Gessica Gusi

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Gessica Gusi
Altezza175 cm
Misure89-64-92
Taglia36 (UE) - 6 (US)
Scarpe41 (UE) - 9 (US)
OcchiCastani
CapelliCastani

Gessica Gusi, talvolta accreditata come Jessica Gusi (Marostica, 16 aprile 1979), è una modella e showgirl italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata da una famiglia di imprenditori nel campo del vetro soffiato, fin da bambina matura l'intenzione di diventare una modella, trasferendosi con la maggiore età a Milano.[1]

Diciannovenne, nel 1998 vince a Positano il concorso di bellezza "Bellissima d'Europa", nell'ambito del programma televisivo Modamare a Positano.[2] Nel settore della moda, diviene presto una delle modelle italiane più in voga all'inizio degli anni 2000, apparendo come testimonial nelle campagne pubblicitarie di Biopoint, Casall, Eurocace, Jeannot e Yamamay, e guadagnando le copertine delle edizioni italiane di GQ e Maxim.[3]

In campo televisivo, nel 2000 partecipa ai provini per il game show di Rai 1, Quiz Show, venendo scelta per essere Donna Fortuna, la valletta del conduttore Amadeus; il ruolo – una presenza muta, col compito di consegnare le domande del quiz – le porta una discreta popolarità presso il grande pubblico nella prima parte del decennio,[1] ma è anche preso di mira dalla critica per via della tipologia di donna da lei interpretata nello show.[4]

La notorietà derivata la porta poi a entrare, nel 2002, nel cast di Convenscion, programma comico di Rai 2, dove oltre a ricoprire il ruolo di showgirl prende anche parte ad alcune esibizioni comiche.[5]

Agenzie[modifica | modifica wikitesto]

Programmi TV[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Matteo Grandi, Donna fortuna... ta!, su news2000.libero.it, 23 novembre 2001.
  2. ^ È l'italiana Jessica Gusi la Bellissima d'Europa 1998, su adnkronos.com, 8 giugno 1998.
  3. ^ Fashion Model Directory.
  4. ^ Fulvio Abbate, Povera donna di Quiz Show, datele qualcosa da fare (PDF), in l'Unità, 6 novembre 2001, p. 22 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  5. ^ Sebastiano Messina, Come essere spiritosi senza far ridere, in la Repubblica, 31 maggio 2002, p. 57.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]