Progetto:Tolkien/Proposte citazioni/Il Signore degli Anelli

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  • Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,
Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,
Uno per l'Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra
Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra nera scende.
Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli,
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli,
Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende. (poesia dell'anello)
  • Ash nazg durbatuluk, ash nazg gimbatul, ash nazg thrakatuluk
agh burzum-ishi krimpatul.(poesia dell'anello sesta e settima riga in lingua nera)
  • Quando il signor Bilbo Baggins di Casa Baggins annunziò che avrebbe presto festeggiato il suo centoundicesimo compleanno con una festa sontuosissima, tutta Hobbiville si mise in agitazione.
  • Bilbo era estremamente ricco e bizzarro e, da quando sessant'anni prima era sparito di colpo, per ritornare poi inaspettatamente, rappresentava la meraviglia della Contea. (incipit de Il Signore degli Anelli)
  • Conosco la metà di voi soltanto a metà; e nutro, per meno della metà di voi, metà dell'affetto che meritate. (Bilbo)
  • Molti tra i vivi meritano la morte. E parecchi che sono morti avrebbero meritato la vita. Sei forse tu in grado di dargliela? E allora non essere troppo generoso nel distribuire la morte nei tuoi giudizi: sappi che nemmeno i più saggi possono vedere tutte le conseguenze. (Gandalf)
  • Frodo: Avrei tanto desiderato che tutto ciò non fosse accaduto ai miei giorni!
[...]
Gandalf: Anch'io come d'altronde tutti coloro che vivono questi avvenimenti. Ma non tocca a noi scegliere. Tutto ciò che possiamo :decidere è come disporre del tempo che ci è dato.
  • Questo è l'Anello Sovrano, quello che serve a dominarli tutti. È quell'Unico Anello che egli Sauron perse molto tempo fa, affievolendo di parecchio la propria potenza. Lo desidera più di qualsiasi altra cosa al mondo, ma non deve mai più riaverlo. (Gandalf)
  • Sempre, dopo una disfatta ed una tregua, l'Ombra si trasforma e s'ingigantisce nuovamente. (Gandalf)
  • "O luminosi! È una fortuna insperata!", disse Pipino. Sam era senza parole. "Ti ringrazio di tutto cuore Gildor Inglorion", disse Frodo inchinandosi. "Elen síla lúmenn'omentielvo, una stella brilla sull'ora del nostro incontro" soggiunse in alto elfico. "Attenzione amici!", gridò ridendo Gildor. "Non parlate dei vostri segreti! Abbiamo qui uno studioso dell'Antica Lingua: Bilbo era un buon maestro. )
  • "Disperazione o follia?", disse Gandalf. "Non è disperazione, perché la disperazione è solo per coloro che vedono la fine senza dubbio possibile. Non è il nostro caso. È saggezza riconoscere la necessità quando tutte le altre vie sono state soppesate, benché possa sembrare follia a chi si appiglia a false speranze. Ebbene, che la follia sia il nostro manto, un velo dinnanzi agli occhi del Nemico! Egli è molto saggio, e soppesa ogni cosa con estrema accuratezza sulla bilancia della sua malvagità. Ma l'unica misura che conosce è il desiderio, desiderio di potere, ed egli giudica tutti i cuori alla stessa stregua. La sua mente non accetterebbe mai il pensiero che qualcuno possa rifiutare il tanto bramato potere, o che, possedendo l'Anello, voglia distruggerlo. questa dev'esser dunque la nostra mira, se vogliamo confondere i suoi calcoli". (p. 339)
  • "Almeno per qualche tempo." disse Elrond. "È necessario che la strada sia percorsa, ma sarà molto difficile. Né la forza né la saggezza ci condurebbero lontano; questo è un cammino che i deboli possono intraprendere con la medesima speranza dei forti. Eppure tale è il corso degli eventi che muovono le ruote del mondo, che sono spesso le piccole mani ad agire per necessità, mentre gli occhi dei grandi sono rivolti altrove."
  • "Prenderò io l'Anello" disse, "ma non conosco la strada".
  • "Hai pensato ad una conclusione?"
"Sì, a parecchie, e son tutte spiacevoli e tetre" rispose Frodo.
