Partenio e Calogero

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Partenio e Calogero

Martiri

 
Venerato daChiesa cattolica, Chiesa cristiana ortodossa, Chiesa anglicana
Canonizzazionepre-congregazione
Ricorrenza19 maggio

Partenio e Calogero (... – ...; fl. III-IV secolo) sono una coppia di martiri cristiani del III o IV secolo.

Il più antico documento che attesti il loro culto come santi nella Chiesa romana è la Depositio martyrum del calendario di Filocalo del 354.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Non si hanno notizie precise sulla loro storia, ma i loro nomi fanno pensare che fossero di origine orientale e che fossero schiavi o liberti.[1]

Secondo il Martirologio geronimiano, erano due eunuchi, familiares di Decio. Calogero era maestro di camera della moglie dell'imperatore e Partenio era primicerio: subirono il martirio per essersi rifiutati di sacrificare agli idoli. Secondo una passio più recente, erano due fratelli e di origine armena, eunuchi di un tale Emiliano che, prima di morire, affidò loro la figlia Anatolia: furono condannati a morte dal prefetto Libanio durante la persecuzione di Decio.[1]

Tali informazioni contrastano però con la data indicata nella Depositio martyrum, che li dice sepolti nelle catacombe di San Callisto nel 304, e con il fatto che secondo l'itinerario De locis, i loro sepolcri si trovavano nella regione "di Eusebio", risalente al pontificato di Marcellino, papa tra il 296 e il 304. Il loro martirio sarebbe quindi avvenuto durante la persecuzione di Diocleziano.[1]

L'archeologo Giovanni Battista de Rossi ipotizzò che il martirio fosse realmente avvenuto nel 250 e che nel 304 si sia avuta solo una traslazione delle loro reliquie, ma lo scarso valore storico delle passio e l'improbabilità di una traslazione delle reliquie in tempo di persecuzione non avvalorano questa teoria.[2]

Il loro elogio si legge nel Martirologio romano al 19 maggio.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Agostino Amore, BSS, vol. III (1962), col. 699.
  2. ^ Agostino Amore, BSS, vol. III (1962), col. 700.
  3. ^ Martirologio romano (2004), p. 407.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, LEV, Città del Vaticano 2004.
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.