle tracce di Lee che lo condussero a Boston, in una taverna di nome Green Dragon, dove individuò uno degli uomini del Templare e lo costrinse a dirgli dove era diretto Charles.

Dolente, il seguace di Lee gli disse che era al porto e che aveva intenzione di lasciare il paese. Raggiunto il porto, Connor rintracciò Charles, il quale non appena vide l'Assassino, si diede alla fuga. Connor inseguì il suo bersaglio su una nave fino a quando una balaustra cedette, facendoli cadere dentro la stiva. Connor, non appena vide Charles in piedi accanto a lui, prese una pistola e sparò sul petto di Charles, per poi svenire. Tuttavia, Charles restò in vita. Dopo, essersi ripreso dal faticoso inseguimento, Connor viene fermato da un uomo, il quale gli dice che il suo bersaglio stava risalendo il fiume Charles. Così, l'Assassino riuscì ad ottenere un passaggio verso il luogo in cui alberga Lee.

Alla fine, l'Assassino si ritrovò in un locale, nel quale vide Charles seduto in disparte su un tavolo. Allora l'Assassino si sedette accanto al Templare. Charles prese una bottiglia e la offrì a Connor che l'accettò. Successivamente, Charles capì che non poteva più fare nulla, e diede a Connor il permesso di ucciderlo; l'Assassino impugnò il suo coltello, e lo affondò con decisione sul petto di Lee. Dopo aver visto il corpo di Charles sdraiato sul tavolo, Connor strappò dal collo del defunto l'amuleto che apparteneva a suo padre.

Dopo aver sventato i piani di conquista dei Templari, Connor si diresse al suo villaggio, che con sua sorpresa era privo dei suoi abitanti. Vi trovò solo un uomo seduto davanti al fuoco il quale gli disse che gli abitanti del villaggio si erano spostati a ovest, dato che il Congresso aveva ceduto la terra a dei mercanti di New York. Successivamente, Connor si recò a New York per assistere all'evacuazione totale degli inglesi, e alla nascita degli Stati Uniti d'America.

Personalità e caratteristiche

Connor era un onorevole guerriero, ornato da una personalità riflessiva e intensa, e le parole che non diceva, esprimevano la stessa forza di quelle che diceva. Si muoveva come un predatore, spostandosi furtivamente ed evitando gli attacchi nemici. Il suo carattere è completamente diverso rispetto ad Altair ed Ezio. Inoltre è una persona molto umile e che ama la natura. Mentre Altair combatteva per senso del dovere ed Ezio per vendetta (anche se in parte per la libertà dei cittadini italiani, specialmente di Firenze), Connor combatteva inizialmente per la libertà del suo popolo, successivamente anche per quella dell'America, il pensiero più nobile di un Assassino mai esistito. Egli, ha sempre protetto fortemente la sua eredità Nativa Americana, tanto da considerare la presenza Europea straniera. Tuttavia, riconosce, che a causa della sua parentela, anch'egli è parte del problema che cerca di risolvere. Quando egli iniziò il suo viaggio aveva già in mente cosa era giusto e cosa era sbagliato, e ovunque vedesse un conflitto tra due fazioni egli agiva sempre per il bene comune. Tuttavia il motivo per cui egli si era unito alla Rivoluzione, era uccidere Charles Lee e vendicare la sua gente. Era disposto a tutto pur di proteggere la sua gente, tanto che quando scoprì che era Washington il responsabile dell'incendio al suo villaggio, e del tentativo di ripetere quest'azione ruppe tutti i rapporti con il comandante.

Provava anche un certo dispiacere nel dover dare la caccia a suo padre, essendo spesso contrariato da Achille quando tentava di stringere un'alleanza con Haytham. Litigava spesso con il suo Mentore, il quale lo rimproverava per le sue decisioni a campo aperto e il suo sottovalutare le abilità dei Templari, in particolare quelle di suo padre. Le incomprensioni con Achille, costrinsero Connor a dire che non aveva bisogno di lui per compiere la sua missione. Ad un certo punto queste liti con Achille, portarono Connor a sfidarlo in un confronto diretto per dimostragli che aveva torto, ciò dimostra che Connor era anche molto presuntuoso e arrogante, ed in certe occasioni molto pretenzioso. Durante il Boston Tea Party egli mostrò anche la sua sicurezza gettando in mare l'ultima cassa di tè appartenente a William Johnson, credendo di avere sventato i loro piani. Ma nonostante tutto restava il fatto che fosse un Assassino molto umile e generoso, e talvolta anche ingenuo per non aver compiuto alla svelta i suoi compiti, senza arraffare l'occasione per farlo.

Equipaggiamento e abilità

Connor era molto atletico in grado di arrampicarsi facilmente sugli alberi, saltando da un ramo all'altro o sulle pareti rocciose sfruttando le brecce come appiglio, e su ogni genere di ambiente naturale. Si muoveva agilmente anche negli ambienti urbani, scavalcando o scivolando sotto i suoi ostacoli. Per sfuggire ai suoi inseguitori sfruttava spesso le porte o le finestre aperte degli edifici, attraversando la struttura e arrivando velocemente all'altro capo della strada. Ma la sua corporatura robusta e pesante lo costringeva compiere un grande sforzo quando si muoveva velocemente.

Inoltre aveva a sua disposizione una vasta gamma di armi, che comprendeva: la Lama Celata, il tomahawk, doppia pistola, dardi avvelenati, bombe fumogene, mine esplosive, arco e infine un dardo con corda. Lo stile di combattimento di Connor era molto selvaggio e aggressivo, molto diverso dallo stile elegante e raffinato di suo padre, Haytham. Si muoveva nell'ombra e nel silenzio, braccando il suo bersaglio come un vero predatore e al momento giusto vi si avventava uccidendolo sul colpo.

Omicidi commessi

Curiosità

  • Contrariamente a Altaïr ed Ezio, che possedevano delle connessioni con un'aquila, Connor viene paragonato più ad un lupo, anche se in una scena viene tramutato in un'aquila e la sua nave si chiama "Aquila".
  • Come Ezio ed Altaïr, il significato del nome di Connor, è collegato al suo carattere:
    • "Connor", è un nome gallico, che significa "amante dei cani";
    • "Kenway", è un antico cognome inglese che significa "combattente valoroso";
    • "Ratonhnhaké:ton", è un nome Mohawk che significa "vita piena di graffi";
  • Paradossalmente, il nome del padre di Connor, Haytham, significa "Giovane Aquila" in Arabo.
  • Un'altra differenza con Altaïr, Ezio e Desmond, è la cicatrice sul labbro. Infatti, quest'ultimi la hanno tutti e tre, mentre quella di Connor è sotto l'occhio destro.
  • Connor prende il suo nome dal defunto figlio del suo Mentore Achille, Connor Davenport appunto.


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