"Oh, ma allora non possono andare!", disse Bilbo. "I libri dovrebbero sempre finire bene. Che te ne pare di: e tutti finalmente :assestati, vissero per sempre insieme felici e contenti?"
  • Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
Le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quel ch'è senza corona. (poesia composta da Bilbo riguardante Aragorn)
  • Chi non ha visto il calar della notte non giuri d'inoltrarsi nelle tenebre. (Elrond)
  • Poiché i consigli sono doni pericolosi, anche se scambiati fra saggi, e tutte le strade possono finire in un precipizio. (Gildor)
  • Pedo Mellon a Minno = Dite Amici Ed Entrate. (Incisione Sulla Porta d'Entrata Di Moria)
  • Sleale è colui che si accomiata quando la via si oscura. (Gimli)
  • Il mondo è davvero pieno di pericoli, e vi sono molti posti oscuri; ma si trovano ancora delle cose belle, e nonostante che l'amore sia ovunque mescolato al dolore, esso cresce forse più forte.
  • "Ma non disprezzare i racconti tramandati per lunghi anni; potrebbe darsi che le nonne rammentino alcune cose che in passato i saggi era bene conoscessero."
  • [A Boromir morente] "No!", disse Aragorn, prendendogli le mani e posando una bacio sulla sua fronte. "Hai vinto. Pochi hanno conosciuto un simile trionfo. Rasserenati! Minas Tirith non soccomberà!"
  • Il bene e il male sono rimasti immutati da sempre, e il loro significato è il medesimo per gli Elfi, per i Nani e per gli Uomini. Tocca ad ognuno di noi discernerli, tanto nel Bosco d'Oro quanto nella propria dimora.
  • Certe strade, è meglio intraprenderle che rifiutarle, anche se il loro esito è oscuro. (Aragorn)
  • "Dove sono cavallo e cavaliere? Dov'è il corno dal suono violento?
Dove sono l'elmo e lo scudiere, e la fulgida capigliatura al vento?
Dov'è la mano sull'arpa, e il rosso fuoco ardente?
Dov'è primavera e la messe, ed il biondo grano crescente?
Son passati come pioggia sulla montagna, come raffiche di vento in campagna;
I giorni scompaiono ad ovest, dietro i colli che un mare d'ombra bagna.
Chi riunirà il fumo del legno morto incandescente?
  • Chi tornerà dal Mare e potrà mirare il tempo lungo e fuggente?"
  • Desti ora, desti, Cavalieri di Théoden! | Terribili eventi nell'oscuro Oriente. | Sellate i cavalli, suonate le trombe! | Avanti Eorlingas! (Théoden recita la carica degli Eorlingas)
  • Credevo che i meravigliosi protagonisti delle leggende partissero in cerca di esse, perché le desideravano, essendo cose entusiasmanti che interrompevano la monotonia della vita, uno svago, un divertimento. Ma non accadeva così nei racconti veramente importanti, in quelli che rimangono nella mente. Improvvisamente la gente si trovava coinvolta, e quello, come dite voi, era il loro sentiero. Penso che anche essi come noi ebbero molte occasioni di tornare indietro, ma non lo fecero. E se lo avessero fatto noi non lo sapremmo, perché sarebbero stati obliati. Noi sappiamo di coloro che proseguirono, e non tutti verso una felice fine, badate bene; o comunque non verso quella che i protagonisti di una storia chiamano una felice fine. (Sam)
  • [Sam]«Pensandoci bene, apparteniamo anche noi alla medesima storia, che continua attraverso i secoli! Non hanno dunque una fine i grandi racconti?».
  • «No, non terminano mai i racconti», disse Frodo. «Sono i personaggi che vengono e se ne vanno, quando è terminata la loro parte. La nostra finirà più tardi... o fra breve».
  • La guerra è indispensabile per difendere la nostra vita da un distruttore che divorerebbe ogni cosa; ma io non amo la lucente spada per la sua lama tagliente, né la freccia per la sua rapidità, né il guerriero per la gloria acquisita. Amo solo ciò che difendo: la città degli uomini di Nùmenor; e desidero che la si ami per tutto ciò che custodisce di ricordi, antichità, bellezza ed eredità di saggezza.
  • "Gandalf", ripeté il vecchio, come se avesse ritrovato fra vecchi ricordi una parola da tempo in disuso. "Si, era questo il nome. Io ero Gandalf".