Platycephalus indicus

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Platycephalus indicus

Stato di conservazione
Dati insufficienti[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Scorpaeniformes
Famiglia Platycephalidae
Genere Platycephalus
Specie P. indicus
Nomenclatura binomiale
Platycephalus indicus
Linnaeus, 1758

Platycephalus indicus (Linnaeus, 1758) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Platycephalidae.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Come tutti i Platycephalidae P. indicus ha corpo allungato con grande testa molto depressa coperta di creste ossee e grande bocca. La mandibola è più lunga della mascella e sporgente. I denti sono piccoli, disposti su entrambe le mascelle. Gli occhi sono posti sulla superficie dorsale della testa. Due pinne dorsali, la prima composta da raggi spinosi, di cui il primo e l'ultimo liberi. La seconda dorsale, connessa alla prima da una piccola membrana, più lunga e composta di raggi molli forcuti all'estremità. La pinna anale è opposta e identica alla seconda dorsale. Pinna caudale tronca. Il dorso è brunastro, spesso con macchie scure, il ventre biancastro. Le pinne pettorali e le pinne ventrali sono cosparse di punti scuri. La pinna caudale ha colore giallo al centro con due o tre fasce scure orizzontali[2][3].

La lunghezza massima nota è di 100 cm, il peso massimo è di 3,5 kg. La taglia media si aggira sui 60 cm[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Diffuso nell'intero Indo-Pacifico tropicale, compreso il mar Rosso da cui è penetrato nel mar Mediterraneo orientale (migrazione lessepsiana). Diversi esemplari sono stati catturati in Israele, Egitto e Libano negli anni '70 ma da allora sembra scomparso dal Mediterraneo. Vive su fondi molli fino a 40 metri di profondità ed è eurialino potendo penetrare in lagune ed estuari con acque salmastre. I giovanili talvolta si trovano in acqua del tutto dolce[2][3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Caccia all'agguato. Si nutre di pesci e crostacei[2].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Uova e larve sono pelagiche[2].

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

P. indicus ha una certa importanza commerciale e viene allevato in piscicoltura in Giappone. Viene pescato con lenze e sciabiche nelle acque poco profonde e con reti a strascico a profondità maggiori. Le carni sono ottime. Viene utilizzato dalla medicina tradizionale cinese. Non ha importanza per la pesca nel Mediterraneo[1][2][3].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Lo status delle popolazioni non è noto con certezza. In tutto l'areale viene sfruttato dalla pesca commerciale. Alcuni habitat, specie quelli di estuario in cui vivono i giovani, subiscono alterazioni di vario genere. Questi impatti non paiono comunque mettere globalmente in pericolo la specie[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Platycephalus indicus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c d e (EN) Platycephalus indicus, su Atlas of Exotic Species in the Mediterranean, CIESM - Mediterranean Science Commission. URL consultato il 4/1/2016.
  3. ^ a b c d (EN) Platycephalus indicus, su FishBase. URL consultato il 24.12.2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Patrick Louisy, Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo, a cura di Trainito, Egidio, Milano, Il Castello, 2006, ISBN 888039472X.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]