Golaso

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Golaso
frazione
Golaso – Veduta
Golaso – Veduta
Castello di Golaso
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Parma
Comune Varsi
Territorio
Coordinate44°40′46″N 9°52′21″E / 44.679444°N 9.8725°E44.679444; 9.8725 (Golaso)
Altitudine330 m s.l.m.
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale43049
Prefisso0525
Fuso orarioUTC+1
Cod. catastaleL689
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Golaso
Golaso

Golaso è una minuscola frazione del comune di Varsi, in provincia di Parma.

La località, incentrata sul complesso fortificato omonimo, sorge accanto alla strada provinciale 28 della Val Ceno a 2,80 km dal capoluogo.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sono rarissime le informazioni certe riguardanti la storia di Golaso e del suo castello.[2] La prima testimonianza dell'esistenza del castrum Agolate risale al 769, quando la località fu menzionata nella decima delle 11 pergamene longobarde di Varsi,[3] oggi conservate presso l'Archivio Capitolare della cattedrale di Piacenza.[4]

Non sono noti i proprietari del complesso fortificato e delle terre annesse fino all'incirca al XVIII secolo, durante il quale il territorio appartenne ai Rugarli,[5] dal 1720 conti di Varsi,[6] fino all'abolizione dei diritti feudali sancita dai decreti Napoleonici del 1805 nel ducato di Parma e Piacenza.[7]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Castello[modifica | modifica wikitesto]

Castello
Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Golaso.

Edificato originariamente forse già nel VI o VII secolo,[8] il castello medievale fu trasformato intorno al XVI secolo in una signorile casa-forte tardo-rinascimentale, sede di una tenuta agricola; appartenuto ai conti Rugarli fino agli inizi del XIX secolo, fu in seguito acquistato dalla famiglia Corsini, parente dei Rugarli e tuttora proprietaria dell'edificio;[5] sviluppato su una superficie di circa 5000 m² attorno a due cortili concentrici, il complesso fortificato in pietra è costituito da una lunga ala d'ingresso con tre torri, da due corpi a essa perpendicolari, comprendenti le scuderie, la cappella e alcune abitazioni, e da un massiccio palazzo padronale, attraversato da una galleria.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Golaso, su portaleabruzzo.com. URL consultato il 17 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2016).
  2. ^ a b Il castello di Golaso (Varsi), su valcenoweb.it. URL consultato il 17 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2013).
  3. ^ X Charta commutationis (JPG), su valcenoweb.it. URL consultato il 17 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2016).
  4. ^ Bonacini.
  5. ^ a b Varsi, il castello di Golaso, su mondimedievali.net. URL consultato il 17 settembre 2016.
  6. ^ Giuseppe Conti, Il castello di Varsi, su valcenoweb.it. URL consultato il 17 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2016).
  7. ^ L’eredità napoleonica. Il Codice (PDF), su treccani.it. URL consultato il 17 settembre 2016.
  8. ^ Casa forte di Golaso, su tabianoedintorni.it. URL consultato il 17 settembre 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pierpaolo Bonacini, Le carte longobarde di Varsi, Varsi, Comune di Varsi/Consulta Culturale di Varsi, 2002.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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