Letizia Lamartire

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Letizia Lamartire (Bari, 1987) è una regista e sceneggiatrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata a Bari nel 1987, ha ottenuto la laurea in musica jazz al Conservatorio Niccolò Piccinni nel 2011 e ha conseguito il diploma di regia al Centro sperimentale di cinematografia di Roma nel 2016.[1]

Ha iniziato a lavorare nel mondo del cinema come assistente alla regia e al montaggio, e ha esordito alla regia nel 2017 con il corto Piccole italiane, presentato alla Settimana internazionale della critica del Festival del cinema di Venezia.[2] Nel 2018 scrive e dirige il suo primo lungometraggio, Saremo giovani e bellissimi, in concorso alla Settimana della critica di Venezia.[3][4] Tra il 2019 e il 2020 dirige alcuni episodi della seconda e terza stagione della serie Netflix Baby e nel 2021 è alla regia del suo secondo film, Il Divin Codino, incentrato sulla figura del calciatore Roberto Baggio.[5]

L'anno successivo dirige insieme a Matteo Rovere la serie La legge di Lidia Poët e inizia la produzione del suo terzo film Più veloce dell'ombra, adattamento dell'omonimo romanzo di Federica Tuzi.[6]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lamartire Letizia, su studiosegre.com. URL consultato il 20 dicembre 2022.
  2. ^ "Piccole italiane": il fascismo visto con gli occhi di un bambino, su veneziacinema.com, 8 settembre 2017. URL consultato il 20 dicembre 2022.
  3. ^ Venezia 75: in concorso alla SIC Saremo giovani e bellissimi, su cinema.emiliaromagnacultura.it, 24 luglio 2018. URL consultato il 20 dicembre 2022.
  4. ^ Il bell'esordio emiliano di Letizia Lamartire, la Repubblica, 24 settembre 2018. URL consultato il 20 dicembre 2022.
  5. ^ Furio Spinosi, "Il divin codino", luci e ombre di Roberto Baggio nel film Netflix-Mediaset, su cinemonitor.it, 13 settembre 2021. URL consultato il 20 dicembre 2022.
  6. ^ Più veloce dell'ombra, su filmitalia.org. URL consultato il 20 dicembre 2022.
  7. ^ Albo d'oro dei premiati, su premiflaiano.com. URL consultato l'8 settembre 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]