Mario prigioniero a Minturno

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Mario prigioniero a Minturno
AutoreJean-Germain Drouais
Data1786
Tecnicaolio su tela
Dimensioni271×365 cm
UbicazioneMuseo del Louvre, Parigi

Mario prigioniero a Minturno (Marius prisonnier à Minturnes), o più brevemente Mario a Minturno (Marius à Minturnes), è un dipinto di storia realizzato nel 1786 da Jean-Germain Drouais. Raffigura il tentativo di esecuzione del console Gaio Mario, prigioniero a Minturno. Con il suo tema austero dipinto nella maniera neoclassica della scuola di David, il quadro omaggia Il giuramento degli Orazi del suo maestro Jacques-Louis David. Il quadro fa parte delle collezioni pittoriche del museo del Louvre.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Jean-Germain Drouais dipinse Mario prigoniero a Minturno a Roma nel 1786[2] e lo presentò a Parigi nel 1788.[3] Uno schizzo preparatorio a olio su tela, di dimensioni più ridotte (24 centimetri per 21,5) venne donato nel 1975 al museo di belle arti di Rouen.[4]

Alla sua morte nel 1788, il dipinto divenne proprietà di Marie-Jeanne Doré, la zia dell'artista. È conservato al museo del Louvre, che lo ha acquisito nel 1816 (il numero d'inventario è INV 4143).[3] Ne venne fatta una copia, sotto forma di un disegno a pietra nera e a pennello, con degli inchiostri marroni e grigi e intensificato con del guazzo bianco. Questa copia (33,2 centimetri per 45,7) è conservata al museo Magnin di Digione.[5]

Soggetto[modifica | modifica wikitesto]

Il protagonista è il generale e console romano Gaio Mario, del quale Plutarco racconta la vita nelle Vite parallele o Vite degli uomini illustri. Jean-Germain Drouais scelse il momento decisivo di un episodio più o meno leggendario che si colloca nell'88 a.C., alla fine della sua vita. Proscritto dai suoi nemici politici del Senato, il vecchio console fugge da Roma per poi essere fatto prigioniero vicino la città di Minturno e messo in carcere. Secondo il racconto plutarcheo:

«In questo mentre tenendo consiglio gli assessori e i magistrati di Minturna, deliberarono di non più differire e di toglier tosto la vita a Mario. Pure non vi fu alcuno de' cittadini, che assumer volesse un tale uffizio: ma un soldato di cavalleria, Gallo o Cimbro di nazione ch'egli si fosse (poichè [sic] l'uno e l'altro si trova presso gli scrittori), presa la spada, se n'entrò là, dove era Mario. Non ricevendo però quella stanza, in cui egli giacca, lume ben chiaro ed essendo oscura, dicesi che parve a quel soldato che gli occhi di Mario gittassero una fiamma assai viva e che da quell'oscurità sentir gli si fece una voce; che con tuono alto gli disse: E tu dunque, o sciagurato, ardimento hai di ammazzare Caio Mario? Per lo che il barbaro tosto fuggendo, balzò fuori dalla stanza, e, via gittata la spada, uscì pur fuori dalle porte di quella casa, questo solo gridando: Uccider non si può Caio Mario

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Jacques-Louis David, Il giuramento degli Orazi, 1785.

Con il suo tema di rincontro austero tra la vecchiaia e la giovinezza, il quadro omaggia Il giuramento degli Orazi.[7] Drouais aveva assistito il suo maestro nella realizzazione del quadro. In molti disegni preparatori, Jean-Germain Drouais raffigurò Mario come un vecchio barbuto,[8] ma uno schizzo a olio successivo mostra un volto radicalmente diverso, con un altro aspetto.

La composizione è neoclassica: come il suo soggetto, gli aspetti formali del quadro lo avvicinano al Giuramento degli Orazi davidiano e ne fa un'opera tipica del neoclassicismo. Jean-Germain Drouais seguì il pregiudizio per la concisione del suo maestro con dei personaggi a grandezza naturale disposti sullo stesso piano in uno spazio cubico. Riprese inoltre la costruzione dei corpi seguendo delle linee rette, per lo più oblique. Il braccio teso di Gaio Mario, pieno di significati, risalta tanto di più perché è orizzontale. Le forme sono parallele al piano del quadro: il palmo nella mano di Mario lo è pure, in un modo un po' forzato. Jean-Germain Drouais è andato anche oltre David in termini di severità e di rigore. I contrasti luminosi sono violenti. I colori hanno un effetto metallico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Germain-Jean Drouais e France, Marius prisonnier à Minturnes., 1786. URL consultato il 17 febbraio 2023.
  2. ^ Felice Scifoni, Dizionario biografico universale: contente le notizie più importanti sulla vita e sulle opere degli uomini celebri ; i nomi di regie e di illustri famiglie ; di scismi religiosi ; di parti civili ; di sette filosofiche dall'origine del mondo fino a' di nostri, D. Passigli, 1842. URL consultato il 17 febbraio 2023.
  3. ^ a b (FR) Marius prisonnier à Minturnes, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 17 febbraio 2023.
  4. ^ (FR) MARIUS A MINTURNES, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 17 febbraio 2023.
  5. ^ (FR) Marius à Minturnes, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 17 febbraio 2023.
  6. ^ Le vite degli uomini illustri di Plutarco versione italiana di Girolamo Pompei, corredata delle migliori note, 1830. URL consultato il 6 febbraio 2023.
  7. ^ (EN) Norman Bryson, Michael Ann Holly e Keith Moxey, Visual Culture: Images and Interpretations, Wesleyan University Press, 15 marzo 2013, ISBN 978-0-8195-7423-7. URL consultato il 17 febbraio 2023.
  8. ^ (EN) Jean Germain Drouais | Marius at Minturnae, su The Metropolitan Museum of Art. URL consultato il 17 febbraio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) J. Magnin, Musée Magnin. Peintures et dessins de l'école française, Digione, 1938, n. 305 dedicato a Jean-Germain Drouais.
  • (FR) J. Lacambre, A. Sérullaz, J. Vilain, N. Volle, Le Néo-classicisme français, dessins des Musées de province (catalogo di una mostra), Parigi, Grand Palais, 1974-1975, pp. 47 e 146.
  • (FR) Pierre Rosenberg (dir.), Frederick Cummings, Robert Rosenblum e Antoine Schnapper, De David à Delacroix : La peinture française de 1774 à 1830, Parigi, Éditions des musées nationaux, 1974, p. 702.
  • (FR) P. Ramade, Jean-Germain Drouais, 1763 - 1788, Rennes, Musée des beaux-arts, 1985, p. 48.

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