Ritratto del maresciallo de Villars

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Ritratto del maresciallo de Villars
AutoreHyacinthe Rigaud
Data1704
Tecnicaolio su tela
Dimensioni147×129 cm
UbicazioneCastello di Vaux-le-Vicomte, Melun

Il Ritratto del maresciallo de Villars è un dipinto realizzato nel 1704 dal pittore francese Hyacinthe Rigaud che rappresenta il duca Claude Louis Hector de Villars, maresciallo di Francia.

Storia dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

Claude Louis Hector, duca de Villars, maresciallo di Francia (1653-1734) si sposò il 2 febbraio 1702 con Jeanne-Angélique Roque de Varangeville (1683-1763), signora di Menuls, dama di palazzo della regina e figlia di Pierre Roque, signore di Varengeville, ambasciatore di Francia a Venezia e di sua moglie, Charlotte Angélique Courtin. Venne creato in quello stesso anno maresciallo di Francia dopo aver riportato l'ennesima vittoria nella battaglia di Höchstädt; queste furono le ragioni principali che lo spinsero a farsi realizzare un ritratto da Rigaud che da poco aveva ritratto anche Luigi XIV.

«Era un grand'uomo, bruno, ben fatto, ingrassatosi un poco con la vecchiaia ma senza essere per questo appesantito, con una fisionomia viva, aperta, sprizzante e in verità un po' folle, alla quale rispondevano la continenza e i gesti; aveva un'ambizione smisurata che non si arrendeva di fronte al denaro; una grande opinione di sé; una galanteria romantica unica; grande pudore e flessibilità con chi poteva servirlo, essendo egli stesso incapace di amare o servire qualcuno, né di alcun tipo di riconoscimento; un valore geniale, una grande attività, un'audacia incomparabile e una sfacciataggine che sostenevano tutto e non si fermavano per nulla al mondo, con una vanità spinta agli eccessi estremi, e che non lo abbandonava mai; abbastanza ingegno da imporsi agli sciocchi con la propria sicurezza; facilità di parola, ma con un'abbondanza e una continuità ancora più ripugnanti, poiché incentrava sempre tutto su sé stesso, sul vantarsi, sul lodarsi, sull'aver pianificato tutto, sull'aver consigliato tutto, fatto tutto; sotto una magnificenza guascone, si nascondeva un'estrema avidità, da arpia, che gli valse montagne di oro saccheggiato a mani basse [...][1]

Descrizione dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

Il dipinto è annotato nel libro dei conti di Rigaud alla data 1704 con la cifra di 530 livres, prezzo che per l'appunto corrispondeva mediamente a un ritratto a mezzobusto dell'artista. L'abbigliamento e la postura della figura risultano fondamentali nell'opera di Rigaud, in quanto è la prima volta che il pittore utilizza questa fortunata combinazione che sfrutterà anche nei decenni successivi della sua attività pittorica. Tra questi si ricordano il ritratto di Louis Antoine de Pardaillan de Gondrin, duca d'Antin (v. 1708-1719), come quello di Charles-Jérôme de Cisternay du Fay, capitano delle guardie francesi (1712), con qualche variante nelle mani di Karl-Heinrich von Hyom, ambasciatore di Sassonia (1715) ed infine in quello di Joseph Wenzel, principe del Liechtenstein (1740).

Villars è rappresentato nel quadro a mezzo busto, con la mano sinistra appoggiata sul fianco e l'altra posta su un bastone da comandante (qui gigliato), poggiante a sua volta su di una roccia. Nello sfondo, in secondo piano, una scena di cavalleria, probabilmente della battaglia di Höchstädt. Il soggetto è vestito con l'armatura classica dei militari dell'epoca. L'alta definizione dei dettagli è quella tipica di Rigaud, ma probabilmente per i dettagli dell'uniforme il pittore utilizzò un'armatura che egli possedeva e che alla sua morte lasciò in eredità al figlioccio Hyacinthe Collin de Vermont.

L'abbigliamento del maresciallo è impreziosito da un grande mantello blu da pari di Francia, bordato d'ermellino e decorato con la gran croce dell'Ordine dello Spirito Santo. In realtà dagli elenchi d'archivio sappiamo che Villars venne nominato cavaliere dell'ordine solo il 2 febbraio 1705 e tutte le versioni attualmente esistenti del dipinto riportano la presenza di questa decorazione. Medesima cosa si può dire per le insegne del Toson d'oro che pure compaiono nell'opera. Questo fatto, evidentemente, significa che il dipinto non fu consegnato sino al 1705 e che la croce e la fascia blu vennero aggiunte dal pittore prima della consegna definitiva del dipinto sopra il busto già realizzato.

