Madonna del Rosario (Smet)

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Madonna del Rosario
AutoreCornelis Smet
Data1590 circa
Tecnicaolio su tela
UbicazioneConcattedrale di San Nicola (Muro Lucano)

La Madonna del Rosario, altresì nota come Quadro della Regina Giovanna, è un'opera presente nella Cattedrale di Muro Lucano, nella provincia di Potenza in Basilicata, opera del pittore fiammingo Cornelis Smet, detto Cornelio Ferraro, attivo a Napoli verso la fine del XVI secolo, dove morì nel 1592.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La realizzazione dell'opera è datata alcuni anni prima della morte dell'autore, attorno al 1589-1590.[1] Il quadro è stato poi restaurato da Achille Castellano nel 1852.

Il rapporto tra la figura storica medievale di Giovanna I d'Angiò, regina di Napoli e contessa di Provenza e di Forcalquier dal 1343 al 1381, e Muro Lucano è particolarmente stretto, poiché è nel Castello di Muro Lucano in cui la sovrana, deposta un anno prima dal nipote Carlo III di Napoli e dal Papa Urbano VI per via del suo ruolo controverso durante lo Scisma d'Occidente, venne uccisa, molto probabilmente per strangolamento.

Storicamente coeva alla stessa Regina fu Caterina da Siena, prima corrispondente e poi tra i più agguerriti critici della sovrana a causa del ruolo di quest'ultima durante lo scisma, che riconobbe come legittimo custode del Trono di San Pietro il francese Clemente VII al posto del napoletano Urbano VI.[2][3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Nella metà superiore del quadro è rappresentata la Madonna del Rosario, incoronata da quattro angeli, San Domenico, riconoscibile dal saio dell'Ordine dei domenicani, l'ordine da lui fondato, e Santa Caterina da Siena; nell'altra metà della composizione, in basso, sono raffigurate a destra colei che la tradizione ha ormai identificato come la sovrana Giovanna I, da cui l'opera ha ereditato il suo secondo nome, presentata in abito bianco e con corona regale, assieme ad una dama di corte; a sinistra l'antipapa Clemente VII, Ottone di Brunswick quarto ed ultimo marito della Regina, un terzo cortigiano, e presumibilmente il vescovo dell'arcidiocesi di Muro Lucano al tempo della composizione del dipinto.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Noviello Franco, Storiografia dell'Arte Pittorica Popolare in Lucania e nella Basilicata., Osanna Edizioni, 2014, pp. 298-299, ISBN 978-8881674411.
  2. ^ Edwin Mullins, Avignon of the Popes. City of Exiles, Signal Books, 2007, ISBN 978-1904955337.
  3. ^ Sara Prossomariti, I Signori di Napoli, Newton Compton Editori, 2014, ISBN 978-8854173460.
  4. ^ Vittorio Gleijeses e Lydia Gleijeses, Giovanna I d'Angiò, regina di Napoli, Società Editrice napoletana, 1978.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Ranieri, Basilicata, 1972, Unione Tipografico-Editrice Torinese, ISBN 978-8802012964
  • Noviello Franco, Storiografia dell'Arte Pittorica Popolare in Lucania e nella Basilicata, 2014, Osanna Edizioni, ISBN 978-8881674411
  • Maria Teresa Merella, Guida artistica d'Italia: Italia meridionale e insulare, 1981, Electa.
  • Suzanne Sulzberger, Relations artistiques entre les Pays-Bas et l'Italie à la Renaissance, 1980, Institut historique belge de Rome.
  • Ciro Raia, Giovanna I d'Angiò regina di Napoli, 2001, Editore T. Pironti, ISBN 978-8879372381
  • Francesco Abbate, Storia dell'arte nell'Italia meridionale, Volume 3, 1997, Donzelli, ISBN 978-8879896535
  • Antonio Cestaro, Cosimo Damiano Fonseca, Gabriele De Rosa, Storia della Basilicata. 2. Il Medioevo, 2021, Editori Laterza, ISBN 978-8858147740