Melanione

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Atalanta e Ippomene, opera di Guido Reni (1620-25; Napoli, Museo nazionale di Capodimonte).

Melanione ("Cacciatore nero"[1]) o Ippomene è una figura della mitologia greca, era figlio di Onchestrio.

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Melanione si innamorò di Atalanta e supplicò Afrodite di aiutarlo. Atalanta sottoponeva tutti i suoi pretendenti ad una prova di corsa, uccidendo tutti quelli che non riuscivano a batterla.

Afrodite diede a Melanione tre mele d'oro e gli indicò come utilizzarle. Per tre volte Melanione ne fece cadere una durante la corsa: tutte le volte Atalanta si fermò per raccoglierle, permettendo a Melanione di vincere e sposare la principessa.

Melanione si mostrò ingrato verso la dea che l'aveva aiutato. Artemide li indusse a profanare un tempio di Cibele e Afrodite li punì trasformandoli in leoni.

Alcuni autori indicano che dalla loro unione nacque Partenopeo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Eva Cantarella e Giulio Guidorizzi, Polis. Società e storia (Dalla preistoria alla fine della repubblica romana), vol. 1, Torino-Milano, Einaudi, 2010, ISBN 978-88-286-0994-0.

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