Copie dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

Incisione del maresciallo de Villas eseguita da Pierre Drevet, dall'opera di Rigaud - 1714
  • Olio su tela, 147 x 129 cm Marsiglia, musée des Beaux-arts[collegamento interrotto]. Versione donata come copia dell'originale per la collezione del marchese di Sinéty.
  • Olio su tela, collezione del marchese de Vogüé.
  • Olio su tela, 120 x 98 cm, Château de Paulhac[collegamento interrotto].
  • Olio su tela, mezzobusto, 63 x 52 cm, Versailles, museo nazionale del castello. Con l'inscrizione: C. L. H. Ml. Duc de Villars. 1714 (dall'Académie française; in deposito a Parigi presso l'Institut de France)
  • Olio su tela, mezzobusto, 89 x 71 cm, Versailles, museo nazionale del castello.
  • Olio su tela, 145 x 113 cm. Nella collezione del visconte René des Courtis al castello di la Valette (Vienne). Esposto all'esposizione internazionale di Bruxelles del 1935 col suo pendant femminile attribuito pure a Rigaud. Il dipinto, realizzato nel 1712, appartenne alla sorella del maresciallo, Thérèse de Villars, che sposò Jean-Baptiste de Fretat (m. 7 novembre 1709, marchese di Boissieux); passato per testamento nel 1748, a Vital de Combres, signore di Bressoles de Chaminades, la cui figlia Jeanne-Marie-Dorothée de Combres de Bressoles, sposò nel 1756 Charles-Paul-Nicolas de Barentin de Montchal (1737-1824), antenato dell'attuale possessore.
  • Olio su tela, 132,1 x 101,6 cm. Venduto a Londra da Christie’s, il 22 giugno 1999.
  • Olio su tela, mezzobusto, 81 x 70 cm. Lipsia, Kunstsammlungen der Universität. Inv. n° 1951-246[2].
  • Olio su tela (busto). 73,5 x 59 cm. Venduto a Versailles da Enchères (Perrin-Royère-Lajeunesse), 28 novembre 2004, lot. 59.
  • Olio su tela, Denain, museo locale.
  • Olio su tela, busto, 82 x 65 cm. Collezione del conte Josserand de Saint Priest d'Urgel e proveniente dall'hôtel de Monnery ad Avignone. Venduto ad Avignone il 29 novembre 2008, lot. 51, per 2400 euro.
  • Olio su tela, presso l'ambasciata francese a Stoccolma.
  • Olio su tela di Jean-Pierre Franque. 214 x 140 cm. Versailles, museo nazionale del castello. Inv. 4572, MV1057, LP 703. Commissionato dal museo nel 1833; in depostito dall'hôtel du gouvernement militaire di Strasburgo.
  • Olio su tela di Jean-Pierre Franque, diametro 37 cm, ingrandito con motivi decorativi dipinti da Jean Alaux. Versailles, museo nazionale del castello. Inv. 4614 1, MV8248 B, LP 4219. 48 x 57,8 cm. Commissionato dal museo nel 1839.
  • Olio su tela, 81 x 65 cm. Collezione Charles Maniez. Venduto a Parigi il 2 dicembre 1918.
Il maresciallo de Villars - disegno (c. 1707)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Saint-Simon, Mémoires, II, p. 252-256
  2. ^ Rosenberg (Pierre), assisté de Mandrella (Daniel), Gesamtverzeichnis Französische Gemälde des 17. und 19. Jahrunderts in deutschen Sammlungen, Kunst und Ausstellungshalle der Bundesrepublick Deutschland in Bonn und Bayerische Staatsgemäldesammlungen, München, 2005, n° 976 (atelier de Rigaud), p. 168-9, repr.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Charles-Philippe de Chennevières-Pointel, Louis Étienne Dussieux, Paul Mantz, Anatole de Montaiglon, Eudore Soulié, Mémoires inédits sur la vie et les ouvrages des membres de l’Académie royale de peinture et de sculpture, publiés d’après les manuscrits conservés à l’école impériale des beaux-arts, II, Paris, Société de l'histoire de l'art français, 1854.
  • Constans Claire, Musée National du château de Versailles : Les peintures, II, Paris, Réunion des musée Nationaux, 1995.
  • Dezallier d'Argenville Antoine Joseph, Abrégé de la vie des plus fameux peintres, avec leurs portraits gravés en taille-douce, les indications de leurs principaux ouvrages, Quelques réflexions sur leurs Caractères, et la manière de connoître les dessins des grands maîtres, IV, Paris, De Bure, 1745.
  • Anatole de Montaiglon, Procès-verbaux de l’Académie Royale de Peinture et de Sculpture (1648-1793) publiés par Anatole de Montaiglon d’après les registres originaux conservés à l’École des Beaux-Arts de Paris, Paris, Société de l’Histoire de l’art français, 1875-1892.
  • Stéphan Perreau, Hyacinthe Rigaud (1659-1743), le peintre des rois, Montpellier, Nouvelles Presses du Languedoc, 2004, ISBN 2-85998-285-X.
  • Roger de Portalis e Henri Beraldi, Les Graveurs du dix-huitième siècle, Paris, D. Morgand et C. Fatout, 1880-1882.
  • Pierre Rosenberg, Gesamtverzeichnis Französische Gemälde des 17. und 19. Jahrunderts in deutschen Sammlungen, Kunst und Ausstellungshalle der Bundesrepublick Deutschland in Bonn und Bayerische Staatsgemäldesammlungen, Munich, 2005.
  • Roman Joseph, Le livre de raison du peintre Hyacinthe Rigaud, Paris, Laurens, 1919.
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