Macrozamia secunda

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Macrozamia secunda
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Cycadophyta
Classe Cycadopsida
Ordine Cycadales
Famiglia Zamiaceae
Genere Macrozamia
Specie M. secunda
Nomenclatura binomiale
Macrozamia secunda
Charles Moore, 1884

Macrozamia secunda Charles Moore, 1884 è una pianta appartenente alla famiglia delle Zamiaceae, endemica dell'Australia[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È una cicade con fusto acaule, con diametro di 8-15 cm.[2]

Le foglie, pennate, lunghe 40-80 cm, sono disposte a corona all'apice del fusto e sono rette da un picciolo lungo 5-15 cm; ogni foglia è composta da 80-170 paia di foglioline lanceolate, con margine intero, lunghe mediamente 8-20 cm, di colore grigio-verde o blu.

È una specie dioica con esemplari maschili che presentano coni terminali di forma fusoidale, lunghi 15-20 cm e larghi 4-5 cm ed esemplari femminili con coni di forma ovoidale lunghi 15-25 cm, e larghi 7-9 cm.

I semi sono ovoidali, lunghi 20-35 mm, ricoperti da un tegumento di colore rosso.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

L'impollinazione è entomofila[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa pianta è endemica del Nuovo Galles del Sud sud-occidentale. Vive sui pendii e su bassi tavolati[1].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List classifica M. secunda come specie vulnerabile[1].
La specie è inserita nella Appendice II della Convention on International Trade of Endangered Species (CITES)[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Forster, P., Macrozamia secunda, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b Macrozamia secunda, in The Cycad Pages. URL consultato il 27 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2006).
  3. ^ Terry et al., Odor-Mediated Push-Pull Pollination in Cycads, in Science, vol. 318, 2007, p. 70.
  4. ^ CITES - Appendices I, II and III (PDF), in Convention On International Trade In Endangered Species Of Wild Fauna And Flora, International Environment House, 2011 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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