Ruggero Bardazzi

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Ruggero Bardazzi
NascitaLastra a Signa, 22 dicembre 1885
MorteEr Regina, 22 aprile 1913
Cause della mortemorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaCavalleria
GradoSottotenente in servizio permanente effettivo
CampagneCampagna di Libia (1913-1921)
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1871 al 1914 [1]
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Ruggero Bardazzi (Lastra a Signa, 22 dicembre 1885Er Regina, 22 aprile 1913) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della Campagna di Libia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Lastra a Signa, provincia di Firenze, il 22 dicembre 1885, figlio di Obed e di Savina Gori.[2] Trascorse l’infanzia e la prima giovinezza a Marcialla in Barberino Val d'Elsa, dove i genitori si erano trasferiti per lavorare insegnanti nelle scuole comunali.[2] All'età di diciassette anni si arruolò volontario nel Regio Esercito, assegnato all'arma di cavalleria in forza al Reggimento "Lancieri di Montebello" (8º) in qualità di allievo sergente. Ottenuta la promozione al grado il 31 dicembre 1903, passò al Reggimento "Savoia Cavalleria" (3º).[2] Il 31 ottobre 1906 venne scelto per frequentare i corsi presso la Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena da cui uscì con il grado di sottotenente in servizio permanente effettivo il 19 settembre 1909, destinato a prestare servizio presso il Reggimento "Lancieri di Milano" (7º).[2] Due anni dopo fu promosso tenente; cavaliere provetto si distinse in gare e concorsi ippici.[2]

Chiese insistentemente di essere assegnato ad un reparto combattente in Libia per partecipare alla guerra italo-turca, ma venne inviato in Cirenaica dopo la fine delle ostilità, salpando da Napoli il 14 marzo 1913 e sbarcato a Bengasi fu assegnato al V squadrone Savari.[2] Al comando dell’avanguardia partecipò all’attacco al campo dei ribelli a Benina, il 13 aprile 1913, distinguendosi brillantemente.[2] Il campo venne distrutto e furono catturati grandi quantità di munizioni e di viveri, ed egli fu insignito della medaglia di bronzo al valor militare.[2] Nella successiva azione del 22 aprile a Er Regima, dove le forze ribelli si erano attestate dopo la sconfitta di Benina, si distinse al comando del suo plotone.[2] Incaricato di proteggere i fianchi delle colonne in marcia dagli attacchi nemici, ebbe scontri con i ribelli riuscendo a volgerli in fuga.[2] Rimasto ferito non lasciò il campo di battaglia, venendo poi ucciso. Per onorarne il coraggio fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Una via di Firenze porta il suo nome.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Imperterrito davanti al pericolo fronteggiava valorosamente col proprio plotone il nemico incalzante. Uccisogli il cavallo e rimasto ferito egli stesso, rifiutava l'aiuto dei suoi incitandoli invece a continuare il combattimento. Colpito nuovamente rimaneva ucciso sul campo. Regima (Bengasi), 22 aprile 1913.[3]»
— Regio Decreto 9 aprile 1914.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante l'avanguardia, si mostrò sempre vigilante e attivo e seppe impegnare arditamente il plotone al fuoco. Fu esempio di calma ai dipendenti. Benina, 13 aprile 1913

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gaetano Carolei e Guido Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1871 al 1914, Roma, Tipografia regionale, 1958, p. 152.
  • Arnolfo Santelli, Un eroe signese: Ruggero Bardazzi, medaglia d'oro, Roma, Unione editoriale d'italia, 1938.,

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]