Ieroteo il Tesmoteta

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
San Ieroteo il Tesmoteta
San Ieroteo il Tesmoteta in un affresco del XIV secolo
 
Venerato daTutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Ricorrenza4 ottobre
Patrono diAtene

Ieroteo il Tesmoteta (... – ...; fl. I secolo) è stato un vescovo greco antico del I secolo, discepolo di San Paolo e ritenuto il primo o il secondo vescovo di Atene. È venerato come patrono di Atene, insieme a santa Filotea e a san Dionigi l'Areopagita.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Le prime ed uniche notizie storiche su Ieroteo compaiono negli scritti dello Pseudo-Dionigi l'Areopagita, un autore ignoto del V secolo che firmò le sue opere con il nome di san Dionigi l'Areopagita, giudice dell'Areopago e vescovo di Atene nel I secolo.[1][2]

Secondo questo autore, Ieroteo fu convertito al cristianesimo da San Paolo, che lo mise alla guida dei cristiani di Atene come vescovo o presbitero. Fu un oratore ispirato e convincente, studioso perspicace istruito nelle scienze sacre e di grande autorità presso i suoi discepoli, fra cui vi era San Dionigi. Si trovò presente, insieme con alcuni apostoli, al Transito di Maria, dove pronunciò un memorabile sermone che lasciò impressionati tutti gli astanti.

Lasciò scritte almeno due opere: gli "Elementi di teologia" (Theologikai stoicheioseis) e gli "Inni d'amore" (Erotikoi hymnoi).[3]

Secondo alcuni autori moderni, gli scritti dello pseudo-Dionigi non sarebbero credibili e l'esistenza reale di Ieroteo sarebbe una congettura.[1] Il suo stesso nome è un unicum.[4]

San Ieroteo in Spagna[modifica | modifica wikitesto]

San Ieroteo, nella cattedrale di Segovia.

Nelle scarse notizie che lo pseudo-Dionigi lasciò su Ieroteo non c'è traccia di una sua presenza in Spagna, ma verso la fine del XVI secolo il noto impostore Jerónimo Román de la Higuera scrisse due croniche falsamente attribuite a Flavio Lucio Destro[5] (secolo V) e a Liutprando di Cremona[6] (secolo X) in cui menzionava Ieroteo come originario di Ampurias, che dopo aver accompagnato San Paolo in Spagna, fu da lui nominato primo vescovo di Segovia.

Gli eruditi dell'epoca, che ignoravano la falsità di questi scritti, li accettarono come autentici, pur con qualche riserva; la devozione al santo ateniese si diffuse tra i fedeli spagnoli, e sebbene nel 1666 il marchese di Agropoli smentisse storiograficamente la presenza di San Ieroteo a Segovia,[7] il clero di questa diocesi guidato dal vescovo Diego Escolano y Ledesma difese la sua esistenza[8] e l'anno seguente fu stabilito a Segovia il culto ufficiale al santo[9] che prosegue fino a oggi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Joseph Stiglmayr,Catholic encyclopedia
  2. ^ Papa Benedetto XVI, La figura del Pseudo-Dionisio Areopagita Archiviato il 16 novembre 2009 in Internet Archive..
  3. ^ (LA) Pseudo-Dionigi l'Areopagita, De divinis nominibus, ii, 9-10; iii, 2-3; iv, 15-17.
  4. ^ Carlo Maria Mazzucchi, Damascio, autore del Corpus Areopagiticum, e il dialogo ΠEPI ΠOLITIKHΣ EΠIΣTHMHΣ, «Aevum» 80/2 (2006), pp. 299-334: 324:

    «E questo nome da dove spunta? È ignoto alla letteratura greca sacra e profana; non compare nemmeno nella sterminata onomastica papirologica; i pochi casi attestati nel Medioevo dipendono evidentemente dal personaggio dell'Areopagita. Certo, sul modello di φιλόθεος non è difficile plasmare uno Ἱερόθεος; ma sarà proprio casuale che l'unica occorrenza nota di Ἱερόθεος sia un'epigrafe onoraria per i caduti del 409 a.C., esposta sul viale che conduceva dalla città alla sede dell'Accademia? Quel nome poi dava nell'occhio, perché preceduto dall'ormai desueto segno H per indicare l'aspirazione.»

    Per l'onomastica papirologica si veda Friedrich Preisgke, Namenbuch, Heidelberg 1922; Daniele Foraboschi, Onomasticon alterum papyrologicum, Milano 1967. Per la prosopografia medievale (cioè bizantina): Erich Trapp [et all.], Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, 4. Faszikel, Wien 1980, 109-11 e Mazzucchi, Damascio (cit.), 324 n. 190. Per l'iscrizione: Inscriptiones Graecae, I, p. 206 n° 454 = Inscr. Gr. minor, I, p. 252 n° 957 = Inscr. Gr.3, II, p. 782 n° 1191 e Mazzucchi, Damascio (cit.), 324 n. 192.

  5. ^ Flavi Luci Dextri V.C. Omnimodae historiae, anno 71.
  6. ^ Luitprandi adversaria, parr. 236.
  7. ^ (ES) Gaspar Ibáñez de Segovia, Discurso histórico por el patronato de San Frutos contra la supuesta cathedra de San Hierotheo en Segovia, 1666.
  8. ^ (ES) Cristóbal de Moya, prebendado de Segovia, Tratado apologetico en favor de la cathedra de San Hierotheo en Segovia, 1666.
  9. ^ Diego Escolano y Ledesma, Chronicon sancti Hierothei, 1667.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN338159474193627662012 · BAV 495/56942 · BNE (ESXX970646 (data)