Maria Poliduri

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Maria Poliduri

Maria Poliduri (Kalamata, 1902Atene, 1930) è stata una poetessa greca, appartenente alla corrente dei "crepuscolari greci".

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Maria Poliduri (nota anche come Polydouri) si trasferì ad Atene nel 1920 e s'iscrisse alla facoltà di diritto. Da un viaggio a Parigi, nel 1928, tornò malata di tisi. Ricoverata in un sanatorio ad Atene, vi morì poco dopo.

Pubblicò le due raccolte "Voci nell'abisso" e "Trilli che si spengono", dove, con toni accorati e linguaggio semplice, trasfuse i suoi sentimenti più profondi, cantando anche il suo amore per Kostas Karyotakis, poeta della stessa corrente, morto suicida nel 1928. Nei suoi versi espresse dolore per i sogni infranti e per la morte precoce e imminente.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bruno Lavagnini, Poliduri, Maria, in Dizionario Letterario Bompiani. Autori, III, Milano, Bompiani, 1957, SBN IT\ICCU\PAL\0199718.
  • Francesco Maspero (a cura di), Da Palamas a Vretacos. Poesia neogreca del Novecento, Milano, Edizioni Accademia, 1974.

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