Menecmo (scultore)

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Menecmo (in greco antico: Μέναιχμος?, Ménaichmos; Lepanto, V secolo a.C.V secolo a.C.) è stato uno scultore greco antico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Menecmo fu uno scultore greco,[1][2][3] attivo verso la metà del V secolo a.C., anteriore di qualche anno rispetto agli scultori Callone di Egina e a Canaco di Sicione.[4][5]

Menecmo è conosciuto per aver realizzato, assieme al suo aiutante Soidas, una statua crisoelefantina, di oro e avorio, di Artemide cacciatrice, venerata in un tempio a Calidone con l'epiteto di Lafria.[4][5][6][7]

Pausania il Periegeta scrisse che Augusto donò il simulacro a Patrasso, dove lo scrittore greco lo avrebbe visto.[4][5][6]

Altri storici dell'arte identificarono l'Artemide Lafria con la Artemide di Pompei, una statuetta arcaicizzante conservata nel Museo archeologico nazionale di Napoli.[5]

Plinio il Vecchio ricorda di Menecmo anche un'opera raffigurante un vitello che piega il collo sotto il ginocchio del sacrificante, oltre che l'attività di scrittore,[4][5] anche se per qualche storico dell'arte si tratterebbe di un altro Menecmo.[6]

Anche Ateneo parla di Menecmo, che scrisse opere riguardanti gli artisti e dal lessico Suida risulta come storico di Sicione.[5][6]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Trattato dell'arte della pittura scultura ed architettura di Gio. Paolo ..., su books.google.it. URL consultato il 31 gennaio 2019.
  2. ^ Opere di G. G. Winckelmann: 12, Volumi 1-12, su books.google.it. URL consultato il 31 gennaio 2019.
  3. ^ Storia Delle Arti Del Disegno Presso Gli Antichi, Volume 3, su books.google.it. URL consultato il 31 gennaio 2019.
  4. ^ a b c d Biografia degli artisti, su books.google.it. URL consultato il 31 gennaio 2019.
  5. ^ a b c d e f Menecmo, in le muse, VII, Novara, De Agostini, 1966, p. 395.
  6. ^ a b c d Menecmo, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 31 gennaio 2019.
  7. ^ Descrizione della Grecia ... tr. da A. Nibby, su books.google.it. URL consultato il 31 gennaio 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ranuccio Bianchi Bandinelli, Enrico Paribeni, L'arte dell'antichità classica. Grecia, Torino, UTET Libreria, 1986, ISBN 88-7750-183-9..
  • Pierluigi De Vecchi e Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, Milano, Bompiani, 1999, ISBN 88-451-7107-8.
  • W. Fuchs, Storia della scultura greca, Milano, Rusconi, 1982.
  • (EN) Michael Gagarin, Elaine Fantham, The Oxford encyclopedia of ancient Greece and Rome, Oxford, Oxford University Press, 2010, ISBN 978-0-19-517072-6.
  • Antonio Giuliano, Storia dell'arte greca, Roma, Carocci, 1988, ISBN 88-430-1096-4.
  • Antonio Giuliano, Arte greca : Dall'età classica all'età ellenistica, Milano, Il saggiatore, 1987.
  • (EN) Ian Jenkins, Greek Architecture and Its Sculpture, Cambridge, Harvard University Press, 2006.
  • (EN) G. M. Muskett, Greek Sculpture, Londra, Bristol Classical Press, 2012.
  • (EN) Jerry Jordan Pollitt, The art of ancient Greece : sources and documents, Cambridge, Cambridge University Press, 1990, p. 120, ISBN 0-521-27366-8.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]