Paolovite

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Paolovite
Classificazione Strunz (ed. 10)1.AG.20
Formula chimicaPd2Sn[1]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinoortorombico[1]
Parametri di cellaa=8,11(1), b=5,662(6), c=4,324(2)[1]
Gruppo puntuale2/m 2/m 2/m
Gruppo spazialePbnm[1]
Proprietà fisiche
Durezza (Mohs)5[2]
Colorebianco[2]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La paolovite è un minerale descritto nel 1974 in base ad una scoperta avvenuta nel giacimento di Oktyabr nella penisola del Tajmyr ed approvato dall'IMA. Il nome deriva dalle parole "palladium" (palladio) ed "olovo" (stagno) in base alla sua composizione. Il minerale contiene anche piccole quantità di antimonio.[1]

Il minerale è stato sintetizzato scaldando palladio e stagno alla temperatura di 1300 °C in un'ampolla di silice poi mantenuta per 6 ore alla temperatura di 820 °C ed infine raffreddata a 300 °C e temprata. L'analisi mediante diffrazione dei raggi X ha dimostrato che si tratta dello stesso materiale naturale.[1]

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

La paolovite è stato trovato sotto forma di granuli di geminati polisintetici.[1]

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

La paolovite è stata scoperta in solfuri di rame-nichel concresciuta con sperrylite, argento nativo, palladio nativo e bismuto nativo.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h (EN) Michael Fleischer, New mineral names (PDF), in American Mineralogist, vol. 59, 1974, pp. 1330-1332. URL consultato il 30 novembre 2012.
  2. ^ a b Paolovite mineral information and data, su mindat.org. URL consultato il 30 novembre 2012.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Mineralogia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mineralogia