Leopoldamys milleti

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Ratto gigante dalla coda lunga di Millet
Immagine di Leopoldamys milleti mancante
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
SuperordineEuarchontoglires
OrdineRodentia
SottordineMyomorpha
SuperfamigliaMuroidea
FamigliaMuridae
SottofamigliaMurinae
GenereLeopoldamys
SpecieL.milleti
Nomenclatura binomiale
Leopoldamys milleti
Robinson & Kloss, 1922

Il ratto gigante dalla coda lunga di Millet (Leopoldamys milleti Robinson & Kloss, 1922) è un roditore della famiglia dei Muridi, endemica del Vietnam.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Roditore di grandi dimensioni, con lunghezza della testa e del corpo tra 210 e 280 mm, la lunghezza della coda tra 290 e 360 mm, la lunghezza del piede tra 46 e 54 mm e la lunghezza delle orecchie tra 29 e 33 mm.[3]
La pelliccia è corta e liscia. il colore delle parti superiori è marrone scuro, più intenso lungo la schiena e bruno-giallastro sui fianchi. Le parti ventrali sono bianche. La linea di demarcazione lungo i fianchi è netta. Le orecchie sono grandi. Il dorso delle zampe è bruno-grigiastro scuro. I piedi sono scuri. I lati e le dita sono più chiari. La coda è molto più lunga della tersta e del corpo, la parte superiore è scura, quella inferiore è chiara. Le femmine hanno un paio di mammelle pettorali, un paio post-ascellari e due paia inguinali.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

È una specie terricola.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

È probabilmente onnivora.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è endemica degli Altopiani Langbian nel Vietnam meridionale.

Vive nelle foreste montane ed anche nelle foreste secondarie.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato che la popolazione è numerosa in tutto l'areale, classifica M.milleti come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Lunde, D. & Aplin, K. 2008, Leopoldamys milleti, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Leopoldamys milleti, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Francis, 2008.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Charles M.Francis, A Guide to the Mammals of Southeast Asia, Princeton University Press, 2008, ISBN 9780691135519.

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