San Giorgio (1785)

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San Giorgio
Descrizione generale
Tipovascello a due ponti
ClasseClasse Leon Trionfante
CantiereArsenale di Venezia
Impostazione1736
Varo23 agosto 1785
Entrata in servizio30 giugno 1786
Radiazione23 luglio 1797
Destino finalecatturata dai francesi a Corfù
Caratteristiche generali
Lunghezza43,81 m
Larghezza12,85 m
Pescaggio6,43 m
PropulsioneVela
Armamento
ArmamentoArtiglieria[1]:

Alla costruzione

  • 28 cannoni da 40 libbre veneziane
  • 28 cannoni da 20 libbre
  • 14 cannoni da 14 libbre

Totale: 70

[1]
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Il San Giorgio fu un vascello di linea veneziano da 70 cannoni che prestò servizio nella Armada tra il 1786 e il 1797. Apparteneva alla quarta serie della Classe Leon Trionfante.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La costruzione del vascello di primo rango da 70 cannoni San Giorgio, appartenente alla quarta serie della classe "Leon Trionfante",[N 1] fu ordinata dal Senato della Repubblica di Venezia[2] e la nave fu impostata nel 1736 sotto la direzione del Proto dei marangoni Zuane Scabozzi. Il vascello fu completato sulla scalo fino ai "18 carati" e lasciato in riserva fino a che non ne fu deciso di completarlo. L'unità fu terminata sotto la direzione del Proto Girardo Manao, e varata presso l'Arsenale il 23 agosto 1785.[2] Il San Giorgio entrò in servizio il 30 giugno 1786 sotto il comando del capitano Zuane Armeni,[N 2] assegnato all'Armata Grossa di stanza a Corfù. Dopo la caduta della Repubblica di Venezia, avvenuta il 12 maggio 1797,[3] il vascello fu catturato dai francesi a Corfù il 23 luglio successivo,[4] insieme alle rimanenti unità della Armata Grossa ivi stanziate. Ribattezzato inizialmente Saint Georges assunse poi il nome di Sandos nel novembre dello stesso anno,[5] in memoria del generale de Sandos morto a Milano l'8 febbraio 1797.

L'unità partecipò solo marginalmente, in quanto bisognosa di carenaggio e lasciata a Corfù per ordine dell'ammiraglio Brueys D'Aigalliers,[6] alla spedizione francese che portò alla conquista dell'Egitto.[7] Riclassificata come vascello di terzo rango il 31 ottobre 1798, risulta catturata dalla marina imperiale russa nel marzo 1799. Non è noto il destino finale dell'unità.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La quarta serie della classe "Leon Trionfante" si componeva di due vascelli, il San Giorgio e l'Eolo.
  2. ^ A partire dal 1750 i vascelli dell'Armada veneziana adottarono, su decisione del Senato, una nuova colorazione avendo i fianchi dipinti a bande orizzontali gialle all'altezza del portelli dei cannoni, alternate a bande nere tra i portelli di un ponte e quelli sottostanti. Tale colorazione venne adottata anche dalla Royal Navy, su pressione esercitata da Lord Nelson, a partire dal 1795.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Napoléon Bonaparte, Correspondence inédite officielle et confidentielle de Napoléon Bonaparte Vol.1, Paris, C.L.F. Panckouke, 1819.
  • Guido Candiani, I vascelli della Serenissima: guerra, politica e costruzioni navali a Venezia in età moderna, 1650-1720, Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, 2009.
  • Guido Candiani, Dalla galea alla nave di linea: le trasformazioni della marina veneziana (1572-1699), Novi Ligure, Città del Silenzio, 2012.
  • Luigi Donolo, Il Mediterraneo nell'Età delle rivoluzioni 1789-1849, Pisa, Pisa University Press, 2012, ISBN 978-88-6741-004-0.
  • Guido Ercole, Duri i banchi. Le navi della Serenissima 421-1797, Gardolo, Gruppo Modellismo Trentino di studio e ricerca storica, 2006.
  • -7 Gregory Fremont-Barnes.
  • Cesare Augusto Levi, Navi da guerra costruite nell'Arsenale di Venezia dal 1664 al 1896, Venezia, Stabilimento Tipografico Fratelli Visentini, 1896.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]