Santuario della Madonna della Neve (Casto)

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Santuario della Madonna della Neve
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàAuro
Coordinate45°42′13.4″N 10°19′09.88″E / 45.703722°N 10.319411°E45.703722; 10.319411
Religionecattolica
TitolareMadonna della Neve
Diocesi Brescia
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzione1527
CompletamentoUltimi interventi nel Settecento

Il santuario della Madonna della Neve è una chiesa di Auro, frazione di Casto, in provincia di Brescia.

Costruita nella metà del Cinquecento in onore di un'apparizione mariana, è stata poi restaurata e abbellita nel Settecento. Vi si conserva il Sant'Antonio Abate del Moretto, al terzo altare destro, e due organi settecenteschi inseriti in elaborate ancone lignee.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il santuario viene costruito a partire dal 1527 dopo un'apparizione della Madonna[1]. L'edificio è stato in seguito abbellito con nuove decorazioni, in particolare nel Settecento, quando sono stati eseguiti gli stucchi ancora oggi presenti all'interno. Nello stesso periodo vengono installati i due organi.

Il santuario è ancora oggi funzionante e vi si organizza annualmente una "settimana mariana" con incontri di preghiera e cerimonie[1].

Struttura e opere[modifica | modifica wikitesto]

La pala del Moretto

L'esterno del santuario appare molto semplice, con facciata a capanna. Sul retro si eleva un piccolo campanile. L'interno è a navata unica coperta da volta a botte, con tre cappelle per lato.

La volta è ricoperta da elaborate cornici in stucco contenenti affreschi. Il muro di controfacciata e la seconda cappella destra sono occupate dalle due grandi ancone lignee degli organi, realizzate nel Settecento dalla famiglia Pialorsi[2].

Al terzo altare destro si trova il Sant'Antonio Abate del Moretto, eseguito dopo il 1530[3]. L'opera, di notevole pregio artistico e collocabile all'apice della produzione del pittore, presenta caratteri molto più liberi rispetto alle opere coeve e la causa, probabilmente, è da ricercare nella committenza di provincia, per la quale il Moretto poteva esprimere con più tranquillità il suo estro artistico[3]. La tela è stata anche definita l'archetipo della pittura seicentesca bresciana, ricca di movimenti, contrasti, volumi poderosi e segni violenti[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Settimana mariana ad Auro, in Valle Sabbia News, 26 luglio 2010. URL consultato il 6 agosto 2018 (archiviato il 13 aprile 2013).
  2. ^ Casto (BS) - loc. Auro - Santuario Beata Vergine della Neve, su organibresciani.org. URL consultato il 6 agosto 2018 (archiviato il 6 agosto 2018).
  3. ^ a b Begni Redona, p. 291.
  4. ^ Boselli, pp. 95-96.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Camillo Boselli, Il Moretto, 1498-1554, in Commentari dell'Ateneo di Brescia per l'anno 1954 - Supplemento, Brescia, 1954.
  • Pier Virgilio Begni Redona, Alessandro Bonvicino - Il Moretto da Brescia, Brescia, Editrice La Scuola, 1988.

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