Scusi, si potrebbe evitare il servizio militare?... No!

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Scusi, si potrebbe evitare il servizio militare?... No!
Paese di produzioneItalia
Anno1974
Durata110 min
Generecommedia
RegiaLuigi Petrini
SoggettoFortunato Cecilia
SceneggiaturaFortunato Cecilia
ProduttoreFernando Conti
Casa di produzioneCinetea
Distribuzione in italianoC.I.D.
FotografiaGirolamo La Rosa
MontaggioCesare Bianchini
MusicheManuel De Sica
ScenografiaMaria Pia Lepore
CostumiOsanna Guardini
TruccoCorrado Blengini
Interpreti e personaggi

Scusi, si potrebbe evitare il servizio militare?... No! è un film del 1974, diretto da Luigi Petrini.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Carmelo Penitenza, ultracinquantenne sposato con cinque figli, a causa di un equivoco si trova richiamato alle armi. Arrivato in caserma, incontra un militare dall'aria simpatica, Renato Ordinanza. La vita in caserma, nonostante sia dura per entrambi, è tuttavia sottolineata da una serie di scherzi progettati dagli altri commilitoni. Si trovano dapprima in infermeria, quindi in una scuola, intenti a seguire una lezione sui vari pezzi che compongono un fucile. Compiendo una missione, Carmelo riesce ad avere gli elogi del comandante e la licenza; Renato lo segue e, arrivato a casa, conosce la figlia, Rosalia, e nasce presto una storia d'amore. Questi cerca di opporsi all'amicizia, ma Rosalia tiene duro. Quando arriva il giorno del congedo, alcuni militari leggono ordini del giorno nei quali si invitano i soldati a mettere la firma per un corso speciale della durata di tre anni. Carmelo tende un inganno a Renato e questi firma, così dovrà rimanere ancora sotto le armi, mentre gli altri si congederanno; però si consolerà ben presto poiché in Sardegna, dove è destinato, porterà Rosalia, ormai sua moglie.[1]

Censura[modifica | modifica wikitesto]

La Commissione di revisione rilasciò regolare nulla osta, limitando la visione ai minori di 14 anni: [2]

«La 8a Sezione della Commissione di Revisione Cinematografica esaminato il film esprime parere favorevole alla concessione del nullaosta di proiezione in pubblico con il divieto di visione per i minori degli anni 14 per i continui, ripetuti riferimenti alla prostituzione e l'insistenza di espressioni triviali. [3]»

A nulla valse il ricorso del produttore del film contro il divieto ai minori di anni 14, che venne respinto (2 ottobre 1974):

«La Commissione di Appello formata dalla riunione delle sezioni 6a e 7a (...) visionato il film, esprime il parere che il ricorso venga rigettato e che venga confermato il provvedimento di 1° grado di concessione del nulla osta con divieto per i minori degli anni 14, per gli stessi motivi indicati dalla Commissione di 1° grado, e cioè perchè il film è controindicato alla sensibilità dei predetti minori per i continui, ripetuti riferimenti alla prostituzione e l'insistenza di espressioni triviali.»

Distribuzione e critica[modifica | modifica wikitesto]

Il film, una commedia militaresca, ebbe la prima proiezione il 15 agosto 1974, ma circolò nelle sale per poco tempo. Non si conosce l'incasso e fu totalmente ignorato dai critici.

Home video[modifica | modifica wikitesto]

Del film è stato pubblicato un DVD dalla Avo Film, anche se di difficile reperibilità.

Altri tecnici[modifica | modifica wikitesto]

  • Aiuto regista: Lucia Porfiri
  • Assistente montaggio: Maria Francisci
  • Ispettore di produzione: Giuseppe Scavuzzo
  • Segretario di produzione: Antonio Carlucci
  • Segretaria di edizione: Enrica Caruso
  • Operatore alla macchina: Roberto Valdarchi
  • Fonico: Ignazio Bevilacqua
  • Parrucchiera: Luciana Blengini
  • Sarte: Gisella Mosca, Elia Cecilia

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La trama è stata desunta dal documento originale del visto di censura, scaricabile dal sito Italia Taglia.
  2. ^ Nulla Osta n. 64942 del 26.07.1974
  3. ^ si veda la documentazione originale dell'epoca in italiataglia.it, https://www.italiataglia.it/search/dettaglio_opera.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto Poppi, Mario Pecorari, Dizionario del cinema italiano. I film dal 1970 al 1979, Gremese editore, Roma (2009), pag. 262.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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