Portale:Guerra/Voci in vetrina/3

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La battaglia dell'Atlantico, fu la campagna militare navale ed aerea che si protrasse più a lungo e con maggiore continuità di tutta la seconda guerra mondiale. Iniziata contemporaneamente all'avvio delle ostilità, durò fino alla capitolazione della Germania, raggiungendo il suo apice, come tonnellaggio di naviglio affondato, nel periodo tra il 1940 ed il 1943.

All'inizio della guerra la Kriegsmarine impiegò unità di superficie e sottomarine al fine di limitare il flusso di approvvigionamenti, provenienti dagli Stati Uniti, alla Gran Bretagna e successivamente all'Unione Sovietica attraverso i convogli che attraversavano l'Atlantico, scortati da navi britanniche, canadesi e dopo il 7 dicembre 1941 anche statunitensi; dopo l'entrata in guerra dell'Italia alle unità sottomarine tedesche si unirono anche alcuni sommergibili della Regia Marina.

Le parti in conflitto erano consapevoli dell'importanza della battaglia dell'Atlantico per le sorti della guerra in Europa; il Regno Unito, memore del ruolo giocato dalla guerra sottomarina indiscriminata condotta dalla marina tedesca nel corso della prima guerra mondiale, si impegnò al massimo per mantenere le sue vitali comunicazioni marittime ed inoltre cercò un maggior coinvolgimento militare statunitense nel sistema dei convogli.

La battaglia conobbe sensibili variazioni di intensità, ma, a partire dal 1943, la situazione volse a netto favore degli Alleati, che furono in grado di conquistare il predominio nella guerra di superficie grazie alla loro schiacciante superiorità di mezzi, ed anche di contrastare efficacemente, grazie anche all'impiego di strumenti, quali il radar ed il sonar, e di tattiche nuove, quali i pattugliatori navali, le portaerei di scorta e gli aerei a lungo raggio.

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