Gaetano Alberti

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Gaetano Alberti
NascitaMormanno, 23 luglio 1878
MorteCastelnuovo del Carso, 26 luglio 1915
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
CorpoFanteria
Reparto142º Reggimento fanteria della Brigata "Catanzaro"
Anni di servizio1915
GradoSottotenente di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
BattaglieSeconda battaglia dell'Isonzo
dati tratti dall'articolo Medaglie d'oro al valor militare concesse a Calabresi della provincia di Cosenza per atti eroici compiuti durante la Grande Guerra in Calabria Sconosciuta n.145, gennaio-marzo 2015[1]
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Gaetano Alberti (Mormanno, 23 luglio 1878Castelnuovo del Carso, 26 luglio 1915) è stato un militare italiano. Sottotenente di complemento del 142º Reggimento fanteria "Catanzaro" durante la prima guerra mondiale, fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare per la memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Mormanno il 23 luglio 1878, dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza esercitò la professione di avvocato. Fu membro della Massoneria del Grande Oriente d'Italia, iniziato il 13 marzo 1912 nella loggia "Manfredi" di Benevento[2]. Eletto sindaco[1] del suo paese natale il 19 luglio 1914, con l'entrata in guerra dell'Italia, il 24 maggio 1915, partì per il fronte come sottotenente di complemento al comando della 7ª Compagnia del 142º Reggimento fanteria della Brigata "Catanzaro".[1] Cadde in combattimento dopo due mesi a Castelnuovo del Carso, il 26 luglio 1915.[1] Il 1 giugno 1916 gli fu concessa la medaglia d'oro al valor militare, massima onorificenza italiana. Sepolta inizialmente nel cimitero di Fogliano, nel 1924 la salma fu traslata nella chiesa di Santa Maria del Colle sita del suo paese natale. In suo ricordo a Mormanno e a Castrovillari gli venne intitolata una strada, mentre a ricordare tutti i caduti del paese è stata affissa una lastra sul muro della chiesa. Ancora a ricordo dei caduti in guerra della regione Calabria nel 1928 venne eretto il Faro votivo in contrada Torretta.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Circondato col proprio plotone da preponderanti forze nemiche, essendogli stato intimato di arrendersi, rifiutò di darsi prigioniero, trascinando anzi i superstiti del suo reparto all’assalto e continuando a combattere finché cadde, colpito a morte. La sua eroica condotta determinò nel battaglione quel movimento di contrassalto, che valse a fugare l’avversario e ad assicurare la vittoria. Castelnuovo del Carso, 26 luglio 1915.»
— 1º giugno 1916[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Liberti 2015, p. 7.
  2. ^ Luca Irwin Fragale, La Massoneria nel Parlamento. Primo novecento e Fascismo, Morlacchi Editore, 2021, pp. 222.
  3. ^ Liberti 2015, p. 8.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 1, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 2, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Alberto Cavaciocchi, Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
  • Paolo Pallavicini, La guerra italo-austriaca, 1915-1918, New York, Società Editrice Italiana, 1919.
  • Mark Thompson, La guerra bianca. Vita e morte sul fronte italiano 1915-1919, Milano, Il Saggiatore s.p.a., 2009, ISBN 88-6576-008-7.

Periodici[modifica | modifica wikitesto]

  • Rocco Liberti, Medaglie d'oro al valor militare concesse a Calabresi della provincia di Cosenza per atti eroici compiuti durante la Grande Guerra, in Calabria Sconosciuta, n. 145, gennaio-marzo 2015, pp. 7-10.