Gerbod il Fiammingo

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Gerbod il Fiammingo, conte di Chester (1030 circa – 1071 circa), è stato un nobile fiammingo, patrocinatore per via ereditaria dell'abbazia di San Bertino situata a Saint-Omer, una volta in territorio fiammingo e ora appartenente alla Francia. Venne nominato Conte di Chester nel 1070.

Il conte e il monaco[modifica | modifica wikitesto]

Gerbod di Oosterzele nacque in data imprecisata, forse attorno al 1030 da un certo Gerbod anch'egli patrocinatore ereditario dell'abbazia di San Bertino[1]. Fra i quattordici proprietari terrieri in capo delle Fiandre presto Gerbod divenne uno dei più importanti[2], la sua famiglia era infatti tenutaria delle signorie di Oosterzele e Sheldewindeke olrre che della sovranità di Arques e dei territori ad est di Saint-Omer. Nel 1066 Gerbod era al servizio di Guglielmo il Conquistatore ed è plausibile che abbia partecipato alla battaglia di Hastings combattuta nello stesso anno[3]. Fra il 1067 e il 1070 venne creato Conte di Chester arrivando a detenere gran parte della contea, oltre alla città di Chester, che andarono a formare la Contea palatina di Chester[4]. Suo fratello Frederic divenne proprietario terriero in capo dell'East Anglia, mentre sua sorella Gundred, contessa del Surrey andò in moglie a Guglielmo I di Warenne, la cui residenza principale era Castel Acre, nel Norfolk[1]. Prima del 1070 il contado di Gerbod era decisamente più ampio, ma quando il Cheshire venne ridotto nelle sue dimensioni per volere di Guglielmo il Conquistatore a Gerbod rimase, il comunque ampio, contado di Chester.

Il cronista Orderico Vitale scrisse che Gerbod si trovò presto tormentato sia dagli inglesi che dai gallesi e che per questo non gli dovette essere sgradito il ritorno nelle Fiandre nel 1070, viaggio che potrebbe essere stato dovuto anche alla morte di Baldovino VI di Fiandra e alla susseguente guerra civile che si scatenò[5].

Nel febbraio 1071 combatté nella battaglia di Cassel e, sempre secondo Orderico, venne catturato e il suo contado rimase vacante tanto che Guglielmo lo donò ad Ugo d'Avranches.

Se alcune cronache lo vogliono morto in prigionia quello stesso anno altre fonti, sia inglesi che normanne dissentono[6] arrivando a sostenere che egli non fu affatto preso prigioniero, ma che, dopo l'uccisione, forse accidentale, del suo signore Arnolfo III di Fiandra, nel corso dello scontro, egli si recò a Roma per ottenere il perdono. Papa Gregorio VII lo spedì quindi presso l'abate Ugo di Cluny che gli permise di vivere all'abbazia come monaco.

Prima di prendere i voti Gerbod era stato sposato con una donna di nome Ada da cui ebbe almeno tre figli:

  • Arnulf III di Oosterzele-Scheldewindeke
  • Gerbod III di Oosterzele-Scheldewindeke
  • Albert di Scheldewindeke.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b David C. Douglas, William The Conqueror, University of California Press, Berkeley & Los Angeles, 1964, p. 267
  2. ^ David Nicholas, Medieval Flanders, Longman Group UK Limited, 1992, p. 54
  3. ^ Judith A. Green, The Aristocracy of Norman England, Cambridge University Press, 1997, p. 43
  4. ^ George Edward Cokayne, The Complete Peerage, ed. Vicary Gibbs, Vol. III (The St. Catherine Press, Ltd., London, 1913) p. 164
  5. ^ Robert H. George, The Contribution of Flanders to the Conquest of England (1065-1086), Revue belge de philologie et d'histoire, Tomo 5 fasc. 1 (1926), pp. 81-99
  6. ^ Elizabeth van Houts, «Hereward and Flanders», Anglo-Saxon England, Vol. 28, Press Syndicate of the University of Cambridge, 1999, p. 219
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