Ponte Fabio Massimo

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Ponte Fabio Massimo
Il ponte dopo il restauro del 2008
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàFaicchio
Coordinate41°16′34.9″N 14°28′58.01″E / 41.276362°N 14.482781°E41.276362; 14.482781
Dati tecnici
Tipoponte ad arco
Materialecotto, pietra, tufo
Lunghezza12 m
Altezza13 m
Realizzazione
Costruzione...-III secolo a.C.
Intitolato aQuinto Fabio Massimo Verrucoso
Mappa di localizzazione
Map

Il Ponte Fabio Massimo è un ponte di epoca romana sito nel comune di Faicchio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il ponte nel 1970, prima del discusso restauro del 2008

Il ponte attuale è stato in gran parte edificato nel periodo repubblicano su un preesistente manufatto sannita che era costituito da due semplici elementi laterali in pietra e calcestruzzo sui quali alcune tavole in legno disposte orizzontalmente permettevano il passaggio di persone e animali.

La tradizione vuole che vi sia passato il dittatore romano Quinto Fabio Massimo per arrestare l'avanzata di Annibale durante la seconda guerra punica.

Il ponte ha subito diversi rimaneggiamenti specie a seguito del terremoto del 5 giugno 1688 e all'alluvione del 1860 quando venne costruita la volta a sinistra per reggere il muro alle sue spalle, pericolante.

Nel 2008 è stato oggetto di un discutibile intervento di restauro ad opera dell'architetto Vincenzo Vallone[1][2][3] dandogli un aspetto più moderno anche per l'uso di tecniche da sempre estranee al manufatto come la scelta di intonacare la parte superiore e l'interno della volta, precedentemente a pietra viva.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il ponte è situato nella frazione di Massa, sulla deviazione che conduce a Faicchio della strada provinciale Cerreto Sannita-San Salvatore Telesino, presso una gola del fiume Titerno fra i monti Acero e Gioia.

La parte originaria è costituita dall'arcata maggiore sita sul corso del fiume e quella alla sua sinistra, entrambe aventi gli archi in laterizi poggianti sui resti della struttura sannita, riconoscibili dalla tipica opera poligonale presente anche nella vicina Arce (cinta muraria sannita) su Monte Acero. Sovrastanti ciò sono alcuni tratti murari in opera reticolata, residui della costruzione romana.

Originariamente il passaggio del ponte era costituito da due rampe laterali che salivano verso la parte centrale, sovrastante l'arcata maggiore. Il percorso di queste due rampe è stato segnato da due linee tracciate sul tufo della parte superiore.

L'arco all'estrema sinistra è stato aggiunto a seguito di una alluvione nel 1860.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Consiglio comunale straordinario sui lavori di Ponte Fabio Massimo [collegamento interrotto], su vivitelese.it. URL consultato il 28 giugno 2009.
  2. ^ Video protesta su You Tube, su youtube.com. URL consultato il 28 giugno 2009.
  3. ^ Lorenzo Morone- Il restauro del Ponte Quinto Fabio Massimo del 21.01.09, su Vivitelese.it (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2015).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • ANCeSCAO Sez. di Cerreto Sannita, La Valle del Titerno, ANCESCAO, 2009.
  • Flavio Russo, Dai Sanniti all'Esercito Italiano: La Regione Fortificata del Matese, Ufficio Storico Stato Maggiore Esercito, 1991.
  • Touring Club Italiano, Campania antica; Guide archeologiche, Touring Editore, 2006.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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