Giovanni Antonio Panteo

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Giovanni Antonio Panteo (Verona, 1440Verona, 1497) è stato un umanista e religioso italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Antonio Panteo (conosciuto anche come Giannantonio Panteo) nacque nel 1440 a Verona e, dopo aver occupato la cattedra di diritto canonico a Padova e aver ricevuto l'ordinazione sacerdotale, divenne segretario del vescovo e umanista Ermolao Barbaro il Vecchio[1]. La sua vera passione fu però la poesia e lo studio dei classici, cui si dedicò fin da giovane apprendendo, oltre al latino e al greco (quest'ultimo appreso da Antonio da Brognoligo[2]), anche l'ebraico e l'arabo[3]. Oltre alla cerchia di Ermolao Barbaro, il Panteo intrattenne rapporti con l'élite veneta allora al potere, insegnando ai rampolli dell'aristocrazia cittadina nella sua casa prospiciente la Piazza dei Signori[4] e dedicando al pretore di Verona Francesco Diedo un poemetto incentrato sugli statuti dei mercanti della città veneta[5]. Diedo, già a suo tempo discepolo e volendolo ricompensarlo per questa sua poesia civile, incoronò Panteo nel 1484 e i vari allievi del poeta laureato, tra cui vi era anche Dante III Alighieri, recitarono carmi e componimenti in suo onore, che vennero poi raccolti in un unico volume intitolato Actio Pantea da parte di Jacopo Giuliari, anch'egli suo allievo[5]. Morì con tutta probabilità nel 1497 a Verona[6].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lancetti, pp. 202-203.
  2. ^ Giuliari, p. 16.
  3. ^ Maffei, p. 213.
  4. ^ Giuliari, p. 20.
  5. ^ a b Lancetti, p. 203 e Maffei, p. 213
  6. ^ Lancetti, p. 203.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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