Michael Jackson: Chase the Truth

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«Assolto in vita, tornato sotto processo dopo la morte»

Michael Jackson: Chase the Truth
PaeseRegno Unito
Anno2019
Formatofilm TV
Generedocu-drama
Durata59 min
Lingua originaleinglese
Crediti
RegiaJordan Hill
Interpreti e personaggi
Casa di produzioneEntertain Me Productions
Prima visione
Data13 agosto 2019
DistributorePrime Video

Michael Jackson: Chase the Truth (in Italia trasmesso su Amazon Prime Video con il nome di Michael Jackson: rincorri la verità mentre su Sky come Michael Jackson: Processo al Re del Pop) è un documentario inglese per la televisione del 2019 diretto da Jordan Hill e prodotto da Entertain Me Productions che confuta le accuse di presunto abuso sessuale su minori mosse contro il cantante Michael Jackson, in particolare quelle mosse dal documentario Leaving Neverland (2019), tramite l'investigazione sulle inchieste giudiziarie, l'analisi dei file delle indagini dell'FBI, le trascrizioni delle udienze e interviste a suoi collaboratori e amici.[1][2] Il documentario è stato trasmesso nel 2019 in streaming su Amazon Prime Video e YouTube e dal 29 agosto 2020 viene trasmesso anche da Sky Italia nel canale Crime+Investigation con il titolo Michael Jackson: Processo al Re del Pop.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il regista ha dichiarato[4]:

«Assolto in vita, tornato sotto processo dopo la morte. Michael Jackson: Chase The Truth dà uno sguardo investigativo alle battaglie legali della superstar. Amici stretti, persone che facevano parte del suo staff e studiosi dipingono un ritratto intimo del complicato mondo di Jackson e mettono sotto al microscopio le accuse di abusi sessuali.»

Il film presenta diverse testimonianze tra cui quella dell'ex guardia del corpo di Jackson, Matt Fiddes, e dell'attore e amico di Jackson Mark Lester e di sua figlia Lucy, di cui Jackson era padrino, che affermano entrambi che le dichiarazioni di abusi di Safechuck e Robson sono fittizie e motivate da guadagni finanziari: «È sempre una questione finanziaria» dichiara Fiddes nel film, aggiungendo: «È difficile capire come queste accuse possano essere vere».[1]

Il biografo di Jackson, Mike Smallcombe aggiunge: «Ora due accusatori hanno fatto causa alla tenuta di Jackson, come tutti gli accusatori di Michael Jackson, si è sempre trattato di soldi».[1]

Distribuzione e critica[modifica | modifica wikitesto]

Presentando il documentario sulla sua pagina Instagram, Fiddes ha confrontato il documentario Leaving Neverland di HBO a Chase The Truth, dichiarando[5][6]:

«Non abbiamo bisogno di 4 ore di filmati modificati per mostrare la verità su Michael Jackson e le bugie su di lui. Ne ho abbastanza di questa assurdità. Abbiamo detto la verità in un'ora. Michael Jackson non è più qui per difendersi. Dovreste vergognarvi di voi stessi.»

Il giornalista italiano Gabriele Antonucci su Panorama ha dichiarato riguardo a questo e ad altri contro-documentari[7]:

«I controdocumentari Michael Jackson: Chase The Truth, [...] Neverland Firsthand: Investigating the Michael Jackson Documentary e Lies of Leaving Neverland [...] mostrano in modo inequivocabile come Leaving Neverland abbia così tante falle e imprecisioni da non poter essere ritenuto credibile da chiunque abbia un minimo di serenità e onestà intellettuale.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Andrew Trendell, New documentary 'Chase The Truth' defending Michael Jackson is released, su NME, 15 agosto 2019.
  2. ^ Michael Jackson: Chase the Truth.
  3. ^ Michael Jackson: processo al re del pop, su Sky - guida TV. URL consultato il 12 dicembre 2020.
  4. ^ Rockol com s.r.l, Michael Jackson, un nuovo documentario difende il Re del pop, su Rockol, 15 agosto 2019.
  5. ^ (EN) Michael Jackson documentary ‘Chase the Truth’ defends late singer, su Global News, 15 agosto 2019.
  6. ^ (EN) New documentary: ‘Chase the Truth’ slams Michael Jackson’s accusers, su rollingout.com, 16 agosto 2019.
  7. ^ Michael Jackson: perché il suo mito è ancora "invincible", su Panorama.it, 29 agosto 2019.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]