Kara Dev Murad Pascià

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Kara Dev Murad Pascià

Gran visir dell'Impero ottomano
Durata mandato21 maggio 1649 –
5 agosto 1651
MonarcaMehmed IV
PredecessoreSofu Mehmed Pascià
SuccessoreMelek Ahmed Pascià

Durata mandato11 maggio 1655 –
19 agosto 1655
MonarcaMehmed IV
Predecessoreİpşiri Mustafa Pascià
SuccessoreErmeni Suleyman Pascià

Kara Dev Murad Pascià (tradotto dal turco ottomano: Murad Pascià il gigante coraggioso; 1595Hama, 1655) è stato un politico e militare ottomano di origine albanese. Servì come Capitan Pascià e due volte come Gran Visir. Il suo epiteto Kara ("nero") si riferisce al suo coraggio e Dev ("gigante") alla sua grandezza fisica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Si distinse nelle prime fasi della guerra di Candia tra l'Impero Ottomano e la Repubblica di Venezia. Fu assegnato a vari incarichi nel corpo dei Giannizzeri (i reggimenti professionali che costituivano il nucleo dell'esercito ottomano), e nel 1648, durante l'intronizzazione di Mehmed IV, fu promosso a comandante del Agha dei Giannizzeri (in turco Yeniçeri ağası).[1] Quando la marina ottomana fu sconfitta dai veneziani nella battaglia di Focea il 12 maggio 1649, il gran visir Sofu Mehmed Pascià fu incolpato della sconfitta, e fu sostituito da Kara Murat Pascià il 21 maggio. Murat fece esiliare e poi giustiziare Sofu Mehmed Pascià.

Primo mandato[modifica | modifica wikitesto]

Al momento della nomina di Murat a Gran Visir, il sultano aveva solo sette anni e le due Valide Sultan (sua madre Turhan Hatice e sua nonna Kösem), che agivano come reggenti, erano bloccati in una lotta di potere. Mentre Kösem sosteneva Murat, Turhan Hatice era contro di lui. Inoltre, anche i capi dei giannizzeri, ex colleghi di Murat, erano contro di lui. Sentendo che la sua vita era in pericolo, Murat si dimise il 5 agosto 1650.[2] Su suo suggerimento, gli successe Melek Ahmed Pascià.

Dopo le sue dimissioni, Murat fu nominato beilerbei di Budin (Buda, parte della moderna Budapest, in Ungheria). Nel 1653, tornò a Istanbul e fu nominato Capitan Pascià (grande ammiraglio) e incaricato di trasportare rinforzi e munizioni a Creta via mare. All'epoca la marina veneziana stava bloccando lo stretto dei Dardanelli, ma Murat riuscì a sconfiggere i veneziani e a rompere il loro blocco nella Prima battaglia dei Dardanelli.[1]

Secondo mandato e morte[modifica | modifica wikitesto]

Murat Pascià fu richiamato come Gran Visir l'11 maggio 1655. Il suo secondo mandato fu molto breve; a causa di problemi economici e dell'opposizione dei Giannizzeri, dovette dimettersi il 19 agosto 1655. Fu poi nominato beilerbei dell'Eyalet di Damasco in Siria, ma lungo la strada per assumere l'incarico, si ammalò e morì. Nei cinque anni tra i suoi due mandati come Gran Visir, sei diversi pascià furono nominati alla carica, un'indicazione dell'instabilità politica dell'impero a metà del XVII secolo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (TR) Ayhan Buz, Osmanlı Sadrazamları, Istanbul, Neden Kitap, 2009, pp. 105-106.
  2. ^ (TR) Prof. Yaşar Yüce e Prof. Ali Sevim, Türkiye tarihi, Vol. III, İstanbul, AKDTYKTTK Yayınları, 1991, pp. 103-104.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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