Pieve di Rivoschio

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Pieve di Rivoschio
frazione
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Forlì-Cesena
Comune Sarsina
Territorio
Coordinate43°55′N 12°09′E / 43.916667°N 12.15°E43.916667; 12.15 (Pieve di Rivoschio)
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale47027
Prefisso0547
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pieve di Rivoschio
Pieve di Rivoschio

Pieve di Rivoschio è una frazione del comune collinare di Sarsina situata presso le origini del Rio Freddo, fra le valli del Borello e del Bidente, a 34km sia da Forlì sia da Cesena.

La frazione è composta da alcuni antichi insediamenti: Pieve, Rivoschio Vecchio, Gamberuccio, Castellonchio, Raggio, Casalbono e da case sparse.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nominato anche Rivosci, fu concesso da Federico II nel 1220 alla chiesa sarsinate. Nel 1378 venne poi infeudato a Nicola Malatesta di Giaggiolo, riconfermandoglielo nel 1400. Nel 1451 passò a Gian Francesco Guidi di Bagno.[1]. Fu, unitamente a Cusercoli, sede di un governatore fino al 1797.

Alla fine del XIX secolo fu un importante centro per lo sviluppo del socialismo rivoluzionario. Conservando questa forte passione per la politica tutta la sezione socialista di Pieve di Rivoschio nel 1920 aderì alla Circolare Marabini-Graziadei e nel 1921 confluì nel neonato Partito Comunista d'Italia.[2]

Pieve di Rivoschio giocò un ruolo di grande rilievo durante la Guerra di liberazione in quanto sede del Comando dell'8ª Brigata Garibaldi. Nel settembre 1943 la località fu scelta da un gruppo di reduci della guerra di Spagna per insediarvi il primo nucleo partigiano del territorio cesenate. La banda, comprendente giovani di Cesenatico e Ravenna, e slavi fuggiti dal campo di concentramento di Renicci, contava 40 partigiani ed era guidata da Salvatore Auria, antifascista siciliano già confinato politico. La popolazione diede da subito appoggio e, quando il 16 novembre un forte contingente di militari tedeschi si avvicinò Pieve di Rivoschio, avvisò per tempo i partigiani che riuscirono a sottrarsi al rastrellamento. Di conseguenza la popolazione subì rappresaglie, con l’incendio del dopolavoro e l’arresto di 23 abitanti, imprigionati a Forlì e poi liberati, ad eccezione del parroco don Pietro Paternò che aveva ammesso la collaborazione con i partigiani. Quest’ultimo il 6 dicembre 1943 fu deportato al campo di concentramento di Dachau dal quale tornò in gravi condizioni fisiche, morendo poche settimane dopo il rientro in Italia. Dal giugno 1944 il comando dell’8ª Brigata Garibaldi si installò nella località Campofiore, due chilometri fuori Pieve di Rivoschio. Il 17 luglio 1944 militi del IV battaglione della polizia italo-tedesca rastrellarono l’area e, dal 18 al 21 agosto il rastrellamento ebbe esiti drammatici per la popolazione, come testimonia la lapide poste a Meldola e all’ingresso del Parco della Pace. Una dura battaglia fra tedeschi e partigiani si svolse poi dal 29 settembre al 2 ottobre 1944[3][4][5].

A Pieve di Rivoschio nacque Adamo Zanelli, combattente in Spagna in difesa della Repubblica, capo partigiano e Segretario della Federazione forlivese del PCI dal 1943 al 1947.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Nella zona è diffuso il bustrèng, un prodotto da forno che può essere dolce o salato e che riutilizza una grande varietà di ingredienti a seconda di quello che si ritrova in cucina. Questo permette di prepararlo con tante variazioni che seguono il gusto, e la creatività di chi lo prepara. Alcuni ingredienti sono costanti: farina bianca e gialla, frutta secca, miele, scorza di limone, arance, uvetta, latte, uova, burro e vino.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

La località ha per unica risorsa l'agricoltura in cui eccelle nella produzione delle castagne. La nota Sagra della castagna si tiene ogni anno nella seconda metà di ottobre.

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Nell'anfiteatro del Parco della Pace ogni estate si tengono rappresentazioni teatrali inserite nell'ambito del Festival plautino.

Pieve di Rivoschio è anche una meta molto ambita dai cicloturisti, che amano misurarsi con le forti pendenze delle strade. È una delle terribili salite della gara ciclistica "Nove Colli".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ . Rocche e Castelli di Romagna, Vol. II Pag. 368
  2. ^ Valerio Zanotti, ACCADDE OGGI: "28 e 29 novembre 1920, a Imola il convegno della “Frazione nazionale Comunista”, su Leggilanotizia, 27 novembre 2020. URL consultato il 3 dicembre 2022.
  3. ^ Pieve di Rivoschio (FC), su resistenzamappe.it, 18 marzo 2015. URL consultato l'8 dicembre 2022.
  4. ^ Parco della pace e della Resistenza - Pieve di Rivoschio - FC - Emilia Romagna, su memoranea.it. URL consultato l'8 dicembre 2022.
  5. ^ Ci portano via, su www.ciportanovia.it. URL consultato il 3 dicembre 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Notizie sulla Sagra della Castagna, su comune.sarsina.fo.it. URL consultato il 12 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2007).
  • Sul "Bustreng", su romagnamania.com. URL consultato il 12 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2008).
  • Festival Plautino, su sarsina.info. URL consultato il 12 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2008).