Hariton Pushwagner

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Pushwagner nel 1983

Hariton Pushwagner, pseudonimo di Terje Brofos (Oslo, 2 maggio 1940Oslo, 24 aprile 2018[1]), è stato un pittore e grafico norvegese.

Edificio a Tjuvholmen, Oslo, decorato con dei disegni di Pushwagner. Da sinistra: “Subway Kid”, “The factory” e “Kings Cross”.
Pushwagner all'apertura della sua mostra a "Bærum Kunstforening" il 7 giugno 2014 a Sandvika

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pushwagner finisce la sua educazione presso la State's School of Art and Design of Oslo nel 1959. Lui ha ammesso di aver smesso di disegnare per un lungo periodo dopo i suoi studi e di aver faticato per molti anni prima di trovare un suo stile personale che lo soddisfacesse.[2]

Pushwagner si è definito come uno studente spirituale dell'autore norvegese Axel Jensen, che ha incontrato nel 1968.[3]. Lui ha illustrato il libro di Axel Jensen intitolato Og resten står skrivd i stjernene (Il resto sta scritto nelle stelle) del 1995.

Nel luglio 2012, la casa editrice londinese Art / Books pubblica un'estensione monografica del suo lavoro[4] e nello stesso periodo espone alla galleria MK Gallery a Milton Keynes e poco dopo al Haugar Vestfold Kunstmuseum in Norvegia e il Museum Boijmans van Beuningen in Olanda.[5][6][7] La fama internazionale dell'artista è legata alla sua comic novel Soft City: una visione distopica del mondo in cui l'individuo vive in uno Stato di alienazione dovuto alla omologazione della società contemporanea.[8]

Educazione e formazione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (NO) Pushwagner – fra rennesteinen til Norges mest folkekjære kunststjerne, 24 aprile 2018. URL consultato il 16 maggio 2018.
  2. ^ P U S H W A G N E R, su pluto.no. URL consultato il 5 gennaio 2015.
  3. ^ P U S H W A G N E R, su pluto.no. URL consultato il 5 gennaio 2015.
  4. ^ http://www.artbookspublishing.co.uk/pushwagner/
  5. ^ Copia archiviata, su mkgallery.org. URL consultato il 14 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2017).
  6. ^ http://www.haugar.com/pushwagner/
  7. ^ Copia archiviata, su boijmans.nl. URL consultato il 20 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2015).
  8. ^ Hariton Pushwagner - Soft City, su theguardian.com.
  9. ^ http://www.pushwagner.no/

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN21408438 · ISNI (EN0000 0000 5489 280X · Europeana agent/base/76651 · LCCN (ENn96078940 · GND (DE138559902 · BNF (FRcb14511014q (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n96078940