María Manuela Pignatelli de Aragón y Gonzaga

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María Manuela Pignatelli de Aragón y Gonzaga

María Manuela Pignatelli de Aragón y Gonzaga (Fuentes de Ebro, 25 dicembre 1753Madrid, 6 novembre 1816) è stata una nobile spagnola, duchessa di Villahermosa e considerata una delle eroine del primo assedio di Saragozza del 1808, durante la Guerra d'indipendenza spagnola[1].

Stemma Pignatelli

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era la quarta figlia di Joaquín Atanasio Pignatelli de Aragón y Moncayo (1724-1776), conte di Fuentes, e di Maria Luisa Gonzaga (1726-1773), duchessa di Solferino. Sposò Juan Pablo de Aragón-Azlor (1730-1790), duca di Villahermosa, il 1º giugno 1769, all'età di sedici anni.[2][3]

Nel 1808, allo scoppio della Guerra d'Indipendenza, dopo il massacro della rivolta del 2 maggio a Madrid e della rivolta in Aragona, María Manuela, rimasta vedova, lasciò la sua residenza nel Palazzo di Villahermosa a Madrid (attualmente Museo Thyssen-Bornemisza) e si trasferì a Saragozza con i suoi due figli viventi, José Antonio e Juan Pablo, dove suo nipote José Rebolledo de Palafox guidò la resistenza contro gli eserciti francesi.[4][5]

Contribuì finanziariamente allo sviluppo della guerra e dei siti di Saragozza per il sostegno dei volontari delle compagnie Sas e Cerezo, motivo per cui le sue spoglie mortali riposano nella cripta della cappella di Santa Justa e Rufina nella cattedrale del Salvatore di Saragozza. Nel secondo assedio di Saragozza, María Manuela perse il figlio più giovane, Juan Pablo, a causa di un'epidemia che devastò la città.[6]

La duchessa è nota per aver donato il reliquiario della Santa Culla di Gesù Bambino, custodito nella "Grotta della Natività" della Basilica di Santa Maria Maggiore. Il reliquiario a forma di culla in vetro e coronato dal Bambino Gesù sdraiato su paglia dorata, fu eseguito dall'architetto italiano Giuseppe Valadier nel 1797.

Ringraziamenti[modifica | modifica wikitesto]

Il Comune di Madrid le ha dedicato una piazza nel quartiere di Salamanca, che si trova all'incrocio tra Calle del Marqués de Ahumada e Calle del Marqués de Monteagudo.[7][8]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Niccolò Pignatelli, VIII duca di Monteleone Giulio Pignatelli, II principe di Noia  
 
Beatrice Carafa  
Antonio Pignatelli de Aragón  
Giovanna Pignatelli Pimentel Benavides, IX duchessa di Monteleone Andrea Fabrizio Pignatelli, VI duca di Monteleone  
 
Teresa Antonia Pimentel y Benavides  
Joaquín Atanasio Pignatelli de Aragón y Moncayo  
Bartolomé Isidro de Moncayo y Palafox, III marchese di Coscojuela Diego de Moncayo y Fernández de Heredia, II marchese di Coscojuela  
 
Violante Palafox y Folch de Cardona  
Francisca Moncayo de Heredia, IV marchesa di Coscojuela  
Francesca de Blanes i Calatayud Francisco de Blanes, IX conte di Centellas  
 
Anna Maria Pérez de Calatayud y Palafox  
María Manuela Pignatelli de Aragón y Gonzaga  
Ferdinando II Gonzaga Carlo Gonzaga  
 
Isabella Martinengo  
Francesco Gonzaga  
Laura Pico della Mirandola Alessandro II Pico della Mirandola  
 
Anna Beatrice d'Este  
Maria Luisa Gonzaga  
Carmine Nicolao Caracciolo Marino V Caracciolo, IV principe di Santobuono  
 
Giovanna Caracciolo di Torella  
Giulia Chiteria Caracciolo  
Giovanna Costanza Ruffo Francesco Ruffo, II principe della Motta San Giovanni  
 
Giovanna Lanza  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

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Controllo di autoritàVIAF (EN453159474334827662985 · BAV 495/221802 · CERL cnp01275637 · GND (DE142685151 · BNE (ESXX1026301 (data) · WorldCat Identities (ENviaf-160187901