Nazzareno Cugurra

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Nazzareno Cugurra (Verona, 15 gennaio 1924Roma, 6 marzo 2012[1]) è stato un pittore e artista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pittore chiarista, amico di Guttuso, nasce a Verona nel 1924[2] e si mantiene agli studi impartendo lezioni private di pittura a Napoli. Tra i suoi allievi figura Romano Mussolini[3] il quale, nell'immediato dopo guerra, era confinato per motivi politici nell’isola d’Ischia[4].
Nel 1949, all’età di 25 anni, si diploma presso l'Accademia di belle arti di Napoli[5] nei cui locali tiene le sue prime mostre destando l'interesse della critica giornalistica di settore[6].
I primi anni giovanili, incerti e avventurosi, sono stati caratterizzati da episodi dolorosi che hanno condizionato i temi della sua iniziale pittura inducendolo a ritrarre un mondo di parìa e di diseredati[6].
Nel 1951-52 è tra gli 861 partecipanti alla VI edizione della Quadriennale nazionale d'arte di Roma, tenuta presso il Palazzo delle Esposizioni in via Nazionale; partecipa poi alle due edizioni successive (1955-56 e 1959-60)[7].
Nel 1956 partecipa alla XXVIII Biennale di Venezia[8].
Attratto dall’ambiente romano ricco di stimoli artistici e culturali decide di trasferirvisi[9].
Nel 1954 risulta vincitore della 1ª edizione del premio di pittura “città di Pizzo[10], mentre nel 1956 ha occasione di esporre presso la “Galleria La Loggia” di Brescia in una Mostra collettiva con Mino Maccari e Antonio Vangelli[11].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, 30 ottobre 2012, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 25 febbraio 2024.
  2. ^ Bolaffi n.7,  p.104.
  3. ^ Treccani[1]
  4. ^ Pivetta A.M. (a c ura di) catalogo delle opere, Varese 2003
  5. ^ Lorenzetti C. 1953,  p.336.
  6. ^ a b Girace P., p. 281.
  7. ^ Nazzareno Cugurra, su quadriennalediroma.org. URL consultato il 4 ottobre 2017.
  8. ^ La Biennale di Venezia, Venezia, 1956, p. 93.
  9. ^ in Anuario Internacional de Las Artes, vol. 1 di Internationales Kunst-Adressbuch, Kaupterverlag, 1958 p.750
  10. ^ La Voce di Calabria (11-12 agosto 1954).
  11. ^ Emporium, Volumi 123-124, Istituto italiano d'arti grafiche, 1956, p. 219

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]