Ombre in paradiso

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Ombre in paradiso
Titolo originaleSchatten im Paradies
AutoreErich Maria Remarque
1ª ed. originale1971
Genereromanzo
Sottogenerecronaca
Lingua originaletedesco
ProtagonistiRobert Ross

Ombre in paradiso è un romanzo dell'autore tedesco Erich Maria Remarque pubblicato, postumo, per la prima volta in Germania nel 1971. L'opera tratta nuovamente il tema dell'esilio già affrontato da Remarque in altri lavori come Ama il prossimo tuo.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il protagonista del romanzo è Robert Ross, un rifugiato anti-nazista da poco approdato a New York dopo una pericolosa fuga dall'Europa, attraverso la "Via dolorosa" degli esiliati e dei profughi. Ha con sé solo un passaporto su cui è scritto il nome di un morto che gli consente di ottenere un visto per soli tre mesi. Entra subito in contatto con la comunità dei rifugiati tedeschi e ritrova alcuni vecchi amici: Kurt Lachmann, Harry Kahn e Betty Stein. Sfruttando le competenze artistiche acquisite durante un periodo in cui visse nascosto in un museo d'arte in Belgio durante l'occupazione tedesca, Ross inizia a lavorare illegalmente per due mercanti d'arte e, nel frattempo, a intessere una relazione affettiva con la modella francese di origini russe Natasha Petrovna.

Dopo essere stato licenziato Ross intraprende il viaggio verso Hollywood dove troverà lavoro come consulente sul Terzo Reich per un regista del luogo. In seguito fa ritorno a New York dove è testimone della conclusione della seconda guerra mondiale che pone fine al suo stato di rifugiato politico. Torna quindi in Germania, non in cerca di vendetta, ma per assicurarsi che i crimini nazisti non restino impuniti; quel che trova è però un paese distrutto e a lui non più familiare in cui regna l'indifferenza e la codardia, in cui nessuno accetta le responsabilità relative agli orrori della guerra e dei campi di concentramento.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Schatten im Paradies, München, Droemer Knaur, 1971 (postumo), ISBN 3-426-08996-3.
  • Ombre in Paradiso, traduzione di Ervino Pocar, Milano, A. Mondadori, 1971.

Incipit[modifica | modifica wikitesto]

«Alla fine dell'ultima guerra mi trovavo a New York. Per me, uomo senza patria che sapeva in misura molto limitata la lingua del paese, la zona intorno alla 57ª strada era diventata quasi una nuova patria.»

Explicit[modifica | modifica wikitesto]

«Tutto ciò che rimaneva era talvolta una sera di malinconia, quella malinconia che ogni uomo sente perché tutto passa ed egli è l'unico essere che lo sa, come pure sa che questo è un conforto, anche se non lo comprende.»

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN1380145424659386830466 · GND (DE1126580155