Orit Strook

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Orit Strook

Ministro delle Missioni Nazionali
In carica
Inizio mandatodicembre 2022
Capo del governoNetanyahu

Membro della Knesset

Dati generali
Partito politicoJewish Home (2013-2015)
Partito Sionista Religioso (2021-presente)

Orit Malka Strook nata Cohen (in ebraico אוֹרִית מַלְכָּה סְטְרוֹק?; Gerusalemme, 15 marzo 1960) è una politica israeliana. Dal dicembre 2022 è Ministro delle Missioni Nazionali nel governo Netanyahu VI,[1] e membro della Knesset per il Partito Sionista Religioso dopo esserlo stato per il partito Tkuma tra il 2013 e il 2015.

Strooke è anche tra i leader dell'insediamento di Hebron[2] e ha fondato l'organizzazione non governativa israeliana Human Rights Organization of Judea and Samaria, che ha diretto tra il 2004 e il 2012

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Orit Cohen (in seguito Strook) nacque da una famiglia di avvocati di Gerusalemme. Il suo secondo nome Malka le è stato dato in memoria della nonna, la poetessa ebrea ungherese Mária Kecskeméti. Crescendo, Strook ha studiato alla Hebrew University Secondary School. Alla fine degli anni '70, mentre era in terza media, Strook divenne gradualmente più religiosa e alla fine divenne una Baalat Teshuvah, abbracciando il giudaismo ortodosso.[3] Durante quel periodo, iniziò a studiare presso l'organizzazione di sensibilizzazione sionista religiosa e lo yeshiva Meir Institute. Poco dopo sposò Avraham Strook, uno studente del rabbino Haim Drukman. La giovane coppia visse brevemente nell'insediamento israeliano di Yamit nella penisola del Sinai, ma dopo che il Sinai fu consegnato all'Egitto nel 1982 come parte dei termini del trattato di pace Egitto-Israele del 1979 e Yamit fu evacuata, Strook e la sua famiglia si unirono alla comunità di coloni ebrei a Hebron.

Nel 2007, il figlio di Strook, Zvi, è stato condannato per aver abusato di un ragazzo palestinese e ucciso un capretto, e di conseguenza è stato condannato a 30 mesi di prigione. In risposta alla sentenza, Strook ha dichiarato che, "a differenza della Corte, che ha preferito credere ai testimoni arabi, siamo sicuri dell'innocenza di Zvi e siamo feriti dal successo dei suoi nemici e lo aiuteremmo ad affrontare la difficile condanna inflitta su di lui".[4][5][6]

A partire dal 2013, Strook risiede ad Avraham Avinu (Hebron), un insediamento israeliano in Cisgiordania. Ha 11 figli e 12 nipoti.

Carriera civica[modifica | modifica wikitesto]

Dopo che la Grotta dei Patriarchi fu chiusa per la preghiera ebraica in seguito al massacro della Grotta dei Patriarchi nel 1994, Strook fu eletta a capo del "Comitato delle donne per la Grotta" (ועד נשים למען המערה), e lavorò per convincere il sistema politico per riaprire la grotta ai visitatori ebrei.[7] Dal 2000 dirige il dipartimento politico-giuridico dell'organizzazione dei coloni ebrei a Hebron. Nel 2002, Strook ha fondato l'Organizzazione per i diritti umani di Giudea e Samaria, in seguito all'evacuazione israeliana dei coloni israeliani Livnat Ozeri e dei suoi cinque figli dalla collina 26 vicino a Kiryat Arba.[7]

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Strook si è classificata tredicesima nella lista congiunta Unione Nazionale-Partito Religioso Nazionale per le elezioni del 2006, ma non è riuscito a vincere un seggio poiché l'alleanza ha ottenuto solo nove seggi.

Nelle elezioni del 2013, Strook è stata eletta alla Knesset nella lista The Jewish Home.[8] Fu tra i più veementi oppositori della Knesset al riconoscimento dei movimenti non ortodossi del giudaismo.[9] Si è classificata tredicesima nella lista del partito per le elezioni del 2015,[10] perdendo il seggio poiché il partito è stato ridotto a otto seggi.

Per le elezioni del 2021, Strook si è piazzata quinta nella lista del Partito sionista religioso[11] ed è tornata alla Knesset, poiché l'alleanza ha vinto sei seggi.[12] Nel dicembre 2022, Strook ha suggerito che i medici potrebbero rifiutarsi di curare le persone gay se fosse in conflitto con le loro convinzioni religiose.[13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Who’s who in the new Netanyahu-led government, in Times of Israel. URL consultato il 2 febbraio 2023.
  2. ^ (HE) Orit Strook, in Knesset.
  3. ^ (EN) The Hasghama Department, in World Zionist Organization, 11 giugno 2011 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2011).
  4. ^ (HE) עונשו של מתנחל שהתעלל בפלסטיני הוארך בשנה, in Haaretz.
  5. ^ (HE) ביהמ"ש העליון החמיר בעונשו של צבי סטרוק, in Israel National News.
  6. ^ (EN) Naomi Zeveloff, Of Olives, Politics and Palestinians, in The Forward, 16 novembre 2014.
  7. ^ a b (HE) From the Kitchen into the Kitchenette, in Israel National News.
  8. ^ (EN) Ben Sales, The New Faces Of The 19th Knesset, in The Jewish Week, 29 gennaio 2013. URL consultato il 30 novembre 2014 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2016).
  9. ^ (EN) Judy Maltz, Among new Knesset faces, some staunch advocates of Jewish pluralism, in Haaretz, 25 marzo 2015.
  10. ^ (EN) The Jewish Home list, in Central Elections Committee.
  11. ^ (EN) Israel Election 2021: All the Official Party Slates, in Haaretz, 3 febbraio 2021.
  12. ^ (EN) Reform rabbi, Kahanist agitator, firebrand writer: The new Knesset’s 16 rookies, in The Times of Israel, 26 marzo 2021.
  13. ^ (EN) Ben Lynfield, Israeli politician suggests doctors could refuse to treat gay patients, in The Guardian, 26 dicembre 2022. URL consultato il 30 dicembre 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN163155103946876200757 · J9U (ENHE987007419112505171