Melanippo (figlio di Astaco)

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Melanippo
Melanippo tra i Sette contro Tebe
Nome orig.Μελάνιππος
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio

Melanippo (in greco antico Μελάνιππος) o Menalippo era un personaggio della mitologia greca, un tebano, figlio di Astaco.

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Personaggio senza dubbio essenziale all'interno della Tebaide di Publio Papinio Stazio, fu uno dei difensori di Tebe che vennero attaccati dai cosiddetti "Sette contro Tebe".

Riuscì a ferire a morte il re Tideo, ma a sua volta perì nella battaglia. Tideo, ricoverato nella sua tenda e in fin di vita, diede ordine che venisse mozzata la testa al cadavere di Melanippo: una volta impugnato il cranio egli si mise a morderlo furibondo.[1]

Nel Canto XXXII dell'Inferno Dante usa la storia di Tideo e Melanippo (chiamato qui "Menalippo") come termine di paragone con la visione di Ugolino della Gherardesca che morde il cranio dell'arcivescovo Ruggieri.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Stazio, Tebaide, VIII, 751-756. Cfr. Pseudo-Apollodoro, Biblioteca, III, 6, 8 e scholia a Iliade, V, 126 (= FGrHist 3 F 97), secondo cui fu Anfiarao a tagliare la testa di Melanippo e a porgerla a Tideo.
  2. ^ Inferno, XXXII, 130-132.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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