Senato di Bologna

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Senato bolognese
Facciata del Palazzo del Senato nel 1598, con le decorazioni provvisorie per l'ingresso in città di Clemente VIII
Nome originaleQuadraginta Reformatores status libertatis civitatis Bononiae
StatoBandiera dello Stato Pontificio Stato Pontificio
LegazioneLegazione di Bologna
TipoSenato cittadino
Istituito1506
daPapa Giulio II
Soppresso1797
daRepubblica Cispadana
Nominato daPapa
Numero di membri40, poi 50
SedeBologna, Palazzo del Senato

Il Senato di Bologna (detto anche Reggimento) fu il principale organo di governo, assieme al Legato papale, della città di Bologna nel periodo pontificio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Senato nacque nel 1506 su volere di Giulio II come Consiglio dei Quaranta, fu abolito dallo stesso nel 1512 come reazione al breve ritorno al potere dei Bentivoglio.[1] L'anno seguente il successore Papa Leone X lo istituì nuovamente, inizialmente composto da trentanove membri, diventati quaranta nel 1528. Nel 1590 furono innalzati al definitivo numero di cinquanta tramite una bolla di Papa Sisto V.[2][3]

Nel 1796, con la destituzione del Legato pontificio da parte delle truppe francesi, il Senato divenne la principale autorità cittadina.[4] Il Senato così resse la transitoria Repubblica Bolognese, prima di essere sciolto con la costituzione della Repubblica Cispadana.

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Il senato era composto, dopo il 1590, da 50 esponenti della nobiltà cittadina, la cui carica di senatore era vitalizia; essa era anche di fatto ereditaria, dato che la nomina era affidata al Pontefice, su selezione di quattro nomi scelti dai senatori, tra i quali erano presenti il figlio oppure un nipote o un fratello. Era presente anche un limite d'età, posto a venticinque anni. Il nome formale del Senato, Quadraginta Reformatores status libertatis civitatis Bononiae, riprendeva un'antica magistratura che risaliva all'epoca comunale, rifiutando tra l'altro l'addizione dei 10 senatori voluta da Sisto V.[5]

Il potere esecutivo era esercitato da un Gonfaloniere di Giustizia, coadiuvato da otto Anziani Consoli, eletti ogni due mesi dal Senato stesso. Gli Anziani Consoli, provenienti dalla nobiltà minore o dal ceto dei maestri di diritto, esercitavano compiti per lo più minori, risultando un relitto degli ordinamenti medievali. Il Gonfaloniere, formalmente al vertice del Senato, era colui che sottoscriveva i bandi assieme al Legato, ma nei fatti non era altro che un rappresentante dell'oligarchia cittadina espressa dal Senato. Il Gonfaloniere e gli Anziani Consoli erano obbligati a risiedere nel Palazzo Pubblico (quello che oggi viene chiamato Palazzo d'Accursio) durante l'esercizio della loro carica.[6][7][8]

Il senato si riuniva regolarmente due volte la settimana, il martedì e il venerdì.[3]

Assunterie[modifica | modifica wikitesto]

Per la concreta amministrazione degli affari di governo i senatori erano riuniti in collegi denominati Assunterie, paragonabili agli odierni dicasteri. Esse rimanevano in carica per un anno e potevano essere ordinarie o straordinarie a seconda dei compiti e della durata.[9]

Le principali assunterie ordinarie erano otto:

  • Assunteria di Camera, con competenza ai dazi e all'erario pubblico.
  • Assunteria di Governo, si occupava dell'amministrazione delle comunità rurali del contado.
  • Assunteria di Imposta
  • Assunteria di Ornato, preposta alla manutenzione delle strade, delle fogne e in generale del suolo pubblico.
  • Assunteria di Munizione, preposta alla manutenzione dei beni pubblici come i palazzi di governo, le mura e le piazze di mercato.
  • Assunteria di Pavaglione, sovrintendeva il mercato dei bozzoli da seta, detto appunto del Pavaglione.
  • Assunteria di Zecca, sovrintendeva la zecca cittadina.
  • Assunteria di Milizia, preposta alla cura delle milizie locali.

A queste si aggiungevano altre come ad esempio:

  • Assunteria di Sanità, si occupava delle questioni di igiene e sanità pubblica.
  • Assunteria di Magistrati, sovrintendeva le nomine alle cariche e magistrature minori.
  • Assunteria di Studio, era l'organo che sovrintendeva l'Università di Bologna.
  • Assunteria di Istituto, creata nel 1712 per la sovrintendenza del nuovo Istituto delle Scienze.

Erano invece assunterie straordinarie:

  • Assunteria di Abbondanza, creata in situazioni di emergenza soprattutto relative all’approvvigionamento dei cereali.
  • Assunteria di Sede Vacante, si installava ogni volta che la cattedra papale era vacante onde evitare disordini.

Ne esistevano altre come per esempio quelle di Gabella, Confini, Sgravamento, Arti, Tasse, Liti e Sollievo.[7][9][10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ De Benedictis, p. 938.
  2. ^ Guida generale agli Archivi di Stato italiani, p. 585.
  3. ^ a b Fanti, p. 217.
  4. ^ Dichiarato decaduto il governo pontificio, su bibliotecasalaborsa.it. URL consultato il 19 dicembre 2022.
  5. ^ Fanti, pp. 216-217.
  6. ^ Fanti, pp. 217-218.
  7. ^ a b Il governo di Bologna all'arrivo dei francesi, su storiaememoriadibologna.it. URL consultato il 19 dicembre 2022.
  8. ^ Guida generale agli Archivi di Stato italiani, p. 586.
  9. ^ a b Fanti, p. 218.
  10. ^ Guida generale agli Archivi di Stato italiani, pp. 586-592.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]