Monte Senes

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Monte Senes
Cresta granitica della montagna
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSardegna
ProvinciaNuoro
ComuneIrgoli
Altezza863 m s.l.m.
CatenaMonti Remule
Coordinate40°29′23.22″N 9°39′15.66″E / 40.489784°N 9.65435°E40.489784; 9.65435
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Senes
Monte Senes

Il Monte Senes con i suoi 863 metri d'altezza è il rilievo più alto dei Monti Remule, catena montuosa della Sardegna centro-orientale che attraversa la regione delle Baronie in direzione SO-NE.

Situato nel comune di Irgoli, è contraddistinto dalle creste di leucograniti visibili da tutti i comuni delle Baronie, posizionandovisi al centro; dai suoi pendii ricchi di sorgenti è possibile osservare la valle del Cedrino e i monti del Gennargentu a sud, le vette del Monte Albo ad ovest e ad est quasi tutto il tratto di costa che va dal Golfo di Orosei fino all'isola di Tavolara a nord.

Significato del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome in sardo Monte 'e s'Enes si traduce alla lettera con "Monte delle Vene", dove vene stanno per "vene d'acqua" (il vocabolo 'èna[1] sta sia per vaso sanguigno che per falda acquifera), in riferimento alle numerose sorgenti d'acqua presenti.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

  • Rovine della Chiesa di Sant'Elena (Sant'Elene in sardo): suggestive rovine della chiesetta medievale, di cui restano oggi due archi in pietra, di fianco alla chiesetta moderna costruita sul finire del secolo XX.
  • Area archeologica di Janna 'e Pruna.
  • Fonte nuragica di Su Notante.

Foreste[modifica | modifica wikitesto]

  • Pineta di Norghio.
  • Su Padente (lecceto secolare).

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alla presenza della colonia estiva di Norghio e alle visite guidate archeologiche, negli ultimi anni il Monte Senes è diventato meta di avventori per escursioni a piedi, in bicicletta e a cavallo, oltre che per l'arrampicata.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vocabolario Sardo-Logudorese / Italiano di Pietro Casu, su vocabolariocasu.isresardegna.it. URL consultato il 25 marzo 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]