SDSS J090745.0+024507

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SDSS J090745.0+024507
SDSS J090745.0+024507
ScopritoriBrown, Geller, Kenyon, Kurtz[1]
Classe spettraleB9
Distanza dal Sole180±52*103 AL
CostellazioneIdra
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta09h 07m 44,99s
Declinazione02° 45′ 6,9″
Parametri orbitali
Velocità orbitale709 km/s (media)
Dati fisici
T. della corona10.500 K
Metallicità0,02
Età stimata80 milioni di anni
Dati osservativi
Magnitudine app.+19.8
Nomenclature alternative
  • HVS 1
  • SDSS J090744.99+024506.8

Coordinate: Carta celeste 09h 07m 44.99s, +02° 45′ 06.9″

SDSS J090745.0+024507 è una stella di alone posta a circa 200.000 anni luce in direzione della costellazione dell'Idra. Fu la prima ad essere classificata come iperveloce, ovvero per la quale si accertò una velocità superiore alla velocità di fuga necessaria per abbandonare la Via Lattea.

Per questo motivo uno degli scopritori, Warren Brown, le ha attribuito il nomignolo The Outcast Star, ovvero La stella mandata in esilio.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

L'attuale velocità di SDSS J090745.0+024507 è di oltre 700 km/s, ovvero più del doppio della velocità di fuga (300 km/s) stimata per la zona della galassia in cui si trova.

L'elevata metallicità, tratto comune delle stelle più vicine al centro galattico, e il fatto che l'attuale traiettoria sia radiale rispetto al centro fanno ritenere[2] che la stella abbia subito un processo di accelerazione ipotizzato negli anni ottanta del XX secolo da Jack G. Hills secondo cui una stella binaria, durante un passaggio ravvicinato al buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea[3], potrebbe perdere una componente, catturata dal buco nero, e vedere l'altra componente accelerata a velocità oltre i 1000 km/s.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Warren R. Brown, Margaret J. Geller & Scott J. Kenyon, Discovery of an unbound hypervelocity star in the Milky way halo, in The Astrophysical Journal Letters, vol. 622, 2005, pp. L33–L36, DOI:10.1086/429378.
  2. ^ A. Gualandris, S. Portegies Zwart & M. S. Sipior, Three-body encounters in the Galactic Centre: the origin of the hypervelocity star SDSS J090745.0+024507, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 363, 2005, pp. 223–228, DOI:10.1111/j.1365-2966.2005.09433.x.
  3. ^ È opportuno ricordare che l'esistenza di tale buco nero supermassiccio, al 2015 non è ancora accertata. Vedi la voce Sagittarius A per approfondimenti.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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