Reichsgerichtsgebäude

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Reichsgerichtsgebäude
Palazzo della corte imperiale
Palazzo della corte imperiale a Lipsia (2004)
Localizzazione
StatoBandiera della Germania Germania
LocalitàLipsia
IndirizzoSimsonplatz 1, 04107 Leipzig
Coordinate51°19′58.9″N 12°22′11.2″E / 51.333028°N 12.369778°E51.333028; 12.369778
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1888-1895
Inaugurazione1895
StileRinascimento italiano/barocco
UsoUffici/museo
Realizzazione
ArchitettoLudwig Hoffmann e Peter Dybwad

Il Reichsgerichtsgebäude (edificio della corte imperiale) fu progettato e costruito come sede della corte imperiale, e dal 2002 è sede del tribunale amministrativo federale. Si trova nelle immediate vicinanze del Municipio Nuovo, nel quartiere musicale di Lipsia.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

La costruzione dell'edificio fu preceduta da un concorso di pubblico architettura, i cui requisiti furono pubblicati sulla Centralblatt der Bauverwaltung nel marzo 1885.[1] L'edificio della corte imperiale fu costruito in sette anni, tra il 1888 e il 1895, da Ludwig Hoffmann (1852–1932) e Peter Dybwad (1859–1921). Si erano aggiudicati l'appalto, ma poi lo avevano costruito in una forma leggermente modificata. L'edificio si lega al tardo Rinascimento italiano (e quindi all'antichità romana) e agli edifici del barocco francese. La classificazione tradizionale dell'edificio nel tardo storicismo si è rivelata problematica nel contesto di un'analisi storico-artistica dello stesso. L'edificio è simile a quello del Reichstag. Gli edifici furono eretti nello stesso periodo e sono dedicati alle architetture storiche di castelli e musei.

Un'alta cupola è in trono sull'imponente edificio ed è decorata con la scultura La verità. Il portale principale si affaccia ad est verso la piazza intitolata al primo presidente della corte imperiale Eduard von Simson (1810-1899). Il lato nord è decorato con sculture di figure autorevoli nella storia giuridica tedesca: Eike von Repgow (Sachsenspiegel), Johann von Schwarzenberg (Constitutio Criminalis Bambergensis), Johann Jacob Moser, Carl Gottlieb Svarez (Allgemeines Landrecht), Anselm von Feuerbach e Friedrich Carl von Savigny.

L'interno dell'edificio è progettato sia funzionalmente che in modo creativo per essere utilizzato come corte imperiale. Le sculture e gli elaborati murales affrontano i temi dell'indagine, del giudizio, dell'esecuzione e della grazia. La Große Sitzungssaal ha un disegno particolarmente attraente, con simboli e stemmi di tutti gli ex stati sulle pareti. Le vetrate colorate mostrano gli stemmi di tutte le città che erano sede di un tribunale regionale superiore. Alexander Linnemann, di Francoforte sul Meno, ha creato tutte le vetrate, figurative e ornamentali, dell'edificio.[2]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso della sua storia l'edificio è stato utilizzato essenzialmente per ospitare uffici giudiziari, ma per brevi periodi è stato sede di musei, altri uffici statali e anche di uno studio di doppiaggio per la DEFA.

Accessibilità pubblica[modifica | modifica wikitesto]

Illuminazione notturna

L'atrio, compresi i corridoi e la magnifica sala conferenze, sono aperti a tutti i visitatori. Chi fosse particolarmente interessato può effettuare visite guidate attraverso altre parti del tribunale previa registrazione. Dal 31 maggio 2007 c'è una sala museo con la mostra Das Reichsgerichtsgebäude und seine Nutzer.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Die Preisbewerbung für Entwürfe zum Reichsgerichtshause in Leipzig. In: Centralblatt der Bauverwaltung, Nr. 11A, 18. März 1885, S. 113/114.
  2. ^ Linnemann-Archiv

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Steffen-Peter Müller: Das Reichsgerichtsgebäude in Leipzig. Sitz des Bundesverwaltungsgerichts. Kunstverlag Fink, Lindenberg 2010, ISBN 978-3-89870-240-9.
  • Bundesministerium für Verkehr, Bau- und Wohnungswesen (Hrsg.): Das Bundesverwaltungsgericht in Leipzig. Restaurierung und Umbau des ehemaligen Reichsgerichtsgebäudes. Leipzig 2002, ohne ISBN, 94 Seiten. Herausgegeben aus Anlass der feierlichen Einweihung des Gebäudes am 12. September 2002.
  • Thomas G. Dorsch: Der Reichsgerichtsbau in Leipzig. Anspruch und Wirklichkeit einer Staatsarchitektur. Lang, Frankfurt am Main u. a. 1999, ISBN 3-63135060-0 (zugleich Dissertation, Universität Marburg 1998).
  • Hermann Rückwardt: Das Reichsgerichtsgebäude in Leipzig. Photographische Original-Aufnahmen nach der Natur in Lichtdruck. Lieferung 1. Schimmelwitz, Leipzig 1898 (Digitalizzato).

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