Gregorio Boncompagni, V duca di Sora

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Gregorio II Boncompagni, V duca di Sora
Gregorio Boncompagni in un ritratto dell'epoca
Duca di Sora
Stemma
Stemma
In carica1676 –
1707
PredecessoreUgo I Boncompagni, IV duca di Sora
SuccessoreAntonio I Boncompagni, VI duca di Sora
TrattamentoDon
NascitaRoma, 7 luglio 1642
MorteRoma, 1º gennaio 1707 (64 anni)
DinastiaBoncompagni di Sora
PadreUgo I Boncompagni, IV duca di Sora
MadreMaria Ruffo
ConsorteIppolita Ludovisi
ReligioneCattolicesimo

Gregorio Boncompagni, V duca di Sora, detto anche Gregorio II Boncompagni (Roma, 7 luglio 1642Roma, 1º gennaio 1707), è stato un nobile italiano. Fu inoltre pronipote di papa Gregorio XIII.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in seno alla ricca famiglia dei duchi di Sora, Gregorio portava il nome del suo antenato pontefice ed era figlio di Ugo, duca di Sora, e di sua moglie, la duchessa Maria Ruffo di Bagnara.

Nel 1674, il Boncompagni si rese protagonista di un grave incidente diplomatico insorto tra il regno di Napoli (del quale formalmente era feudatario) e lo Stato della Chiesa. Per molti anni, infatti, aveva dato il proprio appoggio allo spagnolo Francisco Navarrete contro i briganti che infestavano il confine tra i due Stati, trovando spesso l'appoggio delle milizie della Santa Sede. Ad ogni modo, quando le milizie napoletane sconfinarono entro i confini dello Stato della Chiesa per catturare il brigante Francesco Forte, papa Clemente X invocò un'autentica invasione di confine, fatto aggravato ancor più dal fatto che il viceré, il marchese di Astorga, si rifiutava categoricamente di consegnare il Forte alla giustizia pontificia. Il papa dapprima minacciò di scomunicare i partecipanti alla cattura del brigante, e poi mise una taglia dapprima sul Navarrete e poi anche sul Boncompagni che lo aveva a sua detta aiutato in questa violazione. Condannato alla pena di morte, Gregorio Boncompagni non mise più piede nello Stato Pontificio sino a quando papa Alessandro VIII, nel 1689, non decise di graziarlo.

Alla morte di suo padre, Gregorio poté succedergli nei feudi del napoletano con diploma concessogli da Carlo II nel 1678, ma dovette attendere la grazia di Alessandro VIII perché gli venisse riconosciuto anche il titolo di senatore di Bologna che la sua famiglia aveva come ereditario. Lo stesso Carlo II lo aveva già nominato capitano di una coorte di armati.

Dopo la morte della prima moglie, nel 1682 Gregorio sposò in seconde nozze la principessa Ippolita Ludovisi, figlia del principe Niccolò Ludovisi, principe di Piombino, ultimo maschio della sua prosapie. Questa, oltre ad una ricca dote, gli portò anche i diritti sul principato che, di fatti, alla morte del suocero, Gregorio rivendicò per sé e per i propri discendenti contro Olimpia Ludovisi, sua cognata e sorella maggiore di sua moglie, che era monaca a Roma. Ne sorse una lite giudiziaria che dapprima diede torto al Boncompagni consentendo formalmente all'ex monaca di ascendere al trono di Piombino, ma con la morte della stessa Olimpia nel 1700, Filippo V di Spagna ottenne di concedere il feudo a Gregorio e a sua moglie col titolo di principi. Filippo V appoggiò questa pretesa per il semplice fatto che il Boncompagni, sin dalla prima ora, lo aveva sostenuto nelle sue pretese sul trono di Spagna, motivo per il quale gli concesse, nel 1701, anche il titolo di grande di Spagna.

Appassionato anche di poesia, il 19 aprile 1694 il Boncompagni venne ammesso all'accademia dell'Arcadia col nome di Vitalbo Cinosurio, venendone nominato vicecustode dall'anno successivo, ospitando alcune riunioni nella sua splendida villa di Frascati.

Morì senza eredi diretti il 1º febbraio 1707 e venne succeduto nei suoi titoli dal fratello minore Antonio.

Matrimoni e figli[modifica | modifica wikitesto]

Sposò Giustina Gallio (29 ottobre 1644 – 21 luglio 1679), figlia di Tolomeo II, IV duca di Alvito, e di sua moglie, la nobildonna milanese Ottavia Trivulzio. Giustina era inoltre sorella di Francesco II, V duca di Alvito, e di Antonio Teodoro Gaetano Gallio Trivulzio, principe della Val Mesolcina. Giustina ad ogni modo morì in giovane età e prima che la coppia potesse avere degli eredi.

Gregorio si risposò quindi con Ippolita Ludovisi il 19 ottobre 1681.[1] Questo matrimonio fu particolarmente proficuo dal momento che Ippolita, figlia primogenita di Niccolò I Ludovisi, I principe di Piombino, gli consentì di accedere con la moglie alla carica di co-principe di Piombino, assumendone anche il cognome trasformandolo in Boncompagni-Ludovisi, dinastia che perdurò al trono di Piombino sino alla Rivoluzione francese e che portò alla costituzione dell'Archivio Boncompagni-Ludovisi che oggi è di proprietà della Santa Sede.[2]

Gregorio ed Ippolita ebbero sei figli:

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giacomo Boncompagni, I duca di Sora Papa Gregorio XIII  
 
Maddalena Fulchini  
Gregorio Boncompagni, II duca di Sora  
Costanza Sforza di Santa Fiora Sforza Sforza, X conte di Santa Fiora  
 
Luigia Pallavicino  
Ugo Boncompagni, IV duca di Sora  
Juan Bautista Zapata y Cisneros Francisco Zapata y Cisneros, I conte di Barajas  
 
Maria Clara de Mendoza  
Eleonora Zapata  
Caterina Brancia Ottavio Brancia, signore di Castelpagano  
 
Giulia Carafa  
Gregorio Boncompagni, V duca di Sora  
Carlo I Ruffo, I duca di Bagnara Gian Giacomo Ruffo  
 
Ippolita Spinelli  
Francesco Ruffo, II duca di Bagnara  
Antonia Spadafora Federico Spadafora, barone del Biscotto  
 
Giulia Alliata  
Maria Ruffo  
Vincenzo Ruffo, signore di Santa Severina Marcello Ruffo  
 
Juana de Benavides  
Guiomara Ruffo  
Maria Ruffo, II principessa di Scilla Francesco Ruffo, I. principe di Scilla  
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Papal Genealogy: The Families And Descendants Of The Popes by George L. Williams (McFarland, 2004)
  2. ^ The Vatican Archives: Archiviato il 19 novembre 2010 in Internet Archive. Archivio Boncompagni-Ludovisi

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Co-Principe di Piombino Successore
Olimpia Ludovisi
Principessa di Piombino
1701 - 1707
con la moglie Ippolita Ludovisi
Maria Eleonora
con Antonio Boncompagni
Predecessore Duca di Sora Successore
Ugo I Boncompagni, IV duca di Sora 16761707 Antonio I Boncompagni, VI duca di Sora
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